Only the true

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Meredith non mi aveva parlato per tutto il viaggio, e capivo dai suoi occhi che stava riflettendo su cose che io non potevano lontanamente immaginare.

Ripensavo alla sua frase, agli odori.

Che lei sapesse di Cara?

Non era possibile, ma la cosa mi faceva sentire stranamente in ansia.

Fermai la macchina nel vialetto di casa mia, vicino alla moto di Scott che, come prevedibile, mi stava già aspettando.

Meredith corse subito verso casa, e io mi sforzai di tenerle il passo.

La seguii verso la sala da pranzo, dove Scott e i gemelli ci stavano aspettando, preoccupati.

"Dove eravate? Stavamo per chiamare lo sceriffo." Disse subito Scott, non appena ci vide.

Feci per parlare, ma Meredith mi superò, piazzandosi tra me e il mio migliore amico.

"So chi è P." Disse, con sicurezza "Sta sera abbiamo trovato il loro covo e-"

"Siete entrati nel loro covo?" Sbraitò Mason, a bocca aperta.

Lei lo fulminò con lo sguardo, tornando subito su Scott "Lo abbiamo trovato, e siamo entrati. Ho sentito un odore, e l'ho riconosciuto."

Eravamo tutti con il fiato sospeso, pronti a sapere quale sarebbe stato il nostro nuovo nemico da affrontare.

Meredith guardò i gemelli, e dai suoi occhi si capiva che le parole che stava per dire non sarebbero state piacevoli "È Paul."

I gemelli si guardarono a bocca aperta, con il terrore negli occhi.

"Come è possibile?" Chiese Mason, spaventato.

"Non era andato via con tuo padre?" Continuò Cara.

Meredith era seria, non sembrava ne spaventata come i gemelli ne disorientata come me e Scott.

"Paul è mio zio." Disse, rivolta verso Scott "È scappato durante la caduta di mio padre, pensavamo fosse morto, ma ora che so che non è così dovremo prepararci al peggio: l'ho visto fatto cose terribili anche per gente come noi."

Scott era serio, e forse leggermente spaventato, non era abituato a perdere il controllo della situazione.

"Parlane con Derek." Continuò la mora "Entro domani pomeriggio dobbiamo avere un piano, e domani notte dovremo già essere pronti ad un attacco."

Non disse nient altro, uscendo dalla stanza quasi correndo.

Scott era senza parole, mentre i gemelli cercavano di capacitarsi ciò che avevano appena sentito.

E io corsi, cercando di stare al passo di Meredith che, per fortuna, aveva preferito una camminata umana alla corsa da licantropi.

"Mary!" Urlai, cercando di fermarla, ma lei sembrava non sentirmi.

Corsi ancora, e riuscii ad afferrarla per un polso, costringendola a girarsi.

Non mi sarei mai aspettato di vederla piangere.

"Mary?" Chiesi, cercando di avvicinarmi a lei, sorpreso.

Lei si ritrasse, schiaffeggiandomi la mano con cui cercavo di accarezzarla "Vattene, Stiles."

Ovviamente non volevo starla a sentire, perché vederla piangere mi stava spezzando il cuore.

"Mary, parlami." Dissi, cercando di mantenere una voce seria, ma stavo soffrendo perché non la vedevo felice.

"Non voglio, lasciami stare." Sbraitò lei, asciugandosi velocemente le lacrime con le mani.

Sospirai, portandomi le mani ai capelli e poi bloccandole a mezz'aria,!guardandola paonazzo "Io non ti voglio lasciare stare, lo vuoi capire? A me interessa di te, Meredith. Mi interessa da impazzire."

Rebirth {s.s}Where stories live. Discover now