Capitolo 28

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Levi's Pov

Sono passati alcuni mesi da quando Eren mi ha lasciato e ormai mancano solo due giorni al Natale.
Per tutto questo tempo non l'ho sentito, ho preferito eliminare ogni tipo di rapporto con lui e anche ogni possibile mezzo di comunicazione; infatti ho cambiato numero di cellulare, eliminato la mia vecchia mail mentre su Skype ho deciso di non entrare più.
Sono sicuro che se la stia passando bene anche senza di me, inoltre prima di partire Erwin mi aveva assicurato che avrebbe pensato lui all'altro.
Le prime settimane sono state difficili, non riuscivo a togliermi la sua voce e quella frase dalla mente, così ho chiesto ad Hanji di aumentare i miei turni lavorativi e ogni giorno lavoro dall'alba fino a notte fonda.
Inoltre prima di andare a lavorare vado in palestra, mentre la sera prima di rientrare corro per almeno un'ora.
Mi fa quasi ridere il fatto di dover fare tutte queste cose per dimenticare qualcuno, infondo fino a qualche anno fa avevo la fama di essere il ragazzo di ghiaccio.
Anche oggi la mia giornata è stata come quelle passate dei giorni scorsi,  eppure sin da questa mattina ho uno strano presentimento, come se dovesse succedere qualcosa di importante e forse persino di brutto.
Per tutta la giornata ho deciso di non darci molto peso, anche perché non avrei nemmeno avuto il tempo per pensarci, infatti è già tanto se riesco ad avere un po' di tempo per respirare.
Sono sdraiato nel letto, è tardissimo e fra meno di due ore mi dovrò già alzare per andare al lavoro, pur sapendo questo non riesco a dormire; più il tempo passa più sento quella strana sensazione farsi spazio dentro di me.
Fisso il soffitto mentre lascio vagare la mia mente fra i pensieri, quando la pace che si era creata viene interrotta, infatti Hanji entra in camera mia sbattendo la porta, accende la luce e mi guarda.
Mi metto una mano davanti agli occhi per ripararli dalla troppa luce e dico scocciato "che diavolo stai facendo quattrocchi?!"
La guardo arrabbiato, quando noto che il suo volto è preoccupato e teso, mentre lei mi dice "tieni" mi porge il telefono ed esce dalla stanza senza dirmi nient'altro.
Aspetto ancora alcuni istanti e poi rispondo al telefono.
Quando sento la voce dall'altra parte dell'apparecchio mi prendo un colpo.
"Levi devi venire immediatamente, Eren si sta mettendo in guai seri" la voce del mio ex professore è seria e preoccupata; sento che dentro di me si inizia a fare spazio l'ansia e mentre cerco di reprimerla gli rispondo "e a me cosa dovrebbe importare? Pensaci tu, di lui non me ne frega più nulla" la mia voce mi risulta più fredda del solito, come se ci fosse dell'odio eppure c'è anche una nota di tristezza e sono sicuro che Erwin l'ha notata, così mi affretto a dire "siccome fra due ore mi devo svegliare metto giù" sto per schiacciare la cornetta per riattaccare quando la sua frase mi blocca "se lasci perdere Eren morirà, è davvero quello che vuoi?"
Pensavo che dopo le ultime parole del moccioso fossi diventato immune a tutte le altre frasi esistenti eppure mi sbagliavo, sentire queste parole mi ha fatto completamente perdere la calma e la freddezza "cosa vuoi dire?! Cosa sta succedendo ad Eren?!"
Non mi sono accorto che sto praticamente urlando, so che non è da me eppure non posso farci nulla.
"Ti mando una mail con scritto tutto, intanto tu cerca di venire qui il prima possibile" rispondo con un semplice si e metto giù.
 Prendo velocemente le cose che mi possono servire e corro fuori; Hanji è affianco alla macchina e mi dice "sali, in auto faremo più veloce" annuisco e saliamo in macchina e, dopo che ci siamo allacciati, parte velocemente verso l'aeroporto.
Quando arriviamo faccio velocemente il biglietto, per fortuna c'è un aereo che dovrebbe partire fra meno di mezz'ora, così mi siedo ad aspettare l'aereo e intanto leggo la mail che mi ha inviato il mio ex professore.
"Tutto è cominciato due settimane dopo che è iniziata la scuola, mentre lui era da Armin per studiare c'è stata una rapina a casa sua, una rapina che è finita con la morte della madre e della sorella.
Lui è l'unico sopravvissuto.
A scuola andava ancora male, non seguiva mai, spesso entrava in ritardo, la sua presenza in classe diminuì sempre di più sempre fino a quando non venne più a scuola.
Iniziò ad avere brutti giri di persone, prima iniziò a bere la sera e successivamente iniziò a drogarsi.
Attualmente è in uno stato pietoso, se continuerà ad assumere tutte le droghe che sta assumendo non sopravviverà ancora a lungo, inoltre gira voce che voglia suicidarsi.
Ora sei l'unico che può ancora salvarlo, io le ho provate tutte ma l'unica cosa che sono riuscito a fargli dire è stato un "voglio Levi" quindi ti prego fai qualcosa per salvarlo"
Rimango impietrito davanti al messaggio, non avrei mai immaginato che fosse arrivato a un tale punto di sofferenza, però questo non giustifica quello che sta facendo.
Sento che chiamano il mio volo, così mi alzo e mi imbarco nell'aereo, dopo aver superato i vari controlli.
Dal momento in cui mi siedo sul sedile la mia mente inizia a girovagare in cerca di qualche idea o qualche soluzione, ma non ne trovo.
Continuo a guardare l'orologio per tutta la durata del viaggio, il tempo sembra passare lentissimo e tutta quest'attesa mi sta logorando dall'interno.
Quando finalmente avvisano che stiamo per atterrare sento un leggero senso di sollievo; non ho ancora pensato a cosa dire a quell'idiota ma sinceramente ora è una delle cose che mi importa di meno, deciderò cosa fare al momento giusto.
Appena scendo dall'aereo inizio a correre verso l'esterno, per andare verso la mia vecchia casa; osservo velocemente e distrattamente tutti questi luoghi e rivedo davanti a me quei baci che ci eravamo scambiati poco prima di partire.
Aumento la mia velocità e finalmente esco dall'edificio, aumento ancora di più la mia velocità mentre mi dirigo nella direzione di casa mia; anche se Erwin non mi ha detto che l'avrei trovato lì ne ho la certezza, so che non è cambiato in questi mesi e poi, se è vero quello che mi ha detto il mio ex professore, sente la mia mancanza e quello sarebbe il luogo più adatto per rifugiarsi in casi come questi.



*angolino dell'autrice: finalmente riesco a pubblicare senza far passare secoli. Spero che anche questo capitolo vi piaccia, vi ringrazio ancora una volta per il vostro supporto, senza di voi mi sarei già arresa da tempo. Inoltre ci tenevo a farvi sapere che sto partecipando a un concorso e mi farebbe piacere se leggeste la mia storia. Ci sentiamo nel prossimo capitolo, a presto

Sei il mio piccolo stupido (Ereri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora