Capitolo 24

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Levi's Pov

Entro nella stanza seguito da Eren e, quando anche lui è entrato, richiudo la porta alle mie spalle.
Erwin si alza e mi viene in contro, sta sorridendo e sembra più felice del solito, ma della donna non c'è traccia.
Ci fa accomodare, Eren si siede mentre io rimango in piedi affianco a lui, intanto il professore ci spiega l'assenza della donna; a quanto pare ha confuso le strade e ha preso quella sbagliata. Aspettiamo per vario tempo, il moccioso ed Erwin hanno parlato per tutto il tempo, come se fossero amici, senza smettere nemmeno per un secondo.
All'improvviso sentiamo bussare alla porta dell'ufficio, il professore si alza e va ad aprire alla porta mentre l'attenzione mia e di Eren è rivolta alla persona che sta entrando.
La osservo in ogni dettaglio, ha i capelli castani, legati in una coda spettinata, resa più ordinata da un paio di occhiali appoggiati sulla fronte; gli occhi sono castani e sul suo volto c'è un sorriso allegro.
Saluta molto allegramente Erwin, poi la sua attenzione si focalizza su di me e mi viene in contro. La osservo senza muovere un muscolo, lei mi sorride e dice "E così sei tu Levi, mi stavo chiedendo che tipo fossi, la curiosità si stava facendo sentire!"
La sua voce è squillante e allegra, piena di energia e di vitalità; mi infastidisce, ha una tonalità troppo alta.
Mi fa un grosso sorriso per poi porgermi la mano e dire "comunque io sono Hanji"
Osservo la sua mano poi mi volto dall'altra parte e dico "Levi"
Non la guardo e non le stringo la mano, non sono mai stato il tipo di persona che fa queste cose e non ho intenzione di iniziare ora solo perché me lo chiede lei.
Sento lo sguardo di Eren fisso su di me mentre Erwin dice "scusalo, non è un tipo molto socievole, è sempre freddo ma infondo è una brava persona"
Gli lancio un'occhiataccia, era inutile dire cose come questa, era già ben chiaro a tutti.
Torno a guardare la donna, lei annuisce, sta ancora sorridendo anche se si vede che in fondo c'è rimasta un po' male.
Per qualche istante nella stanza scende un silenzio pesante, quasi insopportabile, che però viene interrotto dalla donna.
Mi inizia a parlare di quello che sarà il mio lavoro, di quando partiremo e di altre cose che mi serviranno.
Dopo più di un'ora finalmente mi ritrovo per strada, sto camminando mano nella mano con Eren e nessuno dei due ha ancora parlato.
Lo guardo e gli dico "che vuoi fare?"
Lui si volta verso di me, non risponde e mi guarda strano come se non avesse capito la domanda.
Sospiro e gli dico "visto che è già pomeriggio inoltrato non studierò più per oggi"
Il moccioso sorride e mi dice "va bene qualsiasi cosa, mi basta poter passare del tempo con te" dopo queste ultime parole le sue guance sono diventate più arrossate mentre si mordicchia nervosamente il labbro inferiore.
I miei occhi osservano quel labbro che si sta torturando, ho voglia di baciarlo ma mi trattengo, non voglio metterlo in imbarazzo più di quanto non sia già.
Arriviamo a casa mia, non gli lascio il tempo di entrare che subito mi impossesso delle sue labbra e successivamente anche della sua bocca.
Per tutto il tragitto non ho fatto altro che pensare a queste labbra e ora non mi staccherò molto facilmente da lui.
Sento le sue mani appoggiarsi sulla mia schiena e accarezzarmela dolcemente, mentre io gli metto le braccia attorno al collo.
Continuiamo a baciarci per vari secondi, o forse addirittura per dei minuti, non saprei dirlo.
Mi stacco dalla sua bocca solo per poter appoggiare le mie labbra sul collo di Eren e gli do vari baci, facendolo arrossire mentre riprende a mordicchiarsi il labbro inferiore.
Sento le sue mani che mi accarezzano i capelli, il suo tocco è insicuro ma è anche molto dolce e mi piace parecchio.
Appoggio la testa sull'incavo della sua spalla mentre chiudo gli occhi e lo abbraccio.
Voglio rimanere così, immerso nel silenzio senza dire nulla ma sentendo solamente la presenza dell'altro.
Eren intuisce i miei pensieri perché non si muove, continua a farmi quelle carezze che mi stanno facendo impazzire e non dice nulla.
Rimaniamo stretti in questo strano abbraccio per vari minuti, poi senza dare nessuna spiegazione mi stacco dalla sua presa e vado in cucina.
Lo osservo con la coda dell'occhio, è rimasto fermo per alcuni istanti nello stesso punto di prima e sembra confuso o forse è triste.
Istintivamente sorrido mentre prendo gli ingredienti per cucinare le crepes salate e inizio a farle. Il moccioso si siede su una sedia e mi fa compagnia, stranamente non parla molto, c'è sicuramente qualcosa che non va.
"Che hai?" lo osservo con la coda dell'occhio mentre continuo a preparare l'impasto, non sembra intenzionato a rispondermi, sembra quasi perso in un'altra dimensione.
Passano vari istanti e ormai non mi aspetto più una risposta quando lui mi dice "Levi...non voglio che te ne vai..."
Dalla sua voce sembra che sta per piangere così mi volto preoccupato e, come conferma, vedo che il suo volto è solcato da alcune lacrime.
Mi avvicino a lui e lo abbraccio mentre lo accarezzo dolcemente; se devo essere sincero pure io non ho voglia di partire e lasciarlo qui, ma mi limito a dire "Eren non pensarci ora, mancano ancora due mesi prima della mia partenza, ora sono ancora qua con te"
Lui non dice nulla, semplicemente continua a piangere; mi abbasso all'altezza del suo volto mentre gli metto una mano sulla guancia e lo guardo negli occhi per alcuni istanti.
Non sopporto di vederlo così triste, così gli dico "se vuoi fino a quando non parto puoi trasferirti qui" non gli lascio il tempo di dire nulla e lo bacio.
Non ottengo nessuna risposta ma lui smette di piangere e ricambia il mio bacio, questo è più che sufficiente come risposta.



*angolino dell'autrice: buonasera, come state? Qua tutto bene, finalmente mi sono venute in mente delle idee per questo capitolo e per i successivi quindi dovrei riuscire ad aggiornare presto. Vi ringrazio per le letture e per i voti e vi chiedo di farmi sapere anche questa volta cosa ne pensate.

Sei il mio piccolo stupido (Ereri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora