Capitolo 1

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Emily's P.O.V

4:17 AM
Cercai invano di riuscire a prendere sonno, ma Il peso dei pensieri non mi aiutò minimamente ad addormentarmi.
Così mi alzai dal letto a piedi scalzi e sussultai al contatto freddo tra i miei piedi e il pavimento.
Mi diressi verso la finestra e mi persi a fissare le luci che illuminavano la strada di casa mia, ho sempre amato fin da piccolina la notte in tutte le sue sfumature.
Ma quella fu una notte molto travagliata perché l'indomani che mi sarebbe aspettato era un inizio nuovo, l'inizio di un'altra vita.
Sperando che tutto quello che mi successe poco tempo prima fosse solo un brutto incubo.

Soprattutto avrei cercato di dimenticare per quanto potevo.

Mi chiamo Emily Anne Smith, ma preferisco essere chiamata Emily perché mi ricorda tanto la mia nonnina.
I miei genitori prima che io nascessi avevano pensato di chiamarmi come la madre di mio padre per affetto suo.

Con mia nonna Emily ho un bel rapporto, quasi materno si è presa cura di me quando non avevo più nessuno disposto a farlo, e le sarò per sempre grata.

Dopo l'incidente tutti i miei parenti a parte mia nonna Emily, sembravano quasi scomparsi.

Eravamo rimaste da sole dandoci forza a vicenda, ma ad un certo punto ho preferito preparare i bagagli per partire e lasciare Los Angeles, ed arrivare a Londra dall'altra parte del mondo.
Cercando in qualunque modo, di lasciare il mio passato alle spalle e con esso anche quel pezzo di vita che mi lega a questo posto, voglio cercare di trovarmi un lavoro insieme a un posto dove vivere e dove poter creare una famiglia un giorno.

Voglio riiniziare da capo tutto quanto.

E penso che stia passando una notte insonne proprio per l'emozione di un nuovo inizio, in fondo a me stessa c'è anche un po' di paura nell'incontrare un nuovo incubo chissà.

7:02 AM
"Buongiorno amore mio" disse mia nonna entrando dalla porta di camera mia con in mano una tazza di latte e cacao che adoravo, mia nonna mi conosceva troppo bene.
"Giorno nonna" risposi con uno strano tono di voce dato dal fatto che non abbia aperto bocca dalla sera precedente.

"Sbrigati, tra un po' dobbiamo andare in aeroporto." mi ricordò mia nonna e vidi nelle sue iridi grigie un sentimento di tristezza.

"Si nonna ho fatto la valigia e sono pronta, adesso mi accompagni?" Chiesi accennando un sorriso a lei.

"Certo tesoro" bevvi velocemente il latte e lasciai uscire mia nonna dalla stanza.
Presi la mia valigia successivamente aver chiuso la porta di camera mia.

Mi diressi verso l'auto di mia nonna, appena fuori il cancello della casa che stavo per lasciare per sempre. L'abitazione che mi aveva ospitata durante i miei momenti bui.

Mia nonna non era tanto anziana, aveva 63 anni e si manteva piuttosto giovane.
Non usava trucco ma semplicemente lo stile di vita che seguiva la manteneva bella e giovane, come diceva mio nonno George.

Nonno George Ex marito di mia nonna, la lasciò appena un anno fa perché per come diceva lui aveva trovato la fiamma che aveva perso si fidanzò con una ragazza della mia età, una ventenne tutta tacchi e trucco perfetto con una voce stridula che aimé fece "innamorare" mio nonno e scappare via dalla casa che aveva comprato con mia nonna.

Io e lui avevamo un bel rapporto quasi quanto quello tra me e mia nonna Emily infatti quando mia nonna mi raccontò della 'fuga d'amore'  di suo marito, rimasi abbastanza triste di ciò.

Mia nonna soffrì molto per nonno George ma finì per accettare tutto, non poteva fare altrimenti.

Aprii il bagagliaio dell'auto bianca di nonna e posai la mia valigia, una volta chiuso mi diressi verso lo sportello anteriore dell'auto bianca di mia nonna ed entrai in auto.

Mia nonna iniziò a guidare fino all'aeroporto che non era abbastanza distante solo venti minuti di viaggio in auto.

"Emily" mi chiamò mia nonna, mi girai verso di lei e la vidi con lo sguardo che si alternava tra me e la strada.

"Si nonna?" chiesi guardandola,
"Volevo dirti che per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi tienimi informata di tutto, so che hai diciannove anni e sei grande abbastanza da cavartela da sola, ma rimani sempre la mia piccola nipotina".

Mi disse con gli occhi lucidi, vidi cadere dal suo occhio sinistro una lacrima che scivolò sulla sua guancia, che però si affrettò a togliere con il pollice.

"Nonna non preoccuparti ti chiamerò, sappi che appena avrò la possibilità ti verrò a trovare, non mi dimenticherò di te".

Le dissi sorridendo e sopprimendo le lacrime nei miei occhi che minacciavano di sgorgare da essi, doveva vedermi forte non potevo cedere.

"Emily non ti scordar mai, che mi mancherai tantissimo ma è giusto che tu vada se ciò ti rende felice" mi sorrise, ricambiai il sorriso rispondendole che mi sarebbe mancata anche lei, continuando a ringraziarla.

Arrivammo all'aeroporto e scesi dall'auto insieme a mia nonna che mi prese il bagaglio raggiungendomi.

"Eccoci qui" disse passandomi il bagaglio, proprio in quel momento la voce nel microfono annunciò che bisognava affrettarsi per il check-in, invitando i passeggeri a dirigersi verso esso.

Mi girai in direzione di mia nonna e l'abbracciai fortissimo lei ricambiò, sentii la mia spalla inumidirsi, pensai che stesse piangendo, spezzai l'abbraccio così vidi la donna piangere.
Il mio cuore non poteva fare a meno di stringersi davanti a questa scena.

Mi sentii tremendamente in colpa ma non potevo restare a Los Angeles, a piangere ogni singola cosa che mi ricordava loro provando tanto rimorso per l'incidente.

Era inevitabile che avrei cambiato città così cambiando di conseguenza vita.

"Nonna dai, ti prego" le dissi con occhi lucidi,
"Scusami Emily, solo che ti ho vista nascere e vedere adesso che stai partendo per l'altro capo del mondo mi riempie di tristezza, ma sono anche felice che lascerai tutto alle spalle."

"Grazie nonna, ti vorrò sempre bene" la riabbracciai sorridendo.

"Adesso vai, ti voglio bene Emily stai attenta e mangia mi raccomando" mi sorrise

"Certo nonna ciao" salutai un ultima volta mia nonna e mi diressi verso il check-in.

Dopo due ore e dopo aver fatto tutte le procedure che erano fondamentali fare, fu annunciato attraverso i microfoni il mio volo.

Mi diressi verso l'imbarco, vidi una giovane ragazza vestita nei panni di hostess.
Diedi il passaporto con il biglietto alla ragazza.

"Emily Smith, volo delle 9:30 solo andata per Londra?" mi chiese l'hostess dando un veloce sguardo al computer e le risposi un si.

"Buon viaggio signorina" mi disse schietta

"Grazie mille" le risposi fissandola.

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Salve a tutti,
spero molto che questo capitolo vi piaccia, fatemelo sapere con un commento,
ho in serbo molte idee per questa storia.
Mi segnerò  "G"

-G

Perfect Disaster -Harry Styles  Where stories live. Discover now