Capitolo 41

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NOTA: leggete la nota a fine capitolo, è importantissimissimo, grazie e buona lettura.

Alessio.
Quando varchiamo l'ingresso dell'Hard Rock, sul viso della mia ragazza nasce un sorriso che le va da un orecchio all'altro.
Sapendo che un posto del genere si riempie molto facilmente, ho prenotato un tavolo e vedendo la quantità di gente non me ne pento.

Una cameriera gentilissima ci accompagna al tavolo, faccio sedere Cleo e poi mi siedo a mia volta.
"Muchas gracias" gracchia con voce stridula mentre imitava il saluto che avevo rivolto alla capo sala.
"Da quando sei gelosa?" Chiesi sorridendo, non mi dispiacevano le ragazze che talvolta erano possessive.
"Non sono gelosa, ma il sorrisetto a una tale figona anche no" sorride sarcasticamente.
"Sai che per me la donna più bella in questo universo sei tu" sussurrai.
"Ho sempre odiato vederti fare il paraculo" assottiglia gli occhi fulminandomi.
"Io invece adoro quando mi fai capire certe cose" sorrido.
"Ossia?" Chiede.
"Che sono di tua proprietà. È vero, io sono tuo. E mi fanno impazzire le ragazze possessive, come a me piace ricordarti che sei la mia ragazza" le spiego, prendendole la mano e intrecciando le dita con le sue.
Con la coda dell'occhio la vedo sorridere e faccio lo stesso.

"È la terza volta nella mia vita che un ragazzo mi porta a mangiare fuori" sorride iniziando a mangiare. "Escluso ieri sera perchè non avevamo un posto dove mangiare" aggiunge.
"Vuol dire che ti porteró più spesso fuori, allora"affermo e lei annuisce.
"Verró volentieri" ammicca "anche se le prossime cene dovró offrirtele io, dopo tutto quello che hai pagato per venire qui" scherza.
"È un regalo per il nostro primo anno insieme, dai... mi terró più leggero per la luna di miele" rido.
"Sempre se la faremo..." sorride.
"Sicuramente prima o poi ci sposeremo" affermo.
Sembra pensarci un attimo dopo la frase che ho detto.
"Davvero, voglio che tu sia mia moglie" dico, serio.
"Ho sempre odiato i matrimoni, ma se riuscirai a farmi cambiare idea beh... buon per te" confessa.
"Come mai?" Le chiedo.
"Trovo che sia superficiale... insomma, se ami una persona ci stai insieme e basta, l'importante è amarsi. Sposarsi è solo qualcosa in più, ma non necessaria. Anche se sono una religiosa, penso che il matrimonio non serva a granchè. Ma ripeto, se saprai stupirmi accetteró la tua proposta" mi spiega e resto qualche secondo a fissarla.
Forse è un po' troppo presto per parlare di matrimonio...

Finiamo di mangiare e, prima di uscire, ci fermiamo nello store all'interno del locale e prendiamo due magliette ricordo.
Usciti da lì, ci guardiamo intorno e nell'enorme piazza centrale vi è un centro commerciale enorme.
"Possiamo entrare a farci un giro!" Esclama e io annuisco.
Entriamo e davanti a noi si materializzano stand di Gucci, Dior, Prada e altre marche famosissime.
Storgo il naso ma vengo trascinato da Cleo a perlustrarlo.
"Ecco, quando diventerai famoso e farai concerti negli stadi guadagnando tanto, sai già cosa regalarmi" sospira sognante arrivando di fronte a un manichino di Gucci.
Ha un vestito in pizzo nero, lo scollo ampio, le maniche a tre quarti in pizzo trasparente e la gonna lunga fino a terra.
Deglutisco immaginandolo addosso a lei e lo metto tra le liste delle cose da fare se avró, un giorno, una certa fama.
Andiamo alla ricerca di qualcosa di meno costoso ma, non trovandolo, decidiamo di tornare in hotel.

Appena entriamo in camera, corre verso il letto saltandoci sopra.
"Sei così stanca?" Chiedo.
"Non tanto, era solo per salutare il letto" ride, poi si alza e viene di fronte a me. "Grazie per la giornata di oggi, mi sono divertita un sacco" sorride e io le prendo dolcemente il mento baciandole le labbra.
"Questo e anche di più per te, amore" sorrido.
Mi distendo sul letto e prendo il telefono mentre lei cerca alcune cose in valigia.
Rispondo ai messaggi dei miei amici che mi chiedono come stiamo e se va tutto bene, controllo alcuni social e poi mi alzo annoiato, andando verso la mia ragazza in bagno.
Indossa solo degli slip e un reggiseno ricamati color bordeaux. Lei con quel colore sta divinamente.
Si sta struccando, e non si accorge di me che la stringo per i fianchi e le lascio qualche bacio sul collo.
Sussulta portandosi una mano sul petto.
"Dio, ho preso un colpo!" Sospira.
"Chi pensavi fosse se non io?" Sorrido accarezzandole la pancia.
Appoggia sul lavabo i dischi di cotone sporchi e prende una crema passandola sul viso.
"Ti sta bene questo intimo" sorrido "ed è la prima volta che te lo vedo addosso" ammetto.
"In questo anno sono ingrassata, dovevo rifarmi il guardaroba nuovo e ho preso anche questo" afferma.
"Mi piace. E comunque non sei ingrassata, sei solo passata al peso forma giusto. Prima ti si vedevano quasi le ossa!" Le sorrido.
Quando finisce di sistemarsi, si gira a guardarmi.
"Mi stavo preparando, fin quando non sei arrivato" sospira "di cosa hai bisogno?" Mi chiede.
"Niente piccola, solo di un po' di amore" faccio il labbruccio.
Mi mette le braccia al collo e si alza sulle punte per baciarmi castamente le labbra.
Io, contrariato, faccio scivolare la mia lingua sulle sue labbra dischiudendole.
Abbasso le mani sul suo fondoschiena e la alzo facendola sedere sul bordo del lavabo.
Continuo a baciarla con foga mentre lei di tanto in tanto ansima ma non sembra opporsi.
Mi stacco per farci prendere fiato e le accarezzo la guancia.
"Sei bellissima" sussurro guardando le sue gote colorarsi di un rosso acceso, come sempre.
Le lascio una scia di baci umidi sulla mandibola, poi scendo sul collo succhiando piano.
"Ale..." ansima lei.
"Si?" Chiedo, fermandomi e guardandola.
"Io..." inizia, ma si zittisce abbassando lo sguardo.
"Ehi, che succede? Ho fatto qualcosa di sbagliato?" Le chiedo alzandole il mento.
"No, assolutamente" sussurra. "Voglio... voglio fare l'amore con te" sussurra.
"Sicura?" Le chiedo.
"Non sono mai stata più sicura di così" mormora a pochi millimetri dal mio viso.
Riappoggio le labbra sulle sue, bisognoso di darle piacere dopo tanti mesi.
La prendo per le cosce e torniamo in stanza, dove la appoggio sul letto.
Con mia sorpresa, si mette a cavalcioni su di me e si sistema i lunghi capelli mentre i nostri bacini si scontrano.
Sospiro forte e la spingo con la mano verso di me per rimettere in contatto le nostre bocche.
Provo a metterla sotto di me ma mi ferma mettendomi le mani sul petto.
"Voglio fare io, per questa volta" sorride e la guardo sentendomi improvvisamente la gola troppo secca.
Mi toglie la maglietta senza molte difficolta e si abbassa a baciarmi e mordermi il petto.
Cerco di sganciarle il reggiseno ma lei fa scontrare nuovamente i nostri bacini, non permettendomelo.
"La smetti? Guarda che ormai so come punirti" sorride guardandomi.
Raggiunge le mie labbra mettendo la lingua nella mia bocca e io non esito a ricambiare.
Inizia piano a strusciarsi su di me e io sento il respiro velocizzarsi.
Mi bacia sul collo continuando a muoversi con il bacino e i pantaloni stretti iniziano a darmi fastidio.
Gemo quando mi morde la pelle della spalla mentre cerco disperatamente di non strapparle le poche parti di tessuto che ha di dosso.
"Cleo" ansimo con la voce strozzata.
"Ti voglio, per favore..." mormoro cercando di dare un senso alla frase.
Lei alza la testa e abbassa le mani fino al bordo dei miei jeans.
Inizia a toglierli mentre lentamente mi lascia una scia di baci dal petto in giù.
Quando sento le sue labbra quasi sull'elastico dei miei boxer alzo piano i fianchi bisognoso di un contatto.
Mi toglie i jeans, poi la sua attenzione si sposta sui boxer, togliendo anche quelli.
Le dita lunghe e sottili accarezzano la mia lunghezza e io mi sento morire.
Inizia a muovere cautamente la mano e mi aggrappo al lenzuolo del letto ansimando forte.
I suoi occhi incontrano i miei e sorride vedendo la mia espressione mentre mi mordo il labbro.
"Più veloce, per favore" sussurro e chiudo gli occhi preso dal momento.
Li spalanco subito dopo quando sento le sue labbra avvolgere la mia lunghezza.
Ci vogliono pochi secondi per farmi avere uno degli orgasmi più intensi della mia vita.
Si avvicina e mi bacia le labbra mentre io riprendo fiato, dopodiché mi lascia mettermi sopra di lei.

Le sgancio il reggiseno e iniziò a baciarle i seni tondi e pieni con dolcezza, succhiando poi piano il capezzolo mentre lei geme forte.
Continuo baciandole la pancia, il linguine e arrivo al bordo dei suoi slip.
Glieli sfilo con delicatezza lasciandoli un bacio su entrambi i piedi e poi guardo con occhi pieni di lussuria il suo corpo nudo che non vedevo da tanto, troppo tempo.
Vedendomi, si mette una mano sul petto.
Cerco di levargliela ma non riesco.
"Che succede?" Chiedo, guardandola negli occhi.
"Non... c'è la cicatrice, fa schifo... non voglio tu la veda" sussurra a disagio con gli occhi lucidi.
"Amore, ascolta... quella cicatrice non me la ricordavo nemmeno, davvero, sei bellissima comunque, quel taglio non significa niente per me, è passato" cerco di rassicurarla.
"Hey, fai un respiro profondo e guardami" le dico, lo fa e torna a guardarmi "ora sorridi" le dico e lo fa "sei uno spettacolo della natura, d'accordo?" Le sorrido e lei annuisce.
"Ti fidi di me?" Le chiedo.
"Certo" risponde.
"Posso avere una tua mano?" Le chiedo e la appoggia sopra alla mia.
Le lascio dei baci nel basso ventre fino ad arrivare nella sua intimità.
Inizio a baciarla lì sotto e la sento sussultare.
"Sei pronta amore?" Le chiedo e lei mi guarda confusa ma annuisce.
Prendo un suo dito con il mio ed inizio piano ad accarezzarla muovendole piano.
Inarca la schiena gemendo e sorrido.
"Ti piace?" Chiedo continuando a muovere il dito e guidando il suo dentro di lei.
"Si!" Grida quasi, presa dal piacere.
Sposto le nostre sue dita sulla sua apertura e inizio a inserirle piano mentre le lascio dei baci poco più sopra.
Si alza a sedere e con la mano libera mi stringe forte i capelli.
Lecco avidamente il suo clitoride mentre chiude gli occhi trasportata da mille emozioni.
Sento le sue gambe irrigidirsi e tolgo la mia lingua lasciandola toccarsi da sola e la guardo venire mentre geme il mio nome.
Prendo la sua mano e succhio le dita bagnate.
"Sei buonissima amore" sussurro soddisfatto.
Mi attira a se baciandomi e muovendo il bacino cercando di farmi entrare in lei.
È impaziente stasera, a quanto pare.
"Ti è piaciuto?" Chiedo col respiro affannato mentre recupero il preservativo.
"È stato... bello... strano ma bello" mormora.
"Continuiamo?" Le chiedo.
"Con piacere" sorride.
Si gira cogliendomi di sorpresa e si mette sopra di me, facendomi entrare in lei.
Mi sorprende ogni giorno di più, e la amo da morire per questo.
Si muove piano appoggiando le mani al mio petto, io le agevolo i movimenti tenendola per i fianchi.
Si abbassa baciandomi bisognosa e io non esito a spingere la lingua nella sua bocca.
"Non mi lasciare mai" biascica dondolandosi su di me.
"Sei solo mia" gemo "e io sono solo tuo" sussurro.
I capelli le cadono in avanti accarezzandole i seni nudi.
Appoggio la mano su uno di essi e inizio a massaggiarlo.
"Sei una meraviglia" gemo forte, poi ci baciamo e le mordo il labbro.
"Sto per venire amore" sussurra inarcando la schiena.
Mi attacco alla sua spalla lasciandole un succhiotto, dopo poco vengo urlando il suo nome.
Mi metto sopra di lei e le prendo le ginocchia aprendole di più le gambe.
Urla quando tocco un punto nuovo.
Spingo con insistenza e viene anche lei, sfinita, gridando quanto mi ama.
Ci distendiamo l'una in fianco all'altro guardandoci e cercando di riprendere fiato.
"È stato perfetto piccola... tu, sei stata perfetta" le sussurro.
"Lo aspettavo da tanto... per questo mi sono lasciata andare" sorride.
"Dovrei tenerti in astinenza più spesso" rido.
"Non vale! Sai che lo avremmo fatto, per tutta l'estate" mormora.
"Lo so amore, anche io lo aspettavo. Poi adesso che sai farlo da sola, eh..." affermo.
"Eh?" Ripete.
"Dovró tenerti sotto controllo" sorrido spostandole una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
Mi da un leggero schiaffo sulla spalla e scoppio a ridere.
Appoggio la fonte sulla sua.
"Davvero amore, come ti sei sentita?" Chiedo serio.
"Sto benissimo, dico davvero. È come se fossi riaffiorata dalle acque dopo mesi di apnea" sorride.
Si coccola su di me per la stanchezza.
Tiro le coperte sopra di noi e le accarezzo piano la guancia.
"Ti ricordi quando ti dissi che avevo bisogno di te, e che dovevi restare con me ogni giorno?" Le chiesi e lei annuì.
"Dopo un anno intero siamo ancora qui, e tu sei rimasta" sussurrai.
"Io resterò per sempre Ale, se tu lo vorrai. Non mi staccherò mai da ciò che mi rende felice e mi tiene in vita" sorrise debolmente per la stanchezza.
"Ti amo così tanto, come un cielo pieno di stelle" sorrisi.
"Ti amo anche io tanto, più di un cielo pieno di stelle" sussurrò.
Avvicinai le mie labbra alle sue e la baciai dolcemente, inspirando il suo dolce profumo e accarezzandole i lunghi capelli.
"Dormi, amore" le dissi poi prendendola tra le mie braccia.
Si strinse con la schiena sul mio petto e si addormentò cullata dal mio respiro.
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Quarantunesimo e ultimo capitolo, prima dell'epilogo.
Già, ma non sarà finita questa storia.
Ci sarà anche un sequel, intitolato "Resterò per sempre". La trama la scoprirete leggendo la descrizione della nuova storia.
Non voglio smettere di scrivere e, sopratutto, ci sarebbero altre idee per questa storia che non voglio sorvolare.
Intanto, preparatevi all'epilogo di questa.
La storia di Alessio e Cleo andrà avanti per sempre, tra peripezie e musica.
E voi siete gli spettatori del loro amore infinito.

A presto ❤️

Resta anche domani (Alessio Bernabei) #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora