Capitolo 17

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Natale, quanto adoro questa festa: l'unica occasione per togliersi dalla testa i brutti pensieri.

Al mattino mi sveglio con Lorenzo che con il cappello da babbo Natale viene a bussare alla porta. "Arrivo arrivo!" Dico con la voce impastata di sonno. Prendo il telefono e invio un messaggio ad Alessio:"buon Natale amore!" Invio. Risponde subito:"buon Natale amore mio, vieni qui a casa? Ah e volevo chiederti, sai se Pierozzi ha finito con la mia chitarra?" Sorrido e guardo la sua chitarra che é appoggiata vicino la finestra. "La chitarra non saprei... vengo dopo pranzo, poi passiamo il pomeriggio insieme... e la sera" invio ricordandomi che stasera sono a cena dalla sua famiglia.

Scendo svogliatamente dal letto e scendo le scale, Flora già salta in giro per casa, vedendola mi vien voglia di tornare bambina: di non aver problemi su cui riflettere e di perdermi pure a pensare come babbo Natale possa portare i regali ovunque.
Entro in salotto e finalmente trovo la mia nuova famiglia riunita insieme: mia madre e Giuseppe sono seduti sul divano color crema, Lorenzo é seduto accanto all'albero allestito per la festa che aiuta Flora ad aprire i regali, mentre dalla cucina arrivano dei profumini invitanti di chissà quale pietanza. "Buongiorno tesoro, auguri" si avvicina mia madre abbracciandomi. Finalmente un senso di felicità mi invade il corpo, l'ho sentito troppe poche volte in questi mesi per abbituarmici.

Mi unisco sotto l'albero con i fratelli Cantarini a perlustrare tutti i pacchetti colorati messi ordinatamente, prendo il più grande con su scritto il mio nome e inizio ad aprirlo, contiene una scatola colorata, apro pure quella, e ho tra le mie mani un bellissimo ukulele in legno grezzo. Guardo mia madre che non sorride affatto, anzi mi guarda seria. "Ho sbagliato regalo?" Chiedo seria. "No no, apri il secondo pacchetto" dice, stavolta gli spunta un sorriso così cerco immediatamente l'altro pacchetto. É una scatolina piccola stavolta, la apro e trovo delle chiavi. "E queste?" Chiedo, anche stavolta sorridono tutti. "fuori in giardino" sorride Giuseppe. Faccio in tempo a mettermi un maglione e corro fuori casa, ne corro tutto il perimetro, ma solo quando arrivo dietro trovo un motorino color nero opaco che mi aspetta. "Un motorino" sussurro incredula. "Dovrai farti il patentino, ma prima dell'estate ci puoi andare in giro" mi spiega Lorenzo dietro di me. "Sei stato tu!" Dico sorridendo. "Io con tua madre e mio padre" lo abbraccio forte e poi riguardo il motorino: é proprio bello, apro il sedile in pelle e trovo un casco color rosa chiaro. Sposto quello e ne trovo un altro azzurro. "Un motorino a due posti?" Chiedo retorica. "Non penso che il tuo fidanzato lo lasci a piedi" spiega Lorenzo. Sorrido e insieme a lui torno dentro ringraziando tutti.

Dopo un paio d'ore siamo a tavola, si sono uniti a noi la mamma di Lorenzo e suo fratello, Giorgio. Sembrano essere simpatici, anche se la signora non parla molto, sembra dar retta solo a Flora, nemmeno Lorenzo guarda. "Mamma, io vado da Alessio" dico, guardo l'orologio: son già le tre. "Sicura tesoro? Porti tu il dolce per stasera?" Chiede, stasera con la band ceno a casa di Alessio e mia madre ha preparato un dolce da offrirci. Guardo Lorenzo, io devo già portare la chitarra e il regalo, non ho quattro mani. "No lo porto io più tardi" ci assicura Lorenzo. Lo ringrazio con un sorriso e corro in camera a prepararmi. Prendo la sua chitarra, l'ukulele per suonare un po', il pacchettino con il regalo e la borsa e mi fiondo sul vialetto di casa. Cammino per una ventina di metri arrivando davanti la porta di casa della famiglia Bernabei. Suono e sento la porta aprirsi poco dopo. Lui é davanti a me e sorride appena mi vede. "Ciao piccola buon Natale" sussurra abbracciandomi. "Anche a te" sussurro coccolandomi tra le sue braccia. "Quanta roba hai portato?" Ride, in effetti ho le mani piene. "Vedrai" sorrido io. Appena alzo gli occhi trovo una ragazza dietro le spalle di Alessio. Ha i capelli color carota e un viso molto bello. Il mio cuore perde tre battiti nel pensare chi sia. "Oh, lei é mia cugina, Fabiola." Me la presenta e tiro un sospiro di sollievo mentale nel sapere che sia una parente. Mi presento e finalmente entro in casa, scorgendo in sala da pranzo la tavolata con tutti i parenti. "Disturbo?" Chiedo al mio ragazzo. "Assolutamente no, mi stavo annoiando a morte. Tutte femmine tranne mio padre, mio zio e mio fratello maggiore, non ne posso più!" Sospira lui. Saluto i suoi genitori, convinta di stare con loro ma Alessio prendendomi per il braccio mi rapisce portandomi in camera. "Ho il motorino" sorrido sedendomi sul suo letto. "Cosa? Davvero?" "Si, devo farmi il patentino peró" rido. "Ah aspetta" dico, mi alzo e prendo i regali per lui. "Cosa sono?" Chiede. "I regali di Natale, per te" spiego. "Ah, oh, grazie. Una chitarra? Ma che mi hai preso? É la mia chitarra!" Gli si illuminano gli occhi e prende la custodia della chitarra. "Mmm... posso aprire?" Chiede. "Certo!" Sorrido e lo vedo aprire l'involucro con cautela. Spalanca gli occhi appena vede la chitarra decorata. "Oh mio dio" sussurra tirandola fuori. Legge tutte le frasi e guarda tutti i disegni, le dediche mentre sorride come un bimbo. "Che figata!" Dice finalmente. "L'hai fatto tutto tu?" Chiede. "Mm... veramente mi ha dato una mano Francesco" sorrido. Mi bacia sulle labbra facendomi quasi cadere indietro. "Aspetta! C'é pure questo" spiego liberandomi e consegnandoli il pacchettino. Lo apre e sorride anche vedendo la scatola di plettri. "Mio dio ma io ti amo!" Sussurra estasiato. "Che frase vecchia" brontolo ridendo. Appoggia la scatola sulla scrivania e viene verso di me. "Dove eravamo rimasti?" Chiede. "Non so... a un bacio..." penso. "No, devo darti il mio regalo per te" ride tirando fuori una borsettina di carta. La apro e ne estraggo il contenuto, una scatolina. Apro anch'essa e trovo una collana con un cuore, davanti c'é incisa una chiave di violino, dietro una A e una C che formano un cuore. "Che meraviglia" sussurro sfiorandola. "Ti aiuto a metterla" suggerisce il mio ragazzo, mi giro dandogli le spalle e spostandomi i capelli mentre me la appoggia sul collo legandola. Poi mette le mani sulle mie spalle, sento il suo respiro sul mio collo. Mi bacia la pelle più volte, a volte sento che ci mette pure la lingua e ansimo, mi morde la pelle e gemo. Mi abbraccia da dietro accarezzandomi le mani. "Voglio la tua dedica sulla chitarra" sussurra. "Le ho già scritte" lo guardo sussurrando. "No, voglio una tua frase, dal tuo cuore, dal tuo amore, dal nostro amore" sussurra accarezzandomi i capelli. Mi passa un pennarello nero, trovo un angolino della chitarra e scrivo.
"Tutti gli angeli hanno ali e aureola, il mio ha una chitarra, un ciuffo e tanto amore nel cuore" scrivo. Mi guarda, sorride. "Ora é perfetta" si china, mi bacia sulle labbra.
Veniamo interrotti da qualcuno che bussa alla porta precedentemente chiusa. Lui un po' scocciato si stacca da me e va ad aprire. "Disturbiamo?" Sento, sono le due cugine di Alessio: Angela e Fabiola. "No, entrate" mente Alessio, so che se non era per loro continuava a starmi avvinghiato tutto il pomeriggio. "Volevamo conoscere la tua fidanzata" sorride Angela. "Ed é davvero una bella ragazza" aggiunge Fabiola. Sorrido imbarazzata e ringrazio. "Avanti su Ale, come vi siete conosciuti?" Lui mi guarda e ride. "Alla fermata dell'autobus qui davanti, lei abita di fianco a noi" sorrise spiegando. "Molto romantico" rise Angela ironicamente. "Ma l'hai mai portata in giro? Povera avrà una vita noiosissima con te!" Si lamenta Fabiola. "Oh no, mi ha portata a cena e poi ogni giorno ci vediamo a suonare: é questo quello che vogliamo" spiego io. Alessio mi porge la mano e io la stringo facendo intrecciare le nostre dita, mi sorride e faccio lo stesso. "Siete proprio innamoratissimi" commenta Fabiola con gli occhi lucenti.

Resta anche domani (Alessio Bernabei) #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora