Capitolo 3

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"Vieni stasera?" Mi chiede Viola.
Stasera Alessio, Lorenzo, Francesco, Alessandro e Riccardo suonavano con la loro band, i Dear Jack, in un locale in città.
"Penso di si" le dico.
"io non so come vestirmi" sbuffa.
"Ma dai, bastano un paio di jeans e una maglia" dissi vaga.
"Scherzi? Lo space 2000 é un locale rinomato, non puoi entrare così! Dai ho capito, oggi pomeriggio vengo da te e ti vesto io" mi avvisa.
Entro in classe e mi siedo vicino ad Alessio, che guarda ormai da giorni fuori dalla finestra, senza parlare ne rivolgermi la parola. Viola mi ha detto che lui e Carola hanno litigato, per l'ennesima volta. Non per niente, in realtà Carola é la ex di Alessio. Lui l'ha mollata perché non la amava più, in realtà ci sta male ancora, perché Carola pensa ancora di poter essere la felice coppia da liceo.
"Hey, tutto bene?" Chiedo parlando finalmente per prima dopo una settimana che ci conosciamo.
"Sono felice che tu mi abbia parlato" dice sorridendo, forse mi mancava quel sorriso.
"Comunque per quanto mi riguarda sopravvivo, tu?" Mi chiede.
"Cerco di sopravvivere" sorrido.
"allora siamo presi bene entrambi" sorrido all'idea di avere qualcuno che sta come me. Almeno, lui sembra capirmi, quando mi guarda i suoi occhi mi gridano "Tu non devi soffrire!".
Le lezioni iniziano: matematica, filosofia, inglese e pratica musicale. Il nuovo prof di chitarra mi sta già simpatico. Dice che ho passione a suonare e che presto potrei iniziare a scrivere qualcosa di mio, la tecnica c'é.

Tornando in autobus sono seduta tra Lorenzo e Alessio, parlando di scuola ovviamente.
"Stasera facciamo casino" ammicca Lorenzo.
"Quanti siamo? 6?" Chiede Alessio guardando i compagni.
"Hey ci sono pure io, non dimenticatemi" li rimprovero ridendo. Ad Alessio gli si illuminano gli occhi.
"Meglio meglio, più donne ci sono meglio mi scateno" ride Francesco mentre Riccardo gli da una gomitata al braccio.
"Sempre peggio stai Francesco" se la ride Lorenzo.
"Oh sono in astinenza, che volete da me?" Francesco ride ancora quasi piegato in due e scoppia una risata collettiva.
Arrivo a casa e sono da sola, bene, sono iniziate le mie giornate di "desolazione familiare" fino alle 8 di sera, per non parlare dei fine settimana a casa da sola, una vera gioia.

Per fortuna dopo un po' arriva Viola a consolarmi. Entra in casa con due borse, presumo vestiti per stasera.
"Gioia mia, sono venuta a salvarti. Stasera devi scatenare gli ormoni del povero Alessio" proclama.
"Cosa? Io mica me lo voglio portare a letto, no no che scherzi?" forse si é bevuta il cervello, povera Violet.
"No no, ti vesti bene stasera, tieni questo e provatelo" é un tubino nero che arriva al ginocchio, con delle balze sui fianchi e uno scollo sulla schiena. Me lo provo, ma sono troppo imbarazzata.
"Dio mio Viola non usciró mai così" mi lamento.
"invece si, non userai le tuniche da suora" ridacchia lei.
Mi da degli stivaletti neri che indosso.
"Scommetto che non hai vestiti del genere" dice andandosi a cambiare. "Mm..non ora" confesso.
Sono le 8 quando suonano alla porta. Mia madre non si é fatta vedere così le scrivo un bigliettino mentre Viola apre, é sicuramente Alessio.
"Sono fuori con dei miei nuovi amici, per le 2 sono a casa. P.s. mamma ho 19 anni, so badare a me stessa"
Lo lascio sul tavolo e vado alla porta, Viola e Alessio sono li fuori.
"Cleo" sorride Alessio.
"Ciao Ale" sorrido.
"allora, andiamo?" Chiede Viola mentre ci avviamo alla fermata del bus.
"Sei bellissima" sussurra Alessio al mio orecchio. Mi scappa un sorriso.
"Anche tu sei bellissimo" dico arrossendo.
"Mi piacciono le tipe che arrossiscono" dice.
In realtà lo penso davvero che sia bellissimo: ha una camicia in jeans decorata con un fiocco nero sul colletto, dei pantaloni in similpelle e degli anfibi neri, un ciuffo mozzafiato e un sorriso bellissimo, come sempre. In mano ha un scatolone e in spalla una chitarra, cammina a fatica. "Da a me la chitarra, ti aiuto" propongo.

Saliamo in autobus che dopo un po' di fermate si ferma davanti al locale. Entriamo e troviamo la band a sistemare le chitarre sul palchetto, mentre Alessio arriva, appoggia il masterizzatore, lo collega alle casse e lo accende. Io osservo la sua chitarra appoggiata ai miei piedi, sono troppo magra e sotto sforzo per portarla troppo in spalla.
Manca un ora all'esibizione, così ci sediamo su un tavolino.
"Ordino il primo giro?" Chiede Lorenzo riferendosi ai drink.
"Cominciamo" conferma Alessio.
Dopo poco i ragazzi salgono sul piccolo palco allestito per loro, e mentre Alessio presentava, gli altri accordavano gli strumenti. Io e Viola invece eravamo li sotto con comuputer e masterizzatore per far partire le basi, e quando Riccardo ci diede "l'okay", Viola fece partire la prima base. Da quello che so dei Dear Jack, dovrebbero fare musica buona, un misto tra rock e musica cantautoriale, ma devo ancora sentire una loro esibizione.
La prima canzone era inglese, si intitolava "clouds" e aveva un suono molto veloce e deciso. Riccardo picchiettava velocemente la batteria mentre Lorenzo e Francesco si alternavano in assoli di chitarra. Anche Alessandro si faceva sentire, e la voce di Alessio mi dava i brividi.
"Hai freddo?" Mi gridó all'orecchio Viola vedendomi con la pelle d'oca. Indicai la band per farle capire che era la musica a darmi i brividi, il che era insolito, non mi capita facilmente. Poi cantarono altre canzoni, tra cui "Anima Gemella", di cui Alessio aveva vinto un premio cantautoriale, e "Ora o mai più", che Alessio scrisse pochi mesi fa, quando si separó da Carola.
Poi Alessio prese il microfono e mi guardó sorridendo.
"Questa canzone l'ho scritta in pochi, pochissimi giorni per una ragazza. La conosco da poco, ma il suo sorriso mi ha incantato, ed eccomi qui a cantare per lei. Questa é per te, Cleo" guardai Francesco per cercare di interpretare le parole che avevo appena sentito. Lui mi guardó e sorrise prendendo in mano la chitarra. Alessio continuava a guardarmi impugnando il microfono, e intanto partì la base.
"This is a story,
I wanna explain you,
it's really hard to say.
You're driving me crazy
I'm going to die.
This is the last time
and I want go back
you hurt my pride.
I know that I'd restart for you,
i just wanna find the truth.
Everything is gonna be much better,
all the mistakes that I
regret, come back in my mind,
you're just too high.
Scaring me now,
you're scaring me now"
Alessio mi guardò fisso negl'occhi per tutto il tempo, finché non scoppiai a piangere.
Per fortuna era l'ultima canzone, e dopo aver salutato tutto il pubblico, che ormai aveva riempito il locale, Alessio scese dal palco e corse ad abbracciarmi.
"Ti voglio un bene dell'anima" mi disse al mio orecchio mentre delle lacrime mi scendevano.
"É stato bellissimo. Dio, era da anni che non ricevevo queste attenzioni" dissi sussurrando.
"Ora ci sono io" disse asciugandomi le lacrime.
La serata continuó tra drink e risate varie. Alessio mi stava sempre vicino e qualche volta mi sorrideva. Spero non si innamori di me, se non l'avesse già fatto. Gli farei troppo male, non sono la tipa per lui.

Eravamo davanti casa. Io e lui, lui e io. Lo abbracciai ancora una volta, non mi stancavo dei suoi abbracci.
"Starei qui per tutta la notte" dissi piano appoggiata al suo petto.
"Io tutta la vita" rispose lui.
"posso dirti una cosa?" Chiese.
"Dipende, cosa?" Dissi.
"Non saprei...non so se per te é uno scherzo o altro, sembra una presa in giro. Peró sai, io sono uno che dice le cose in faccia e quindi non..."
Misi le mani sulle sue guancie e dissi "shh, dimmi Alessio, senza giri di parole" esitó in attimo guardandomi e poi, sussurrando dolcemente, mi prese le mani intrecciandole alle sue dicendo
"Io ti amo".
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Terzo capitolo! Scusate il ritardo, stavo un po' male. Avete letto sul capitolo 2 le parole in grassetto? Bene, una é "ricomparsa" oggi:"mi stai spaventando" che in inglese si traduce con you're scaring me now, il titolo della canzone che ha scritto Alessio a Cleo. Cosa ne pensate della confessione di Alessio? Vorrei leggere i vostri commenti per capire come strutturare la storia ;) buonanotte!

Resta anche domani (Alessio Bernabei) #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora