Capitolo 22

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-Alessio-
Mi sveglio il mattino dopo con la spalla indolenzita, probabilmente mi sono addormentato con il braccio sotto il corpo di Cleo.... Che ora non c'è. Mi metto seduto constatando che ho pure un leggero mal di testa, e noto che Lei non é nemmeno in questa stanza. Mi stiracchio un attimo, indosso gli occhiali e scendo dal letto. Ma dove cavolo è la mia felpa di ieri sera? "Cleo, piccola hai preso la mia felpa?" Chiedo senza avere risposta. Ma dove si è cacciata?
Alla fine metto dei pantaloni della tuta, il giubbino che avevo portato ed esco fuori sul piccolo porticato. Girando intorno alla piccola abitazione, la trovo seduta sulla sedia a dondolo con le gambe al petto e la testa che fissa il vuoto. "Hey, non ti trovavo più" si accorge solo quando mi avvicino che sono lì. Sorride, si alza e mi abbraccia, poggiando la testa al mio petto. "Scusa, ero uscita perchè non riuscivo a riaddormentarmi" sussurra. "Che facevi qui al freddo?" Chiedo sedendomi dov'era seduta lei mentre si mette a sedere sulle mie gambe. "Pensavo..." Sospira. "Alle cose belle o brutte?" Chiedo mentre le massaggio dolcemente la schiena. Fissa la cerniera della felpa e sta zitta. Mi sistemo meglio sulla sedia. "Amore mio che succede?" Ha gli occhi lucidi e sta per piangere. La sistemo meglio sulle mie gambe per tenerla tra le mie braccia e tranquillizzarla, ma lei mi mette le braccia al collo e scoppia a piangere. Sospiro e la stringo più forte. Cazzo, mi si spezza il cuore a vederla così. "Piccola... Shh, non piangere" sussurro mentre singhiozza sulla mia spalla. Che devo fare? Mi alzo prendendola in braccio e la porto dentro, almeno ci sarà caldo. Mi distendo su un puf con lei sopra di me, le prendo il viso tra le mani e le asciugo le lacrime. Sta ancora piangendo ma almeno respira regolarmente. Strofina leggermente la guancia sulla mia mano, come se volesse più carezze e io la accontento. "Vuoi parlarmi?" Chiedo dolcemente, e non so se temere la risposta. "Scusa, io... Non so quando smetterò di pensare alle cazzate del passato. È che... Ho paura" sussurra guardandomi. "Paura di cosa?" Chiedo alzandole il viso che ha abbassato. "Ho paura di perdere anche te" sussurra come se fosse il segreto più grande del mondo. "Oh no amore mio, tu non mi perderai. Io... Io sarò sempre qui, con te, al tuo fianco." Faccio una pausa e riprendo "e sai cosa ti dico? Che i mostri e le ombre che hai dentro li combatteremo insieme, te lo prometto" concludo guardandola negl'occhi. Mi avvicino e la bacio sulle labbra, affondando la lingua dentro la sua bocca. Si sistema a cavalcioni sulle mie gambe e mi bacia anche lei, tirandomi leggermente i capelli. Non so se andrà a finire bene. È che mi fa impazzire il fatto che prima piange e io sto lì a consolarla e poi mi bacia come se non ci fosse un domani... Insomma, ho degli ormoni anche io, e devo tenerli a bada!
Mi bacia ancora mordendomi il labbro. "Stai un po' ferma?" Chiedo ridendo. "Che devi fare?" Ansima guardandomi. "Ferma o te ne pentirai" sussurro con voce dura. Lei mi fa una smorfia maliziosa e muove il bacino sopra il mio. Merda. Blocco i suoi polsi con le mie mani dietro la sua schiena e avvicino il viso al suo collo. Il mio respiro le solletica la pelle e freme in silenzio. Appoggio i denti sulla sua pelle e le lascio un succhiotto mentre la sento gemere per l'impossibilità di muoversi. Le lascio altri baci sul collo mentre sento il suo respiro velocizzarsi e dopo poco mi allontano, soddisfatto di vedere una macchia violacea proprio sotto la mandibola. Si sfiora il livido e mi guarda incredula come se avesse visto per la prima volta un livido del genere. "È un succhiotto, piccola. Non è un morso di vampiro" sorrido. "Si... Ehm... Lo sapevo, solo che è la prima volta che lo ricevo così e... Fa un po' male" cerca di dire imbarazzata. Le massaggio il collo con il pollice anche se so che non serve a niente, ormai la macchia si vede. "Non ti è piaciuto?" La guardo, non è ancora fermamente convinta. "No, si, mi piace, certo. Ne vorrei altri se non fosse che non ho qui il fondotinta qui e sarà impossibile coprirlo. Mia madre non mi farà nemmeno entrare in casa" sorride appena. "Scusa, se sapevo evitavo... Ma ricorda che sei stata tu ad avermi istigato!" La guardo e lei se la ride. È bellissima, ora che sorride.

Inizio a preparare il caffè mentre lei è seduta sul bancone della cucina a guardare il telefono. "Mi sono iscritta a Facebook" sorride ad un certo punto. "Cosa? Davvero?" Chiedo avvicinandomi. "Si, perchè?" Mi guarda. "Beh ti vedo poco col telefono in mano, non pensavo ti interessasse molto" sospiro. Alza le spalle e le rubo il telefono dalle mani. "Hey ma che fai!" Sbuffa. "Ti trovo il mio profilo" sorrido. Si arrende e mi lascia fare, poi le ridò il telefono. Con la coda dell'occhio vedo che sta esaminando alcune sue foto. Molte ultimamente gliele ho fatte io con la macchina fotografica e le riconosco. Sceglie una foto che le ho fatto una delle prime volte che l'ho portata sulla collina, sulla nostra collina. Ha dei fiori tra i capelli e sorride mentre guarda l'obbiettivo. Ultimamente mi rendo sempre più conto che, nonostante mi sia innamorato di lei anche per il suo carattere e i suoi modi di essere, esternamente ha delle caratteristiche che mi fanno impazzire. Adoro le sue labbra piene, adoro i suoi occhi, adoro il suo sorriso. E poi si, l'occhio mi cade pure oltre. Nonostante alcune ossa che sporgono, penso che appena si rimetterà in forma avrà un bel fisico. E non dimentichiamoci dei piedi, io adoro i piedi femminili, e lei ha dei piedi bellissimi. "Pianeta terra chiama Alessio!" Mi sventola la mano davanti e non mi accorgo che avevo la testa chissà dove. "Scusa, mi ero perso" mi giustifico. "... Si... Okay... Ti piace?" Chiede mostrandomi la sua nuova foto profilo. "Certo, sei bellissima" sorrido e mi avvicino "sei sempre bellissima" sussurro dandole un bacino sul naso. Sorride anche lei e mi guarda con quegli occhi allegri e intensi... Potrei perdermi dentro i suoi occhi. Suona il mio telefono e rispondo. È Lorenzo, che caspita vuole alle 11 del mattino? Ah già, la sua sorellastra è qui con me. "Lore?" Chiedo, in realtà non so perchè faccio questa domanda stupida. "Si? Ah, buongiorno piccioncini! Come va la vita da soli?" Chiede. Che simpatico. "Uhm, bene, siamo sani e salvi" rispondo versando il caffè ormai pronto nelle tazzine. "Dormito bene?" Chiede ancora... Ma che vuole? "Si, benissimo" rispondo, Cleo mi guarda senza dire nulla. "Bene... Beh, sempre se avete dormito. Non mi stupirei se come nella maggior parte dei casi in una serata importante come quella di ieri..." "Lore, Lore, è andata bene, abbiamo dormito e ti porterò a casa lei viva e vegeta, okay?" Lo interrompo. "Si, comunque ieri ci siamo trovati... Pierozzi consiglia per una di queste settimane serata birra e biliardo per organizzarci per il mese prossimo. D'accordo?" Chiede, di nuovo. "Beh, si. Ci organizzeremo" accordo. "Okay, bè... Fatevi vivi prima di stasera. Buona giornata" rido, quant'è stupido. "Ciao Lore" lo saluto e metto giù, lei mi guarda ancora con una faccia da una che non ha capito nulla. "Niente di importante, tranquilla" sorrido e ci mettiamo nel tavolo a fare colazione. "Dobbiamo finire di scrivere quella canzone" riflette poco dopo. "Lo so, e presto anche. Dobbiamo organizzarci, tra un mese potremmo avere un produttore e una casa discografica, se tutto va bene" sorrido accarezzandole la mano.

Circa due ore dopo siamo in auto tornando a casa. Abbiamo la radio accesa con il volume altissimo e cantiamo a squarciagola le canzoni che passano per radio. Ad un tratto si sentono le prime note di 'Wonderwall' e lei appoggia la testa sulla mia spalla, cullandosi mentre canta. É così bella... dio, devo guidare, perché mi trovo in queste situazioni difficili? "Ti piace la mia spalla eh?" Affermo sarcastico. "Si si, ti farei un succhiotto proprio qua dato che prima ne hai fatto uno a me" é seria, non sta scherzando. Appoggia le labbra sulla pelle del mio collo mentre il suo respiro mi fa il solletico. "Amore, potrei fare un incidente in tangenziale" cerco di mantenere la calma. Leva la bocca dal mio collo e resta appoggiata con la testa. "And after allll, you're my wonderwaaaall" biascica. Sembra ubriaca. "Sembra che ti sei bevuta una ventina di spritz" rido. "Seriamente mi sono ubriacata 2 volte in vita mia... anzi, 3" afferma. "Una al mio diciasettesimo compleanno" spiega. "Ah, pure minorenne! Hai capito la ragazza" commento ridendo. "Una nel locale che siamo andati ad ottobre" spiega ancora. "Si... quella volta ci siamo ridotti proprio male" affermo, consapevole che peró é stata una bella serata, c'era il locale pieno. "E un'altra volta, ma é diverso, questa volta ho fatto tutto consapevolmente e con il cuore..." riflette. "Perché mi sono ubriacata di te" ride. "Scema" rido guardandola. Si rimette al suo posto e alza le gambe mettendo i piedi sul cruscotto. "Non sporcarmi la macchina o potrei lasciarti qui a piedi" la avviso. "Mmh sicuro? Pensa dopo a cosa dovrò fare per tornare a casa" ammicca guardandomi, poi si avvicina a me. Sta per dirmi qualcosa all'orecchio ma la precedo. "No, non voglio che vai in macchina con nessuno" commento. Lei sorride di più. "Oh santo cielo Cleo non vorrai mica andare a fare la sgualdrina spero!" Ammetto un po' sbalordito. Lei scoppia a ridere. "Sembri mia madre" ammette tra le risate. "Se se... Tanto so che da 3 mesi a questa parte l'onore di toccarti è solo mio" sorrido fiero, ora voglio proprio vedere che mi risponde. "E anche mio, caro. Ti ricordo che il mio corpo non è tuo." Sorride. È così testarda... Non ho mai conosciuto una ragazza neanche lontanamente simile a lei. Avvolte è lunatica, avvolte cocciuta. Devo tenerla a bada. È come un fulmine a ciel sereno: non ti aspetti mai cosa potrebbe fare, o almeno finchè non la conosci bene. È imprevedibile. Ecco, ad esempio: se prima faceva proposte indecenti su come tornare a casa, ora è praticamente distesa con i piedi sul cruscotto, braccio e testa appoggiata al finestrino e dorme. Con le labbra socchiuse e le ciocche di capelli mossi usciti dalla coda fatta di fretta che le incorniciano il viso. Ma perchè faccio queste riflessioni di merda? Lei è la mia ragazza, è perfetta così com'è. Perchè a me serve una come lei: vispa, che mi risvegli dal fottuto mondo delle favole dove a 19 anni ancora mi ritrovo. Se penso al mondo che mi ritrovavo davanti fino a pochi mesi fa, lei in confronto è una delle meraviglie del pianeta. Oh piccola, se solo sapessi quanto dannatamente tanto ti amo!

-Cleo-
Apro gli occhi e mi ritrovo distesa, con la testa sopra il petto di Alessio in camera mia. Cosa? Come diamine sono arrivata fin qui?
Alzo la testa

Resta anche domani (Alessio Bernabei) #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora