⭐Capitolo 87⭐

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Stessa situazione di ieri: questa notte ha nevicato e si gela.
I mezzi di trasporto questa mattina non sono passati, quindi ho dovuto farmela a piedi per andare a lavoro.
Sono arrivata da poco, fredda come il ghiaccio, Sophie mi ha preparato una cioccolata calda. L'adoro!
<< Grazie. >> Prendo la cioccolata e comincio a bere.
<< Attenta che è boll... >>
<< Ahi! >> Mi brucio. << ...ente... >> Termina.
<< Grazie per avermelo detto. >>
Fa spallucce: << Ma se adesso te l'ho preparata! Dovresti saperlo! >> Mi rimprovera.
Le faccio la linguaccia e continuo a bere la mia cioccolata, ma questa volta ci soffio sopra; poi la bevo.
<< Buona, ma soprattutto calda. >>
Annuisce.
<< Sei venuta a piedi? >> Chiede.
Annuisco mentre bevo un po'.
<< Non sono passati i pullman. Nessuno. >> La informo.
Spalanca gli occhi e si sporge in avanti sul banco: << E sei venuta a piedi?! >>
Si sorprende? Ormai avrebbe dovuto capirlo che nemmeno il gelo mi ferma. Anche se mi sono davvero congelata questa mattina!
<< Cavolo Grace! Potevi chiamare me o Ethan! Potevamo passare a prenderti! >> Scuoto la testa, << Non fa niente. Non ci ho pensato. >> Incrocia le braccia al petto; << Be', la prossimo volta pensaci. >>
Continuo a bere la mia cioccolata, mentre mi subisco la ramanzina di Sophie. Manco fosse mia madre...
La porta si apre e qualcuno entra: Christian.
Lo guardo, poi sposto lo sguardo di nuovo su Sophie; di scatto su Christian. Scatto in piedi e mi copro la bocca con le mani. << Che hai in faccia? >> Lo guardo inorridita.
Lui mi guarda con un'espressione fredda, come è solito fare ultimamente e si volta: << Niente. >>
Se ne va e si chiude nel suo ufficio. Come sempre.
<< Torno subito. >> Dico e cammino a passo svelto verso l'ufficio, busso piano, ma non apro. È di cattivo umore, e quando Christian è di cattivo umore, non ci si può parlare, ma io voglio fare un tentativo.
Busso di nuovo ma non risponde. Stronzo...
Apro ed entro chiudendo poi la porta alle mie spalle.
Trovo Christian in piedi poggiato dietro la scrivania.
<< Christian... >> Sussurro con un filo di voce.
<< Che cazzo ci fai qui? >> Non si volta, continua a darmi le spalle. 
Faccio piccoli passi verso di lui.
<< Va... Va tutto bene? >> Balbetto.
Si volta e mi fissa con il fuoco negli occhi: << Vattene. Non voglio vederti. >> Dice brusco.
<< Ma... >>
<< Te ne devi andare! >> Sbraita.
Sussulto e arretro di qualche passo.
Arrivo alla porta, la apro, mi fermo, stringo la maniglia che ho in mano e la richiudo, poi giro la chiave.
Resto di faccia alla porta: << Sono stati quegli uomini, non è vero? Sono stato loro a ridurti così... >> Dico.
Sento il rumore dei suoi passi; mi di avvicina, posa le mani ai lati della mia testa e io mi volto. Mi ritrovo il suo viso vicinissimo al mio.
Ansimo.
Mi fissa con occhi penetranti, sono costretta a distogliere lo sguardo.
<< Ti importa? >> Sussurra.
Alzo gli occhi di nuovo su di lui, porto un mano sulla sua guancia, ma lui mi blocca prendendomi per il polso; stringe forte.
<< Non mi toccare. >> Ringhia.
<< Ti ho fatto una domanda. >>
<< Christian... >>
<< Rispondi cazzo! >> Mi urla in faccia.
Strizzo gli occhi. << Mi preoccupa il fatto che possano farti del male. >> Confesso.
Si allontana ridendo: << Non te ne deve fregare. >> Si avvicina di nuovo e mi sfiora la guancia: << Io sto bene. Okay? >> Sussurra a un soffio dalle mie labbra.
Annuisco e fisso le sue labbra, altrettanto fa lui.
Arretra e si passa una mano dietro la testa, io mi guardo intorno non sapendo che fare.
<< Io vado. >> Dico, rigiro la chiave nella serratura.
Annuisce; apro la porta, e quando sto per andare via mi richiama, e mi volto.
<< È tutto risolto. Tranquilla. >> Mi rassicura.
<< Va bene. >> Dico e me ne vado.
Anche se lui ha detto che è tutto risolto, io non ci credo del tutto.
Sono preoccupata: ho paura che quei tipi vadano di nuovo a fargli visita.

Christian è andato via prima; tra cinque minuti inizia la pausa pranzo; io e Sophie stiamo finendo di servire i clienti, mentre Ethan sta pulendo i tavoli liberi.
<< Perché è andato via prima? >> Chiede Sophie mentre andiamo verso il banco, << Doveva fare un servizio, torna dopo. >>
Annuisce. Sophie prende il vassoio con il suo ordine e se ne va.
Guardo la porta d'ingresso e sospiro.
<< Christian non fare sciocchezze... >> Dico tra me e me.
Porto l'ordine al tavolo e poi aiuto Ethan a pulire i tavoli.
<< Dove vogliamo pranzare oggi? >> Chiede Ethan d'un tratto.
<< Non la pasta al formaggio. >> Esclama mettendo le mani avanti.
Scoppio a ridere. << Non ti è piaciuta la pasta al formaggio? >>
<< Si ma... Non voglio mangiare carboidrati oggi. >>
Si avvicina a lei, un po' troppo credo; << Vuoi mantenere la linea? Non ne hai bisogno. Lo sai? >>
Vedo Sophie trattenere il respiro. Respira porca miseria o mi morirai qui per terra!
<< Ethan! >> Lo chiamo.
Si volta. << Puoi venire un momento ad aiutarmi? >> Invento qualcosa per farlo allontanare da lei; l'ho vista molto in difficoltà e dovevo fare qualcosa.
<< Arrivo. >>
Quando si ferma davanti a me, mi assicuro che Sophie non guardi più per dargli un leggero colpetto dietro la testa. << Ahi! Che ho fatto? >>
Aggrotto la fronte: << Stupido, non fare così! >>
Inarca un sopracciglio ancora confuso.
<< Così come? >>
<< Ethan! >> Dico con tono di rimprovero.
<< Cosa!? >> Sbuffo.
<< Lascia perdere, andiamo. >>
Fa un cenno col capo e mi fa segno di andare avanti.

La pausa pranzo è già terminata; dico già perché il tempo è volato.
Siamo appena ritornati al bar, la luce della lampada nell'ufficio di Christian è accesa, quindi suppongo che sia già qui. Decido di assicurarmene, ma soprattutto di assicurarmi che stia bene.
Busso ed entro solo quando sento dire: << Avanti. >>
<< Christian... Va... Va tutto bene? >>
Sospira: << Si, ti ho detto di sì. >> Dice freddamente.
<< Okay, allora io torno di là. >>
<< Okay. >>
Esco e raggiungo Ethan e Sophie che si stanno ancora preparando.
Vedo un gruppo di persone varcare la porta del bar e prendere posto ad uno dei tavoli. Mi avvicino sorridendo:
<< Buon pomeriggio, volete
ordinare? >> Chiedo. 
I due ragazzi mi sorridono e annuiscono: << Due caffè, un'aranciata e una birra. >>
Prendo appunti e vado a preparare i caffè, a prendere una birra e un'aranciata.

Il resto della giornata per fortuna passa in fretta, e Christian va via prima del solito.
<< Ragazzi voi andate, Christian ha lasciato a me le chiavi. Ci penso io a chiudere qui. >> Dico.
<< Sei sicura di voler chiudere tu? >> Chiede Ethan.
Annuisco. << Ci vediamo domani. >>
<< Sophie ti accompagno a casa, andiamo. >>
Lei gli sorride e annuisce e insieme se ne vanno.
Sistemo un po' le bibite e poi vado a cambiarmi nello spogliatoio.
Tolgo la maglia per cambiarmi, sento un rumore provenire da lì dentro, e quando mi affaccio per vedere cosa è stato, mi ritrovo due molossi davanti.
Indietreggio coprendomi il petto con la maglia, << Che... Che cosa volete? >> Gli stessi uomini che quella sera hanno minacciato sia me che Christian, e che ultimamente lo hanno pestato, sono proprio davanti a me.
<< Dolcezza non preoccuparti, non ti faremo nulla. Vogliamo divertirci un po'. >> L'uomo con tatuaggi mi afferra entrambi i polsi e mi sbatte contro la parete facendomi battere la testa contro.
Emetto un gemito per il dolore.
Mi prende per la vita è io strillo, ma mi zittisce posando la mano sulla mia bocca.
<< Stai zitta stronzetta. >> Ringhia con una risata perfida.
Chiudo gli occhi e le lacrime mi rigano le guance.
<< Toglile le mani di dosso! >> Vedo Christian arrivare come una furia, afferra l'uomo o lo butta a terra.
Gli salta addosso e comincia a colpirlo in volto.
<< Christian! >> Strillo in preda al panico; l'altro uomo lo prende da dietro e lo tira su, poi gli sferra un pugno nello stomaco facendolo piegare in due.
Mi copro i viso con le mani: << Avanti, è solo questo che sai fare? >>
No Christian perché? Non sa che sta giocando con il fuoco? Non se ne rende conto? Possono ucciderlo e non ha paura?
⭐⭐⭐⭐
Cosa accadrà adesso?????
Continuate a leggere!
Voglio fare un po' di pubblicità:
GiadaJLT18  sta iniziando a scrivere una storia, ha pubblicato solo il primo capitolo e io l'ho trovato interessante. Passate a leggere se vi va!
ValentinaSollazzo  scrive poesie fantastiche, passate a leggerle! Non ve ne pentirete, ve lo assicuro. 😜
Bene... se il capitolo vi è piaciuto votate e lasciate un commento se vi va!
Buona notte

Ti odio. Ma forse ti amo{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora