⭐️Capitolo 43⭐️

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<< Ivy dove vai? >> Chiedo.
Sono appena arrivata davanti casa sua, stavo per bussare il campanello quando lei ha aperto la porta.
<< Esco. >> La guardo curiosa.
<< A quest'ora? E dove vai? >>
Ivy non è il tipo che esce alle 15:00 del pomeriggio.
Non so se preoccuparmi...
<< Mi incontro con il ragazzo del ristorante, quello che mi ha chiesto di uscire e mi ha lasciato il suo numero di cellulare. >> Dice con disinvoltura, come se niente fosse.
<< Ivy, ma sei sicura? Dico... Stai bene? >> Mi preoccupa un po' questo suo modo di comportarsi.
Annuisce. << Cambio pagina Grace. Devo guardare avanti, no? >> Annuisco.
<< Lo sto facendo... >> Sospiro.
<< Ivy... È vero che devi voltare pagina, ma due giorni fa è finita la storia con Ethan.... >> Mi blocco all'istante perché vedo i suoi occhi diventare lucidi.
<< Credevo avessi bisogno di un po' di tempo per digerire la cosa. >>
Io quando ho una delusione, ci metto un po' a riprendermi. Ma forse lei è fatta in un modo diverso dal mio, infondo non siamo tutti uguali.
<< Ho accettato di uscire con Mirko perché mi piace, e ho bisogno di distrarmi. >> Dice.
Scuoto la testa: << No. Tu credi che quel ragazzo ti piaccia... >>
<< Mirko. >> Mi corregge.
<< Tu vuoi solo sostituire Ethan. Credi che uscendo con un altro ragazzo ti dimenticherai di lui, ma non è così.
Se ce l'hai nel cuore, non puoi dimenticarlo. >>
Si acciglia: << A me non interessa più Ethan. >>
Scuoto la testa. << Sta' attenta Ivy... Ti voglio bene e non voglio che tu ti faccia del male da sola. >>
Scoppia in una risata nervosa. << Non mi sto facendo del male, voglio il mio bene, e Mirko mi farà stare bene. >>
Sospiro. << Adesso devo andare, ci vediamo un'altra volta. >>
Annuisco. È la prima volta che Ivy mi caccia di casa.
Usciamo insieme sulla strada e poi ci dividiamo: io vado a destra, lei a sinistra.
Sono preoccupata per lei. Dice di non essere interessata più ad Ethan, ma poco ci credo. Non puoi dimenticare il ragazzo che ami così, da un giorno all'altro...
Chiamo Sandy, magari lei può darmi una mano a farla ragionare.

Dopo quasi un'ora e mezzo al cellulare con Sandy, abbiamo deciso insieme che questa sera andremo a casa di Ivy e le parleremo.
Speriamo di riuscire a farla ragionare...
Cammino per la strada, sono a piedi, devo fare un po' di spesa, ho il frigorifero completamente vuoto.
Da quando ho iniziato a lavorare, non avevo il tempo per comprarmi da mangiare, quando sono stata licenziata, non avevo i soldi, ora non ho di nuovo il tempo.
Per fortuna che Christian mi ha dato il giovedì come giorno libero!
Squilla il cellulare e lo prendo dalla borsa: Christian.
Il mio cuore manca di un battito.
Cosa... Cosa?!
Grace riprenditi!
Rispondo: "Christian..."

"Watson, buon pomeriggio... Mi chiedevo, hai da fare più tardi?" Chiede.
Non poteva scegliere un altro giorno?
No, scusa. Grace, ma perché tu vuoi vederti con lui?
Ferma! Ma cosa sono tutti questi pensieri? Cosa mi frulla nella testa?
Io non voglio uscire con Christian, non voglio uscire con nessun ragazzo.

"Mi dispiace, ma no da fare."
Potremmo benissimo vederci più tardi, ma non voglio.

Lo sento sospirare: "Okay."
Dalla voce sembra deluso.

"Immagino che anche questa sera sei impegnata."

Alzo gli occhi al cielo. Non so perché, ma qualcosa mi dice di dire di no, che non sono impegnata e che possiamo vederci, ma uno: non è così, perché questa sera io e Sandy dobbiamo andare da Ivy. Due: No. No. E no. Io non esco con lui e con nessun altro.
È una regola che mi sono imposta e che rispetterò. Non voglio più soffrire.

"Si."

"Okay, allora a domani."

"A domani."

Riattacchiamo, e continuo per la mia strada.
Chissà perché voleva vedermi...
Va be', qualsiasi cosa voglia dirmi, me lo dirà domattina.

Tra pochi minuti esco, Sandy mi passa a prendere. Sono ritornata al mio appartamento da tre giorni. Con lo stipendio in anticipo che mi ha dato Christian, sono riuscita a pagare il signor Roger.
Metto la giacca, prendo la mia borsa e apro la porta per poi chiuderla alle mie spalle una volta uscita.
Chiamo l'ascensore e aspetto che arrivi, nel frattempo il mio cellulare squilla: è un messaggio di Sophie.
"Mi dispiace se non ti ho detto niente, ma Ethan mi aveva fatto promettere di non dire niente, nemmeno a te. Mi dispiace."
Non sono arrabbiata con lei, se lui la ama non è colpa sua, ce l'avevo un po' con lei per il semplice fatto che non ha voluto dirmi niente, ma la capisco; se il ragazzo che mi piace e che amo mi ha chiederebbe di tenere il segreto, di certo terrei il segreto.
"È tutto okay. A quanto pare Ethan non è riuscito a resistermi."

"Sei incredibile. Ci vediamo domani?"

"Certo."

"Buona serata." Faccio un sorrisetto nervoso alla lettura di quel messaggio.
Buona serata... Certo; prospetto una "bella" serata.
L'ascensore finalmente arriva, ed entro appena le porte si aprono.
Arrivo al piano terra ed esco fuori la strada: Sandy ancora non è arrivata. Credo però sarà qui a momenti. Lo spero.
Questa sera fa un po' freddo. Come la stupida ho messo la giacca di pelle e sto morendo di freddo; dato che Sandy non è ancora arrivata, ho il tempo di salire su a cambiarmi.
Mi volto per entrare dentro e risalire nel mio appartamento, ma sento un clacson e mi blocco di scatto, mi volto e una macchina si ferma proprio davanti a me.
<< Scusa il ritardo. Salta su. >>
Mi volto di nuovo verso l'ingresso del palazzo, e poi mi volto di nuovo verso Sandy, annuisco e salto a bordo.
Meglio non fare tardi.
<< Ciao. Come mai ha fatto tardi? >> Chiedo mentre allaccio la cintura.
Sospira e stringe il volante.
<< Poi ti spiego, adesso abbiamo una cosa più importante da risolvere. >>
Ci fissiamo per qualche secondo negli occhi e poi annuisco.
<< Poi mi spieghi tutto. >>
<< Okay. >> Inserisce la marcia e parte.

Bussiamo alla porta di casa di Ivy, e quando viene ad aprirci, ha della farina su tutta la faccia e un po' di impasto di pizza nei capelli.
<< Ragazze! >> Ride a crepapelle mentre ci guarda con sorpresa.
Io e Sandy ci guardiamo esterrefatte.
Cosa sta combinando.
<< Cosa ci fate qui? >> Chiede.
<< Dobbiamo parlare con te... >> Dice Sandy con tono serio e incrocia le braccia al petto.
Ivy guarda me. << Di cosa? >>
<< Ci fai entrare o dobbiamo rimanere qui per tutta la serata? >> Dice Sandy con tono brusco.
Scuote la testa. << Ivy! >> Qualcuno la chiama. Una voce maschile per la precisione.
Si volta sulla destra, in direzione della cucina, e dice: << Arrivo! Birbante! >>
Inarco un sopracciglio.
Birbante? Ma cosa...?
<< Ivy chi c'è con te? >> Chiede Sandy.
<< Ragazze non posso farvi entrare, mi dispiace. Ci vediamo un altro giorno, okay? >> Fa per chiudere la porta, ma Sandy la blocca poggiandoci una mano sopra.
<< Sandy non posso farvi entrare. Punto. >> Chiude la porta e noi restiamo immobili li davanti.
Ci guardiamo negli occhi: << Credo sia meglio andare. Non credo ci aprirà. >>
Dico. Sandy annuisce e insieme torniamo a casa mia.
Ho proposto a Sandy di rimanere da me per la notte così può raccontarmi cosa le è successo, e lei ha accettato.
Cosa c'è di meglio della compagnia della propria migliore amica?
Ordiniamo due pizze: una margherita e una diavola, e chiedo a Sandy:
<< Cosa ti è successo? >>
Sospira e abbassa lo sguardo.
Prospetto una bella serata.
Certo. Bellissima. Fantastica. Un disastro...
⭐️⭐️⭐️⭐️
Hei!!! Scusate il ritardo!
Nuovo aggiornamento delle 00:13! 😁
Spero vi sia piaciuto! Buona lettura! ❤️

Ti odio. Ma forse ti amo{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora