⭐️Capitolo 32⭐️

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Questa mattina ho deciso di passare il tempo con le mie amiche, invece di girare per la città inutilmente.
Tanto so già che non troverò niente, e un giorno di pausa non mi toglierà di certo il lavoro. Che non ho, ovvio!
Entro in bagno per truccarmi un po', faccio per accendere la luce sullo specchio, ma non si accende.
<< Ma cosa... >>
Riprovo ancora e ancora: niente.
Ma cosa sta succedendo?
Esco fuori il pianerottolo, e noto che la corrente c'è.
Tranne da me. Sarà un guasto? Ma di cosa?
Oddio! E adesso come faccio?
Decido di fare una telefonata al signor Roger per dirgli che probabilmente c'è un guasto e farmi consigliare da lui per rimediare.

"Signorina Watson..."

"Signor Roger, ehm... Buongiorno. Volevo avvisarla che probabilmente c'è un guasto; non c'è corrente."
Lo sento ridacchiare, e la cosa mi infastidisce, e non poco.

"Cara, non c'è alcun guasto; fin quando non mi paga, rimarrà senza corrente."
Cosa?!

"Ma signor Roger, le ho già spiegato che adesso non ho i soldi per pagarla... Non è colpa mia, mi dispiace. Sono senza lavoro e..."

"Se lo cerchi allora... Cosa sta aspettando?"
La fa facile lui. Ma che ne sa dei miei problemi.

"Trovi il modo, non può vivere a casa mia senza pagarmi."

Chiude la telefonata senza che io possa aggiungerei qualcosa.
Fisso il mio cellulare disperata.
E adesso cosa faccio?
Non ho soldi, e ora non ho nemmeno la corrente; come farò?
Chiamo le mie amiche e chiedo loro di vederci; sento un nodo in gola e gli occhi mi bruciano, ho bisogno di sfogarmi.

<< Grace perché sei così pallida? >> Chiede Ivy appena mi vede.
<< Ciao ragazze... >> Dico con un filo di voce e abbassando lo sguardo.
Sandy mi si avvicina prendendomi per le spalle: << Va tutto bene? >> Chiede.
Alzo gli occhi su di lei, ormai in lacrime.
Spalanca gli occhi nel vedermi in queste condizioni, devo sicuramente avere un aspetto orribile.
Scuoto la testa e mi butto tra le braccia della mia amica in lacrime.
<< Mi hanno staccato la corrente. Non ho i soldi per pagare l'affitto, e fin quando non pagherò, resterò senza. Cosa devo fare? Non riesco a trovare lavoro! >> Dico disperata.
Sandy mi accarezza la schiena affettuosamente.
<< Sono sicura che tutto si aggiusterà, nel frattempo, vieni a stare da me, sono sola a casa, e un po' si compagnia non mi disturba affatto. Soprattutto se si tratta della mia migliore amica. >> Mi sorride teneramente.
La ringrazio dicendole che non mi sembra il caso, ma lei insiste, così sono costretta ad accettare.
Sciolgo l'abbraccio di Sandy, e noto Ivy digitare qualcosa sul cellulare.
<< Cosa ti va di fare? >> Chiede Sandy.
Faccio spallucce, << Niente. Mi viene solo da piangere... >> Dico.
<< Coraggio Grace... >>
<< Ti va un gelato? >> Chiede Ivy d'un tratto.
<< Un gelato? Di questi tempi? >> Sandy spalanca gli occhi e la vedo tremare.
Eh, si. Anche io se penso a qualcosa di freddo adesso che ci sono 9 gradi, mi vengono i brividi.
<< Allora un caffè! Perché non andiamo da Ethan? Ci aspetta! >>
Spalanco gli occhi.
Dove vuole andare? No. Non credo proprio...
<< Ivy tu sei pazza... >> Dico.
Scuote la testa. << È un luogo pubblico, puoi entrarci tranquillamente. Non c'è scritto: vietato l'ingresso alle ex cameriere di questo bar. >>
Mi rabbuio. << Wow, che tatto... >>
Commenta Sandy. Ivy si rende conto di ciò che ha appena detto e subito si scusa con me, ma io le dico che è tutto okay...
Sul serio. Va tutto bene. Credo...
<< In ogni caso, non mi va. Non voglio più vedere Christian. Mi ha cacciata senza neanche permettermi di parlare e difendermi. >>
Ivy fa una smorfia. << Stronzo. Crede quella stupida gatta morta di Miranda, e non crede te? >>
Inarco un sopracciglio e la guardo dubbiosa: << E sentiamo perché doveva credere me e non Miranda? >> Incrocio le braccia al petto.
Okay. Doveva credere me, non Miranda. Ma perché secondo Ivy, Christian doveva credere per forza me?
<< Ma è ovvio! È cotto! >> Esclama.
Ecco. Io a questo volevo arrivare.
La guardo male, << Non è cotto. >>
Dico.
Annuisce: << Lo è... Credimi. Io di queste cose me ne intendo. >> Ammicca.
Alzo gli occhi al cielo.
<< Certo... Te ne intendi. E sentiamo, allora perché ha creduto Miranda e non me? >>
Sbuffa, sposta il peso da una gamba all'altra, agita le braccia in aria:
<< Perché è uno stronzo... >>
Questo è certo!
<< Basta parlare. Allora dove vuoi andare? >> Ci interrompe Sandy; per fortuna.
<< Decidete voi. >> Dico.
<< Al pub! Ho voglia di un panino! >> Strilla entusiasta Ivy.
Io e Sandy ci guardiamo per un attimo negli occhi, poi spostiamo entrambe lo sguardo su Ivy.
<< Ma sono solo le 10:00... >> Dico.
Sandy scoppia a ridere portandosi una mano alla bocca.
<< Lo so, ma ho fame, e ho voglia di un enorme panino. >>
Scoppio a ridere anche io.
Beata lei che mangia per dieci persone e non ingrassa nemmeno di un grammo.
Quanto vorrei essere come lei.
Sandy sospira, << Andiamo allora. >>

Quando usciamo dal pub, Ivy ha in mano un enorme panino con carne, pomodori, insalata, formaggio, zucchine arrostite, e pancetta.
Lo schifo dello schifo!
Addenta il suo panino e noi la guardiamo mentre se lo gusta.
<< Ne volete un po'? >> Chiede.
Io scuoto la testa, Sandy assaggia un piccolo pezzo.
<< Mmmh... È una bomba, ma è buono... >> Dice.
<< Dovresti provarlo. >> Si rivolge a me.
<< Lo prenderò la prossima volta, però magari di sera Ivy... >> Dice Sandy che si pulisce gli angoli della bocca con un fazzoletto e poi sorride.
<< Non posso farci niente se
ho fame... >>

Passo l'intera mattina con le mie amiche, poi a ora di pranzo, mi accompagnano a casa, e mi aiutano a prendere il necessario per stare da Sandy.
Non prendo molte cose, tanto se mi serve qualcosa posso tranquillamente venire a prendermela.
<< Ti preparo una bella pasta con uova e pancetta. Ti piace? >>
E me lo chiede? L'adoro!
<< Avete sentito Jonathan? >> Chiede Ivy mentre scendiamo con l'ascensore.
Scuoto la testa, e Sandy annuisce.
<< Ha litigato con Allison, credo stiano per lasciarsi. >>
Spalanco gli occhi, << Cosa?! >>
<< Si, proprio così... Jonathan è a terra. >> Mi rabbuio; non sarà mica per colpa mia e per quello che gli ho detto?
<< Mi ha detto che Allison è troppo appiccicosa, e nonostante lui la ami, comincia a non sopportare più questo suo comportamento, crede che Jonathan sia di sua proprietà. >>
Incrocio le taccia al petto.
<< Mi dispiace perché so quanto ci tiene a lei, ma se la lascia fa la cosa migliore. >>
Ivy e Sandy annuiscono.
<< Lo credo anche io. >>
Arriviamo al piano terra e le porte dell'ascensore si aprono.

Accompagnamo Ivy a casa e poi torniamo a casa: di Sandy, naturalmente.
<< Grazie ancora per l'ospitalità. >>
Dico quando siamo davanti la porta d'ingresso.
Sandy inserisce la chiave nella serratura, si volta a guardarmi e mi sorride.
<< Le amiche servono a questo... >>
Gira la chiave e apre la porta.
<< Gli amici servono per non sentirci soli... >> La correggo.
Ed è vero. Quando sono con loro non mi sento mai sola, mai fuori posto.
Quando sono con loro io sono a mio agio, come non lo sono mai stata.
Come si dice: "Gli amici non si vedono solo nel bisogno. Gli amici si vedono sempre..."
⭐️⭐️⭐️⭐️
Buondì!
E voi cosa ne pensate dell'amicizia?
Scrivete nei commenti! ❤️
Baci 😘

Ti odio. Ma forse ti amo{COMPLETA}Where stories live. Discover now