⭐️Capitolo 14⭐️

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<< Christian! >> Strillo.
Lo trovo steso a terra con una bottiglia di birra in mano.
Il viso sudato, e i capelli fuori posto.
Non è da lui. Per quel poco che lo conosco, non mi sembra un tipo che trascura il suo aspetto.
<< Christian... >> Mi avvicino a lui e lo aiuto ad alzarsi.
Si aggrappa a me con tutto il peso e quasi non cado anche io.
<< Watson. Bella Watson, cosa ci fai qui? Sei venuta a salvarmi? Ma io non ho bisogno di aiuto, io non ho bisogno di nessuno... >> Dice. La puzza d'alcol mi fa venire la nausea.
Arriccio il naso per quell'orribile odore.
<< Io credo di sì. Adesso sono
qui e... >>
<< Mi stai sempre tra i piedi! Ma cosa vuoi?! >> Sbraita.
Lo guardo confusa; ma cosa dice?
<< Voglio aiutarti. >>
Lo faccio sedere sul divano e mi siedo accanto a lui, << Christian... >> Sussurro.
<< Cosa è successo? >> Domando.
In questo momento è così fragile che mi fa tenerezza.
Gli carezzo la guancia e lui mi guarda intensamente negli occhi.
Distolgo lo sguardo e tossisco, poi mi alzo e faccio per andarmene, ma lui mi prende per un polso e mi tira facendomi ricadere sul divano.
<< Watson... >> Dice con voce impastata a causa dell'alcol.
Trattengo il respiro, è vicino a me, troppo.
Devo andarmene via di qui.
Ho fatto male ad entrare.
<< Sei così testarda. Fai sempre di testa tua, e io non ti sopporto. >>
Se è per questo nemmeno io lo sopporto. Detesto la sua arroganza il suo modo di essere, si crede superiore a tutti.
Lo spingo indietro quando si avvicina fin troppo alle mie labbra.
Scappo via e mi rimetto a lavoro fingendo che nulla sia accaduto.
<< Va tutto bene Grace? >> Mi domanda Sophie appena prendo posto dietro al bancone. Ho il respiro pesante  e il cuore che mi batte forte per aver corso.
Respiro profondamente fino a quando il mio respiro e il mio battito cardiaco tornino alla normalità.
<< Ma cosa hai fatto? >> Chiede; dato che non gli ho detto che sono andata a vedere come stava Christian.
<< Ecco... >> Dico.
<< Salve, due birre per favore. >> Un cliente che è appena entrato mi salva.
<< Certo, arrivano subito. >> Dico.
Sophie mi guarda confusa.
Le sorrido, << Tranquilla, se devi fare altro puoi andare, qui ci penso io adesso. >>

Nel bar entra un ragazzo: occhi azzurri e capelli biondi; però somiglia molto a Christian.
<< Salve, vuole ordinare qualcosa? >>
Chiedo.
Lui mi sorride. Un sorriso davvero fantastico.
<< No, ti ringrazio. Sto cercando Christian, mio fratello. È qui? >>
Dovevo immaginarlo. C'era troppa somiglianza, eccetto per i capelli.
Annuisco, << Si, dovrebbe stare ancora nel suo studio. >> Dico.
Inarca un sopracciglio, << Ancora? >>
<< Si. È da questa mattina che e lì. >> Lo informo.
<< Cazzo. >> Si porta una mano alla bocca e si scusa per l'espressione che ha usato.
<< Non... Si preoccupi. >> Lo rassicuro e sorrido.
<< Non essere così formale, non sono poi così vecchio. >> Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<< Chiamami Alan. >> Mi porge la mano e io la prendo timidamente.
<< Io sono Grace. >> Mi presento.
<< Bel nome. >>
Arrossisco. << Grazie. >>
Restiamo in silenzio qualche secondo, poi dice: << Vado... Da mio fratello. >>
<< Si, certo. Vai pure. >>
Mi sorride e si allontana.
Se non fosse per il fatto che si somigliano molto, non arriverei mai a pensare che sono fratelli.
Sono gli opposti! Del tutto diversi, caratterialmente dico.
Alan sembra essere un tipo dolce e gentile; Christian... Be'... Lui è antipatico.
Vedo Alan entrare nello studio del fratello e poi chiudere la porta alle sue spalle.
<< Signorina, mi scusi... >> Solo adesso mi rendo conto che c'è un cliente proprio davanti a me.
Scuoto la testa e mi volto verso il cliente che mi sorride furbo.
Mi guarda attentamente.
<< Potresti darmi un bicchiere d'acqua? >> Lo guardo sorpresa.
Acqua. Sono poche le persone che mi chiedono dell'acqua!
Annuisco.
<< Certo! >>
Prendo un bicchiere, << Naturale o minerale? >> Chiedo.
Si sporge in avanti e lo guardo disgustata, << Come piace a te. >> Sussurra.
<< N... Naturale. Va bene? >>
<< Va più che bene. D'ora in poi berrò solo acqua naturale. >> Dice.
Scuoto la testa, << Non deve. >>
<< Piace a te e ora piace
anche a me. >> Lo guardo confusa.
Non ho capito questa cosa...
Certo che la gente è strana!
<< Vaffanculo Alan! >> Sento urlare.
Vedo la porta aprirsi e Christian ubriaco fradicio.
Caccia fuori il fratello; le persone che sono nel bar, si voltano a guardare in direzione di Christian, che nota di essere osservato e chiude la porta violentemente.
<< Mi dispiace se ci avete sentito urlare... >> Dice e va via.
⭐️⭐️⭐️⭐️
Buona lettura! ❤️
E buona serata! Tanti bacini😘😘

Ti odio. Ma forse ti amo{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora