Capitolo 30: Mia nipote

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Artigern

Una voce mi chiamava insistentemente.

- Arty! Arty, sveglia!

Emisi un fievole grugnito, strizzando gli occhi per il fastidio, e mi rincantucciai ancor di più fra le coperte.

Un pizzicotto al fianco destro mi strappò un gemito di dolore, facendomi tornare in me.

Aprii gli occhi di scatto e vidi Melina seduta sul bordo del mio giaciglio.

- Meglina, ma cosa... - balbettai, indignato per essere stato svegliato in quel modo.

- Le mie scorte di medicina! - farfugliò lei, con gli occhi sgranati. - Sono scomparse, Artigern. Assieme al tuo amico soldato.

*

Nel breve periodo in cui Mulkin visse con noi, rivelò una personalità scostante e aggressiva. Non amava l'idea di dover dipendere da degli Athi, nonostante ora non fosse più un soldato.

Spesso lo scoprivo a osservarmi con un colpevole astio nello sguardo. Detestava esserci debitore. Oh, quanto lo detestava. Il fatto che gli avessimo mostrato compassione, anziché vendicarci di lui, era qualcosa che, semplicemente, andava aldilà della sua comprensione. Soprattutto per quanto riguardava Nonna. Ero sicuro che lei lo avesse riconosciuto, eppure, nonostante non gli rivolgesse i suoi sdentati sorrisi materni e gli rispondesse rudemente, non aveva mai dato cenno di volergli fare del male in alcun modo.

Mulkin passava le sue giornate seduto in un angolo a rimuginare o a osservare con un certo interesse l'operato di Melina, costantemente al lavoro per produrre nuovi medicamenti, o china sui libri.

Io amavo sentirla leggere e spesso mi intrufolavo in camera sua, dopo cena.

Lei si sedeva su un grande cuscino, io al suo fianco, e Mulkin se ne stava in piedi vicino alla finestra dai vetri stretti e opachi, che faceva penetrare a stento un filo di luce nella stanza. La tenevamo rischiarata principalmente grazia a una serie di candele e lampade a olio.

Melina era piuttosto severa e brusca nei miei confronti, tuttavia, quando leggeva, sembrava dimenticare i sentimenti contrastanti che provava nei miei confronti e diventavamo amici.

Era molto colta e le piaceva essere ascoltata, trasmettendo la sua conoscenza ad altri.

Io, d'altro canto, adoravo ascoltarla, quindi ero felice delle sue letture, di qualunque natura fossero.

Mulkin non si esprimeva al riguardo, ma ascoltava in silenzio, quindi gli argomenti trattati dovevano interessargli.

In quel periodo Melina era affascinata dai Compendi di Nimrod, una sapiente Athi vissuta molto tempo fa. Le piaceva perché, oltre a trattare diversi argomenti e rami del sapere, dalle note lasciate da lei ai margini delle pagine si poteva trarre un sunto della sua vita. Una sorta di diario, una documentazione diretto degli eventi di quegli anni.

Il Nido del DragoWhere stories live. Discover now