Capitolo 26

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I pezzi di vetro erano ancora lì proni a riflettere un'altra parte della sua anima frammentata mentre, allo stesso tempo, due occhi lucidi lo guardavano esasperati, fissi e completamente assenti come se fossero puntati ad un'altra dimensione divisa da quei pezzi di vetro, Eveline era così; piccola e completamente espressiva come se un suo gesto innocuo racchiudesse qualcosa di più profondo di un semplice pensiero. Rimasero lì a fissarsi senza proferire parola ma leggendosi dentro come solo un padre e una figlia possono fare, uniti da un legame invisibile ed eterno che può essere considerato una ramificazione più stretta di un amore costretto a crescere e forse a spezzarsi per poi ritornare più forte e sincero si prima. Ogni tipo di amore è complessivo di rischi imprevedibile un po' come giocare alla roulette russa con se stessi mettendo in gioco i propri sentimenti e la propria stabilità, vi sono però rischi che non tutti sono in grado di prendersi, a volte si rimane frammentati e divisi da un orgoglio troppo prepotente per dar spazio all' amore.

Ma, cosa siamo noi senza amore?

"Billy"

Caroline accorse ad accertarsi che tutto fosse esattamente come prima ma, era nulla lo sarebbe più stato, come un puzzle che perde piano piano i pezzi perché un bambino capriccioso a deciso di spargerli in giro per il mondo, di perderli e far si che nessuno possa mai ritrovarli.

"Eveline vai di là, vai a controllare Antony!"

La premurosa mogliettina cacciò via la preoccupata figlia per poi tornare a fissare l' uomo che credeva di conoscere bene, l' uomo che sapeva di amare o di aver imparato a fare ma quale è la linea sottile tra l' amore come sentimento naturale e l' amore che viene costruito, quasi imposto e amaramente accettato?

La risposta era negli occhi di una donna troppo stanca per riuscire a tenere in piedi i pezzi di una finta famiglia perfetta sull' orlo di un precipizio che lei stessa aveva cercato di evitare, schivandolo ad occhi bassi senza guardarsi intorno, senza decidere di prendere un'altra strada.

"Che hai combinato?"

Il duo tono si fece insolitamente rigido e i suoi occhi stranamente cupi e velanti da una rabbia che andava oltre quel brutto momento, andava oltre suo marito, era dentro di lei, era per lei.

Billy lo vide e in quegli occhi verdi cerò di trovare la sua ancora di salvezza, essa era ancora lì, piccola e debole ma ch'era.

Come poteva non riconoscersi più in lei ma in un uomo?

La prese tra le sue braccia assaporandone il profumo, senza risponderle, senza darle spiegazioni perché in quel momento le parole non sarebbero servite. Cosa penserebbe la società di un sedicente avvocato che lascia la moglie per un' incerto orientamento sessuale?

In quell' abbraccio in cui non chiuse gli occhi pensò a talmente tante domande a cui non seppe dare una risposta sensata ma cercò di imporsi le sue verità dettate dal mondo in cui viveva e regolamentate dalla semplicità dell' essere esattamente come ti hanno detto di essere, pensò alla vita di Steven e alle sue battaglie contro se stesso e, solo a quel punto, chiuse gli occhi per stringere ancora più forte Caroline.

"Tutto andrà bene"

Fu la seconda bugia detta con la convinzione di proferire la verità che gli bruciò ancora di più.

E' meglio vivere con il dolore della consapevolezza o con l' eterno oblio di una bugia?


Billy BrownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora