PARTE TERZA - Capitolo 9 (I, prosegue...)

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   E sognò.

   Dapprima furono solo sogni confusi, vaghi e privi di una certa sequenza logica, che si portavano dietro solo immagini sbiadite, apparente frutto di ricordi antichi, ricordi di un passato piuttosto lontano. Piccoli fatti della sua fanciullezza scivolarono via veloci su uno sfondo irreale.

   Poi le immagini si fecero più nitide. Un lungo sogno intenso, non più frammentati fotogrammi sconnessi, assorbì Dave per il resto del sonno.

   Avanzava lento su una mulattiera decisamente malconcia. Camminava piano, disorientato, guardandosi ripetutamente attorno, nel vano tentativo di cogliere un aspetto famigliare di quell'ambiente umido e fresco, ma per nulla freddo. Non c'era nessun punto di riferimento a lui noto lì vicino, o almeno così gli parve in un primo momento. Solo una ricca e disordinata vegetazione cingeva a destra e a sinistra il sentiero. Proprio così, ora si trattava di un sentiero. Ad ogni decina di passi circa, quella che all'inizio era stata una comoda mulattiera andava restringendosi in un sentiero. Arbusti e cespugli di vario genere e forma si protendevano verso l'alto a formare una volta, ricreando una sorta di tunnel sopra al percorso sul quale si ritrovava Dave.

   Il signor Metzelder non sentiva freddo, nonostante il buio che gravava sul bosco (ebbene, doveva essere proprio un bosco, qualcosa di noto che prima non aveva avvertito, ma che ora non riusciva ad afferrare con certezza)... fosse da brividi. Alcune stelle luminose spiarono attraverso i solchi della volta floreale.

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora