PARTE TERZA - Capitolo 6 (V, prosegue...)

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   L'arrivo e la lettura di un altro messaggio le gettarono addosso un'ansia crescente.

   >> SMETTIAMOLA DI GIOCARE. CREDI NEL MALE?

   Che cosa significava quella strana domanda? Che fosse caduta vittima di qualche setta? Uno scherzo di cattivo gusto?

   Poi, un'altra serie di messaggi le raggelarono il sangue nelle vene, moltiplicando oltre ogni limite l'adrenalina nel suo corpo.

   >> IO SONO IL MALE.

   >> IO SONO COLUI CHE TU VUOI CHE SIA.

   >> DEVI PAGARE.

   Ora la dottoressa Clujsters aveva paura. Era pallida in volto e quasi tremava. Teneva gli occhi impietriti davanti a lei, con lo sguardo lontano da quelle tremende parole. Una minaccia? Un'intimidazione? In realtà suonava come una sentenza, una sentenza senza diritto d'appello.

   Aveva paura.

   In quegli attimi di panico, Monica Clujsters tirò fuori la parte arcigna del proprio carattere. Avrebbe dovuto eliminare dalla memoria del suo computer tutta quella posta in entrata ed in uscita, spazzatura che sarebbe potuta risultare compromettente in futuro.

   In pochissimo tempo raggiunse il suo scopo e spense la postazione multimediale del suo studio. L'orologio da tavolo, ricavato su una piastra di vetro coloratissima, indicò le 20.40.

   Continuava ad avere paura.

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora