7.

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Pov's Aurora
Mi sono alzata da poco dal letto, ho giá scritto a Benedetta e ad Awatef ma non mi rispondono e cosí intanto mi preparo la colazione.
Toc Toc.
Sento la porta bussare, vado ad aprire e davanti mi ritrovo Awatef e Benedetta, ma non solo.
Dietro di loro ci sono due stangoni, Aaron e Ivan.
"Ciao ragaaaaaaaaaa" urlo super elettrizzata, abbracciandole.
Ricambiano l'abbraccio e mi baciano sulla guancia.
"Ciao" mi dice Russell, porgendosi per darmi un bacio sulla guancia, cosa che fa anche Ivan dopo di lui.

"Ehm....entrate, é tutto in disordine, ma non fateci caso, non pensavo veniste" dico super allegra.

"Si lo sappiamo, é solo che volevamo farti una sorpresa e quindi non ti abbiamo detto niente" risponde Awatef sorridendo.

"Dovete volervi proprio bene eh" commenta Ivan, guardando Benedetta, che é seduta accanto a lui.
Piú tardi dovranno raccontarmi quello che é successo fra loro, mi sembrano molto intimi.

Toc Toc.

"E adesso chi é?" chiede Benedetta incuriosita.

"Non so, io vado ad aprire voi rimanete pure qua."

Sento che parlano mentre mi allontano per andare ad aprire.
Quando apro la porta mi ritrovo davanti un ragazzo molto alto, bello, biondo e con gli occhi azzurri.
Ma lui é Berger, lo schiacciatore della Sir.

"Ciao, te sei Aurora giusto, piacere" si presenta lui.

"Ehm...si, sono io, mi conoscerai perché Awy e Benny sono venute con il vostro pulman. Comunque cosa ci fai tu qui?" chiedo io incuriosita.

"Bé ecco, Aaron e Ivan sono i miei compagni di stanza e hanno loro le chiavi dell'appartamento, sapevo che sarebbero venuti qui, cosí ho pensato di venire a prenderle." mi risponde lui.

"Ah okay, ma perché non ti fermi un pó con noi, stiamo chiacchierando di lá." gli propongo.

"Si va bene, molto volentieri."

Torniamo in salotto e quando Ivan e Russell lo vedono fanno una faccia parecchio incuriosita.
"E tu che ci fai qui?" chiede Russell.

"Mi servivano le chiavi per la stanza, ma Aurora mi ha proposto di fermarmi con voi e cosí ora eccomi qui." risponde Berger sorridendo.
Ha un sorriso davvero bellissimo, e anche gli occhi sono wow.
Si siede nel divanetto vicino a me, visto che gli altri sono occupati e ogni tanto sento che mi guarda.
Dopo una mezz'oretta, verso le 12.30, i ragazzi se ne vanno per prepararsi, ma le ragazze rimangono con me tanto sono giá pronte.
"All'una qui sotto" ci ricorda Ivan prima di uscire.
Andiamo a pranzo insieme con tutta la squadra, ma intanto, prima di scendere gli parlo di com'é Trento.
Non abbiamo ancora avuto occassione di parlare di Simone e cosí lo faccio in quel momento.
Gli racconto tutta la storia e inizialmente rimangono allibite.
"Non posso crederci, tu hai baciato Simone Giannelli?" ripete entusiasta Awatef.

"Si, l'ho fatto, ma hai sentito come é andato a finire poi no?" dico io molto amareggiata.

"Si abbiamo capito" dice Benedetta, "Ma non penserai di arrenderti cosí facilmente."

Benedetta ha ragione, io non ho nemmeno provato a fargli cambiare idea.
Mi sono solo arrabbiata tanto fino ad arrivare a odiarlo, ma non ho mai cercato di dimostrargli il mio amore, forse lo devo fare ora.

Finisco di prepararmi e alle 12.55 scendiamo. Appena in tempo.
Andiamo in un ristorante lí a due passi e visto che appena arrivate, Benedetta e Awatef si mettono insieme ai loro nuovi amori, io mi siedo vicino a Berger, l'unico che conosco un pó di piú, rispetto agl'altri.
Quando finiamo di pranzare, i ragazzi devono tornare in stanza per prendere il borsone che gli servirá per gli allenamenti. Hanno un ora di palestra, dalle 14.30 alle 15.30 e poi alle 17.00 dovranno tornare in palestra per l'allenamento pre-partita.

Pov's Awatef
Sono le 14.00.
Io e Aaron siamo usciti insieme dal ristorante. Lui doveva andare a prendere le sue cose e cosí ho deciso di accompagnarlo, voglio stare un pó con lui.
Prendiamo le chiavi della camera alla reception e saliamo con l'ascensore.
É spazioso, centrerebbero 15 persone e anche larghe, ma io e lui stiamo vicinissimi.
Sento il suo sguardo su di me, mi giro e vedo che avevo ragione, mi sta guardando.
Sorride e sospira.
Le mie guancie diventano rosse e lui mi sussurra:" Sei bellissima...anche quando ti imbarazzi."
Divento ancora piú rossa e sfoggio un sorriso a trentadue denti.
Aaron mi poggia una mano tra i capelli, si avvicina, i nostri nasi si sfiorano.
Gli sguardi si intrecciano e per qualche secondo smetto di respirare.
Sento il suo profumo, é buonissimo e potrei stare ore ad annusarlo.
Le sue labbra stanno per sfiorare le mie quando le porte dell'ascensore si aprono e siamo costretti entrambi a distaccarci.
Davanti a noi c'é Buti che sorride a Russell e poi a me, intuendo che c'era qualcosa.
Al piano successivo scendiamo ed entriamo in camera sua.
Sono arrabbiata. Sono arrabbiata con Buti. Perché doveva chiamare l'ascensore? Non poteva fare le scale. Io volevo baciarlo, se non fosse stato per quelle stupide porte aperte, ora sarei attaccata alle sue labbra, ma prima che io possa chiudere la porta, Aaron inaspettatamente mi si fiondó addosso, mettendomi le braccia attorno ai fianchi, mentre mi baciava.
Misi le mie mani intorno al suo collo e quel bacio mi sembró la cosa piú bella che avessi mai provato.
Dopo un pó si stacco e ancora cosí vicini da sentire uno il respiro dell'altro mi disse:" Non avrai mica pensato che dopo le porte aperte nell'ascensore non avrei cercato di baciarti comunque spero?"

"L'importante é che l'hai fatto" commentai io.
Ero semplicemente la ragazza piú felice del mondo.
Mi sembrava di poter toccare il cielo con un dito, anzi forse, forse era anche meglio.
Lo abbracciai e dopo averlo stretto, andammo in camera sua per preparare il suo borsone e poco dopo partimmo per andare in palestra.
Durante tutto il tragitto non feci altro che pensare a lui e a quel bacio, mi aveva praticamente stordito.

Pov's Benedetta
Ivan é cosí dolce.
Prima di entrare in Hotel mi ha stampato un bacio sulla guancia, cosí, senza motivo.
Incontriamo Awatef e Russell che scendono, sorridono, bisbigliano e Awatef é tutta rossa.
Chissà cosa sará successo? Piú tardi le parleró.
Intanto noi siamo appena arrivati davanti alla camera, Ivan é nell'altra stanza che prepara la borsa e ad un certo punto me lo vedo sbucare fuori dalla porta solo in Boxer.
"Ma..che, ma..che ci fai mezzo nudo in giro per casa?" chiedo mentre lo fisso con un pó di bava alla bocca e con un leggero imbarazzo.

"Eh, sto mettendo la tuta, solo che di lá non c'é quindi deve essere per forza di qua. Eccolaaa." grida quando la vede.

Continuo a guardarlo mentre si veste davanti a me, ha degli addominali scolpiti e poi é cosí, é cosí bello.

"Se vuoi ti porto un secchio per la bava, direi che mi stai fissando piú o meno da quando sono arrivato in boxer."
A sentire quelle parole distolgo subito lo sguardo e faccio finta di niente.
Ivan torna in camera a prendere la borsa e usciamo.
Quando siamo sulla porta peró mi prende per un braccio e mi avvicina a lui.
Dietro di me c'é il muro, davanti Ivan, che si sta avvicinando sempre di piú a me.
Quando siamo a pochi centimetri dice:" Se vuoi consolarti, non mi da fastidio quando mi guardi, anzi..." stacca il suo viso dal mio, apre la porta e usciamo.
Mi lascia con quello sguardo da ebete stampato in viso e penso a quanto è bello.
Mi sembra un sogno. Ancora non riesco a crederci.
Quando arriviamo in palestra tutti notano che é successo qualcosa fra noi due. Siamo piú intimi del solito e soprattutto piú imbarazzati, nonostante Ivan non perda mai la sua immancabile sicurezza.
É grande e grosso, é vero, e cerca di fare il ragazzo sicuro e pieno di se, ma alla fine sono sicura che sia molto dolce e fragile e voglio essere io la ragazza che l'aiuterá quando avrá bisogno di qualcuno e la spalla su cui piangere quando non ci sará nessuno.
Insomma, voglio essere la ragazza che ama.
Ad ogni costo.

Alloooora gente, siamo giá al settimo capitolo.😍
Ci tenevo a ringraziarvi perché siamo giá a tantissime visualizzazzioni in pochissimo tempo.
Vi sta piacendo il proseguimento della storia? Spero di siii❣
Ciaooo🖐

Un Amore Sotto ReteWhere stories live. Discover now