4.

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É passata una settimana dal bacio sulla guancia che ho dato a Simone e non riesco a non pensarci.
Ormai quel pensiero mi assilla.
Tutto di quel momento é impresso dentro di me, il suo profumo, il suo sorriso, lui che si piega per farmi arrivare meglio al suo viso nonostante io sia in punta di piedi.
Forse dovremmo parlarne.
Lo so che non era niente, era solo un insulso bacetto sulla guancia, soltanto per dirgli grazie della serata, eppure non riesco a non pensarci.
Fra una mezz'ora ho allenamento e cosí inizio a preparare la borsa e ad uscire.
Quando arrivo in palestra ci sono i ragazzi e rivedo Simone per la prima volta dopo quel bacio, in questi giorni sono stata molto impegnata e poi loro hanno avuto una partita un pó lontano e quindi sono mancati anche un giorno e non ho ancora avuto l'occasione di parlargli.
Sono la prima arrivata e cosí prima di entrare negli spogliatoi mi dirigo verso la reception per chiedere un informazione al segretario.
Intanto i ragazzi stanno giocando finché non sento del forte trambusto e un urlo di dolore.
Rigiro e di corsa torno indietro.
Simone é per terra cosí corro e insieme a tutti i suoi compagni ci mettiamo attorno a lui.
"Cos'é successo?" chiedo a Pippo, che é l'unico che conosco apparte Simone.

"Bé stava facendo il muro e quando è tornato giú deve aver pestato il piede dello schiacciatore che si trovava di lá e ha perso l'equilibrio...io gli avevo detto di non venire." disse Lanza.

"Perché?"

"Bé giá ieri non si sentiva molto bene, aveva un pó di mal di pancia e la febbre a 37.5 ma lui ha detto che ce l'avrebbe fatta e che non voleva saltare l'allenamento."

"E ora come facciamo, sono le 20:55 e i vostri allenamenti sono finiti, voi abitate tutti molto lontano e qui c'é solo il segretario che puó aiutarvi...ma aspetta il vostro allenatore dov'é?" gli chiedo guardandomi attorno.

"É andato via cinque minuti prima che Simone si facesse male, qualcuno l'ha chiamato e dicendo che era urgentissimo se ne é andato. Probabilmente sua moglie ha partorito. Ma visto che mancavano solo 10 minuti e ancora non era arrivata nessuna di voi abbiamo continuato a giocare." mi rispose Pippo.

"Ooh, bé...io abito qui vicino e se volete.." dissi alzando un pó piú la voce per farmi sentire da tutti "potrei accompagnarlo a casa io."

"Ma dovresti saltare l'allenamento" disse uno dei giocatori che non ho ben individuato.

"Si ma non fa niente, neanch'io mi sentivo molto bene sta mattina e poi domani chiameremo un fisioterapista se é cosí grave e se ne occupererá lui, sará solo per una volta." aggiunsi.

Cosí mi abbassai, mi misi in ginocchioni e dissi a Simone, che ancora sudava tutto per via della febbre e con una caviglia dolorante:"Allora si va a casa Simo."

Sentii alcuni ragazzi che si chiedevano sottovoce come facessi a conoscerlo, ma feci finta di non sentire e non risposi. Pippo mi aiutó a far alzare Simone, che zoppicava, e dopo aver salutato tutti lo portó in macchina, per portarlo nel mio appartamento.
Normalmente avremmo fatto la strada a piedi, ma con una distorsione alla caviglia é un pó piú faticoso, cosí Pippo prese le chiavi e mise in moto.
Prima di partire peró sentimmo Colaci, il libero della loro squadra, che ci chiamava, avevamo lasciato via il borsone e dopo averlo caricato dietro, partimmo.
Pippo, mi aiutó a farlo scendere dall'auto, e inizialmente insistette anche per aiutarmi a portarlo fino in camera, ma poi dissi di no piú volte fino a convincerlo.
L'ascensore era molto grande e poggiai le due borse degli allenamenti a terra fino al secondo piano visto che erano pesantissime.
Una volta entrati lasciai cadere le borse dalle mie braccia a terra, e Simone che aveva un braccio intorno al mio collo per sostenersi, visto che zoppicava con un piede, si appoggió al divano e si distese.
Era sudatissimo, evidentemente la febbre stava crescendo e dovevo misurargliela.
Prima peró dovevo fasciargli la caviglia e la pianta del piede dove si era fatto male.
Andai in un' altra stanza e presi una specie di borsa con dentro cerotti, fasciature e quant'altro.
Tornata sul divano mi sedetti vicino a lui che aveva la gamba distesa ma il busto dritto, visto che se si fosse steso tutto non sarebbe mai entrato in quel piccolo divano.
Aprii la borsa e vidii Simone che sbirciava.
"Tranquillo non c'é una bomba" dissi ridendo.

"Si lo so, é che...hai piú cose di un medico." affermó lui, con una voce un pó affaticata e piú roca.

"Bé sai, non so se te l'hanno detto, anch'io faccio pallavolo, ed é capitato che avessi degli infortunii e che poi di sera dovessi stare a casa da sola e cosí mi facevo da fisioterapista." dissi un pó ironica.

"Aaaih, forse hai stretto troppo" urló con un filo di voce.

"Ooh..ehm..scusami."
Staccai la garza e la riposi piú lentamente sulla caviglia.

"Vado a prendere il termometro" dissi velocemente.
Mi alzai, lo presi e glielo portai.

"39.5" gridaii.

"Vado subito a prepararti qualcosa Simo." gli dissi.

"Potrei anche abituarmici lo sai." disse lui con uno sguardo che...che mi lasció senza fiato.
Forse voleva fare il Play Boy, ma nonostante avesse 39.5 di febbre era comunque bellissimo.
Gli stavo preparando una tisana e intanto Simone mi guardava, sentivo il suo sguardo che si spostava a seconda di dove mi trovavo e non mi dispiaceva affatto.
Presi un vassoio e gli portai la tisana con dei biscotti e un panno bagnato per raffreddargli la fronte.
La febbre stava salendo e lui sudava sempre di piú, diceva parole a caso, stava delirando.
Lo feci mettere seduto per fargli bere la tisana.
Cercai di aiutarlo a bere, ma si brució la lingua allora posai la tazza e aspettai che si raffreddasse.
"Sei cosí, cosí premurosa." mi disse lui con una voce piú sottile e roca del solito.

"Lo faccio solo perché ti voglio bene." risposi sorridendo.

"E il bacio sulla guancia me l'hai dato perché mi volevi bene?" chiese lui quasi contento di avermi messo in difficoltá.

"Tu...tu ora devi pensare a riposarti, hai la febbre molto alta e non sai quello che dici." dissi imbarazzata.

"Non cercare di sviare il discorso, ho la febbre ma capisco perfettamente, non so quello che hai provato te, ma da quando le tue labbra hanno toccato la mia guancia io non sono riuscito a smettere di pensarti." annunció lui.

Sentii un nodo alla gola, non riuscivo a parlare, ero felicissima certo, ma ci conoscevamo da pochi giorni e poi...io l'amavo davvero?
Non potevo peró non dirgli la veritá e cosí dissi:" Io...bé neanch'io sono riuscita a smettere di pensarci, volevo dirtelo ma avevo paura che te non la pensassi allo stesso modo."

Mi guardó, era sudatissimo, gli occhi erano stanchi, ma non perdevano mai la loro bellezza, e poi le labbra erano così rosse, cosí dannatamente belle.
Imbarazzata abbassai lo sguardo, ma con una mano, Simone mi tiró su il mento mentre sorrideva.
Eravamo vicinissimi, riuscivo a sentire il suo respiro.
Mi avvicinai ancora di piú, fino a toccarci quasi con il naso.
Lui si limitó a dire:"Non pensavo che i ragazzi malati piacessero cosí tanto alle ragazze."

"Magari non tutti i ragazzi malati." controbattei io.

"Oh ma certo dimenticavo, solo io sono cosí affascinante." rispose.
Mi mise le mani intorno al collo e mi bació.
Non mi importava quanto fosse sudato, poterlo baciare era comunque bellissimo.
Sentivo di essere al sicuro quando stavo con lui e poi Simone, era l'unico che mi capiva, che mi faceva veramente ridere nonostante ci conoscessimo da due giorni.
Si staccó, riprese fiato, io sorrisi e mi bació di nuovo.
Si allontanó dopo poco e io lo abbracciai.
Con una mano mi accarezzava e con l'altra mi abbracciava.
Lo aiutai a finire la tisana e poi accendemmo la TV e ci stendemmo sul divano.
Avevo la testa appoggiata sulla sua spalla e lui aveva il braccio intorno al mio fianco.
Ero cosí felice.
Non dicemmo niente per il resto della serata apparte qualche risata per il programma che stavamo guardando.
Ci addormentammo uno vicino all'altra, sentendo il suo respiro sul collo.
Scottava, ma non come prima, forse la febbre si stava abbassando.
Prima di dormire mi diede un bacio sul collo. Non dissi niente, mi strinsi solo un pó piú a lui e chiusi gli occhi.

Hiii🙈 Spero che il quarto capitolo vi sia piaciuto e mi raccomando andate tutti a leggere la storia di una mia amica, si chiama TeamFatRon e la sua storia s'intitola 'Quel Messaggio Che Ci Ha Cambiato La Vita'.
Siamo arrivati giá a quasi 80 visualizzazzioni, grazie mille.
Ciao ragazziiii💖

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