32.

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Il ragazzo non riesce a credere ancora ai suoi occhi. Sono passati una decina di minuti e apparte qualche flebile esclamazione, non ha ancora proferito parola. Non crede che io sia qui davvero. Dopo un abbraccio durato un tempo infinito, Simone, slaccia dolcemente le braccia dal mio ventre e mi scorta nel suo appartamento. Saliamo in ascensore tre ripidi piani di scale e varchiamo la soglia di casa sua. Accosto la porta alle mie spalle una volta entrata e il ragazzo immediatamente mi bombarda di domande.

"Tu...sei...qui. Cioé TU...SEI...VERAMENTE...QUI! Chi ti ha detto dov'ero? Cosa sai?" chiede lui, esitando appositamente tra una parola e l'altra per darle piú importanza.

"So tutto quel che c'é da sapere. So che non ami realmente Vittoria, che non mi hai tradita, che sei qui per un nuovo campionato e volevo soltanto informarti del fatto che io ti amo ancora, follemente. Ah, é stato Sebastian a raccontarmi la veritá, ma sono stata io ad entrare nel discorso e sono stata sempre io quella che non gli ha permesso di tenermi nascosta la tua posizione, volevo sapere dov'eri...ma ti prego non prendertela con lui." rispondo, aspettandomi una domanda di riserva.

Lui invece mi bacia. Mi bacia e basta, incastrandomi fra le pareti dell'appartamento e il suo corpo.

Questo bacio é forse piú bello anche del primo.

Questo bacio é forse anche piú vero del primo.

Questo bacio é forse anche piú intenso del primo.

Continua con foga a baciarmi, trasformando il bacio da dolce a passionale. Gli stringo le spalle e massaggio il collo, mi era mancato tutto questo. Sposta le mani lungo tutta la mia schiena, provocando immediatamente i miei brividi. Non ci impiego molto a capire che il bacio sta per diventare qualcos'altro. Sta per diventare molto di piú. Di nuovo.
Di nuovo noi, una cosa sola.
Ma poi si ferma, interrompe il bacio, si allontana, mi lascia libera e il suo corpo non mi riscalda piú.

"Cosa c'é Simo?" chiedo preoccupata, prendendogli il braccio, costringendolo a guardarmi.

Il ragazzo non risponde. Il silenzio fa da padrone nella stanza.

"Se é per Vittoria, a me non importa piú, anche se l'avete fatto io..." dico, interrotta da Simone, che mi contraddice.

"No, no. Non avrei mai fatto l'amore con lei. Mi saresti comunque tornata in mente tu. Mi succedeva anche quando la baciavo. Ma non c'é mai stato nulla di piú di quattro sporchi bacetti. Insulsi, stupidi, odiosi, terribili bacetti. Solo bacetti.
O addirittura neanche quelli. Era solo uno sfiorarsi le labbra a vicenda,  perché per baciarsi si deve provare qualcosa...di bello si intende. E invece io sentivo solo odio, soprattutto per me stesso. Ma te ci credevi, mi hai lasciato e pensavo andasse bene, anche se non andava bene per niente. Non riuscivo a baciarla senza immaginare il tuo sorriso. E non riuscirei a fare l'amore con lei senza avere in mente te. E a dire la veritá non riesco a trovare una sola cosa da fare con una persona senza la quale non mi venga in mente tu..." controbatte lui, quasi con le lacrime agli occhi e particolarmente stanco.

"Allora qual'é il problema? Per quale motivo ti sei bloccato?" chiedo, non comprendendo bene la situazione.

"Io...io non posso farlo. Ti amo, ma questo non basta, non basta piú. Tu sei qui, da me, mi hai rincorso fin dall'altra parte del mondo, ma io non me lo merito. É vero. Non ti ho tradita, ma ti ho fatta soffrire comunque, non ho avuto neppure il coraggio di parlartene. Perché io non sono te. Sono solo uno cretino, innamorato della ragazza piú bella al mondo, che non perde mai il sorriso, che c'é sempre per chi ne ha bisogno e che non abbandona mai nessuno. Sei troppo per me ed io non saró mai abbastanza per te. Ho capito che al fianco di un uomo come me non potrai mai essere felice e non voglio passare la vita a sapere che potevi avere di meglio. 
Che potevi avere una persona migliore di me al tuo fianco e con la quale avresti potuto essere felice, ed invece hai me...perché ti sei accontentata, mentre te non devi accontentarti mai. Te puoi permetterti di tutto." scoppia Simone, con le parole che ancora gli frullano in testa e cercando inutilmente di ricacciare indietro le lacrime.

"Ma...Simone...non é cosí..."

"Si lo é. Lo é e basta. Sono così. Non capisco veramente un cazzo. Non sono riuscito a cambiare per la ragazza che amo piú della mia stessa vita, non sono degno di rimanerti accanto. Non avrei dovuto abbracciarti quando sei arrivata, ma non sono riuscito a resistere. Mi mancavi. Ed eri sempre cosí bella, il sorriso non lo hai perso mai, e gli occhi ti brillavano. Eri davanti a me, indifesa, ed avrei sfidato chiunque a resistere alla scena piú tenera di questo mondo. A te. A te che mi imploravi con gli occhi di amarti, come se avessi smesso di farlo, quando non é cosí. E se voglio che tu te ne vada non é perché non ti amo piú, é perché ti amo troppo, ti amo piú di tutto quello che Dio potrebbe offrirmi, per volere solo la mia felicitá. Ti amo a tal punto che la tua gioia viene prima della mia. Ti amo a tal punto da lasciarti andare. Ti amo a tal punto da sacrificarmi. Quindi ora ti prego vattene, vattene e non cercarmi piú. Vivi la tua vita, dimenticami e sii felice." risponde.

"Come posso essere felice senza di te?" chiedo ironica, perché risposta non c'é.

"Ce la farai, perché te riesci sempre in tutto, perché non voglio fare piú del male all'unica cosa bella che mi é capitata nella vita." conclude il ragazzo, ormai con le lacrime che gli solcano le guance.

"Mi stai davvero chiedendo di andarmene...per sempre?" domando con la voce rotta dai singhiozzi e con gli occhi rossi che fissano i suoi nelle stesse condizioni.

"Vattene, rifatti una vita felice. Lasciami." conclude.

Prendo velocemente la borsa sopra il divano e infilo la felpa prima di sbattere la porta alle mie spalle, senza guardarlo in faccia; anche perché non troverebbe altro che rabbia e tristezza nei miei occhi spenti e consumati dalle lacrime. Usufruisco dell'ascensore per scendere il piú velocemente possibile da questo schifo. Eppure fa tutto schifo anche fuori. Per strada, i lampioni offrono una flebile luce ed io non vedo l'ora di rientrare in casa. É tempo di cenare, ma mi sembra piú che sottinteso che non mangeró niente. In questo momento la fame non é la mia priorità. Rincaso e senza pensarci due volte mi fiondo sul letto sperando di svegliarmi, rendendomi conto che é soltanto uno stupido incubo. Eppure non é cosí.
Accendo il telefono e trovo un messaggio di Sebastian risalente a qualche ora fa.

Da: Il mio Argentino🌞💗
Sono sicuro che andrá tutto bene nanaaa!💕

Da: Aury❣
Ricordami di non farti mai prevedere il futuro, non ci azzecchi molto.

Rispondo nonostante in Italia siano quasi le tre di notte, probabilmente leggerá il messaggio domani mattina ma non ho molto di meglio da fare. Inaspettatamente invece il ragazzo risponde, deve essere sveglio.

Da: Il mio Argentino🌞💗
Cos'é successo Chica?

Da: Aury❣
Simone! Mi ha detto che lui mi ha fatta comunque soffrire e non si merita di stare con me. Ha detto che devo rifarmi una vita e andarmene...

Da: Il mio Argentino🌞💗
E da quando Aurora Falconi ubbidisce a quello che le si dice? Piccola, lui non vuole che tu te ne vada e neanche te vuoi andartene, ma é troppo orgoglioso per dirtelo e pensa di non meritarti piú. Non é cosí. Siete fatti l'uno per l'altra. Non puoi permettere che finisca cosí. Non puoi. Sei una ragazza intraprendente e forse la piú forte di tutte, perció non ascoltarlo, perché a volte gli uomini sono come le donne. Dicono il contrario di quello che vogliono e lui vuole che tu rimanga. Lui vuole amarti e consumarsi di amore per te. E anche tu lo vuoi!

Da: Aury❣
Seba, io non so davvero come fai a conoscermi meglio di me stessa.
Grazie per stare con me ogni giorno, sarei persa senza te.💕

Da: Il mio Argentino🌞💗
Trucchi del mestiere!🤓
Ora vai a riprendertelo Chica💕

Non so come fa. Non so come sa tutto. Ma lo fa e basta. Ma lo sa e basta.
Quindi adesso, vado a riprendermelo.

Ei, ei, ei👣
Spero vi piaccia! A me comunque piace tanto❣
Fra qualche giorno aggiorneró per dirvi una cosa, NON SARÁ UN CAPITOLO.
Buonanotte💘

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