Capitolo 36

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Cassandra

Sono qui in questo posto freddo, umido con una luce forte come un abbagliante puntato sul mio viso.
Ho i polsi legati alla testiera del letto, anche le mie caviglie sono legate e mi fanno un gran male penso siano tagliati per via dello sfregare.
Addosso non ho le robe che avevo a casa prima di svenire, indosso un vestitino bianco di cotone con delle bredelline sottili e corto fin sopra al ginocchio.
Fa freddo qui e io ho tantissima paura.
Non so chi mi abbia rapito, se sia uno o più di uno.
È cosi che mi sono svegliata, qui legata in questo letto in questo maledetto posto con la paura nel cuore non so quanto tempo sia passato, non so da quando sono qui gli occhi mi fanno male ho questo lampione puntato 24h su 24 non riesco a dormire mi sento distrutta, sono stanca e non vedo l'ora che tutto questo finisca, al più  presto.
Spero che i miei padri non mi abbandonino qui, spero che mi stiano cercando con tutte le forze che hanno in corpo.
Spero che David abbia saputo anche se ci siamo lasciati male mi manca da morire ho bisogno delle sue braccia forti attorno a me.
Quelle braccia che io definisco il mio porto sicuro.
Oddio si sta aprendo una porta...

"No ti prego no di nuovo, no! Lasciami andare ti scongiuro!"

Grido con le ultime forze che ho in corpo ma non serve a nulla.
Due mani mi bendano gli occhi, mi dimeno ma l'unica cosa che ottengo sono tagli ai polsi e alle caviglie.
Sento un peso sul letto e due mani salire dalle cosce verso su.
Mi irrigidisco e tutto riaffiora nella mia mente.
Quella notte quando mi hanno violentato e ora tutto sta accadendo di nuovo.
Il suo respiro si fa più vicino al mio collo e le sue mani viaggiano sul mio corpo, il seno, il ventre e poi giù nella mia intimità.
Grosse lacrime solcano il mio volto cerco di stringere le cambe ma anche questo tentativo e vano lui è più forte e soprattutto io sono legata.
Sento una cinta cadere giù e la cerniera scendere.

"Per favore non farmi del male.
Ti prego"

Niente non emette parola, non riesco a fargli pronunciare nemmeno una lettera almeno per sentire il tono della dua voce per capire conosco il mio rapitore.
Ecco adesso accade tutto, mi ha allargato le gambe e si e posizionato in mezzo.
Con una spinta entra dentro di me e continua a spingere in modo ritmico, geme lo sento sta godendo.
È rude, agressivo sento le sue unghie nella carne.
Fa male ogni volta che spinge, stringo i pugni per sopportare l'immenso dolore che mi sta provocando.
Dopo poco sento il suo liquido bagnarmi l'interno coscia, che schifo.
rimane su di me sta riprendendo fiato.
Si alza, mi pulisce e mi slega la benda, subito la luce colpisce i miei occhi e fa un male cane anche questa volta non sono riuscita a vederlo in faccia.
È tutto questo succede tutti i giorni da quando sono qui è capitato anche due volte nella stessa giornata.
Mi sento sporca, umiliata, ho un nodo allo stomaco, mi sento debole sento che mi sto spegnendo, ma sono felice di questo finalmente mi potrò liberare di questo schifo, voglio morire adesso.
Ho cercato di combattere inizialmente ma con il tempo ho capito che tutto è inutile e allora a che serve aggrapparsi a una speranza che non è mai esistita dall'inizio?
E qui che rimarrò è qui che morirò.
Mi dispiace non aver salutato e aver dimostrato tutta la mia gratitudine e il mio amore a Steven e Jhon e di dirgli quanto gli voglio bene.
Mi dispiace non aver detto a David quello che provavo per lui prima che scoprissi di Kristal.
Gli avrei voluto dire che negli ultimi mesi l'unico uomo con cui avevo fatto l'amore era stato lui perché non volevo nessun' altro nel mio letto apparte l'ultima volta.
Si l ho fatto perché lui mi ha ferito, mi ha lacerato il cuore e io dovevo fargliela pagare.
Mi dispiace non poter più abbracciare Savanna la mia migliore amica, mia sorella, la mia persona.
Non potrò più ridere con lei come due sceme, non potrò più fare pazzie che ogni volta riusciva a convincermi a fare.
Non saprò mai come è andata la sua storia con Matt, era tanto entusiata.
Non potrò più vedere il resto dei miei amici Simon, kevin, alex...
Mi dispiace amici miei lasciarvi senza un addio...
Forse questa è la giusta condanna per aver perso la strada molto tempo fà.
L'ultimo pesiero va ai miei veri genitori, alla mia mamma e al mio papà, mi dispiace di avervi deluso, di avervi ferito.
Spero non abbiate visto tutto lo schifo di cui mi ero ricoperta.
Tra poco lo sento vi raggiungerò torneremo ad essere una famiglia aspettemi...
Il mio respiro è pesante, il corpo mi ha abbandonato lo sento non riesco a muovermi più, gli occhi sono pesanti e quel forte bagliore si sta affievoliendo...
Chiudo gli occhi è  tutto buoio lo sento è il momento...
Addio amici miei, addio David, addio  Savanna, addio Jhon, addio Steven...

...

UNA RAGAZZA IN CARRIERAWhere stories live. Discover now