Capitolo 17

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"Buongiorno Cassandra, ma guardati c'è una luce oggi che ti illumina gli occhi"

mi colse alla sprovvista sarah

"Buongiorno a te sarah"

le feci l'occhiolino e mi diressi all'ascensore, ma prima che le porte si chiudessere qualcuno le bloccò e si infilo dentro

"Mark ma che diamine stai facendo?"

Usai il tono più arrabbiato e irritato che avevo in corpo Mark bloccò l'ascensore e si avvicinò pericolamente a me

"ti inseguo da giorni ora mi devi ascoltare Cassi io nn c'è la faccio più"

oddio il cuore mi batteva così forte che tra poco avrebbe iniziato ad avere vita propria uscendo dal mio petto.
Presi tutta l'aria che avevo nei polmoni e senza abbassare lo sguardo lo guardai

"hai dieci minuti dimmi cosa vuoi e sparisci e già tanto che devo sopportarti qui a lavoro ma adesso mi blocchi in ascensore la prossima volta dove mi bloccherai in bagno? Stai attento a come ti muovi caro mio steven e jhon sono come miei padri non ci perderei due volte a farti sbattere fuori"

dissi tutto d'un fiato Mark mi guardo per un istante con gli occhi che sembravano più scuri del solito ma dal quale traspariva tristezza e poi prese a parlare

"Cassi non smettero mai dichiederti scusa per come mi sono comportato e per come ti ho trattato"

abbassò il capo ma io rimanevo appoggiata alla parete dell'ascensore a braccia incronciate

"voglio solo farti capire che sono cambiato sul serio mi sono disintossicato subito dopo che sei scappata via, mi sono sentito una merda mi sono reso conto che tu nonostante tutto nonostante il mio atteggiamento eri li ad amarmi senza chiedere niente in cambio.
E adesso che ti ho ritrovato non voglio perderti voglio ripagarti di tutto l'amore e l'antenzione che mi hai dedicato!"

Si passò le mani tra i capelli era frustrato

"ti prego Cassi dammi un'altra opportunità lascia quel tipo che era con te al ristorante torna da me e non te ne pentirai"

ero confusa, scioccata e senza parole la persona che avevo tanto amato e che mi aveva fatto tutto quel male ora era qui quasi in ginocchio a supplicarmi, Trattenni le lacrime il mio volto si fece più determinato non potevo permettere a quell'uomo di portarmi di nuovo nell'abisso alzai la testa senza guardarlo spinsi il bottone che mi avrebbe portato al mio ufficio e prima che le porte si aprissero gli davo le spalle e con tono freddo pronunciai parole che dovevano aiutare il mio cuore a non frantumarsi

"Mark ti ho dato l'opportunità di spiegarti e questa tua chiarezza e miglioramento mi fa piacere, ma tu sei il mio passato sei un treno ormai perso questo è il mio presente e ne solo felice e tu nn puoi farne parte e non potrai far parte nemmeno del mio futuro adesso fattene una ragione e per favore và avanti con la tua vita!"
Uscii e me ne andi in ufficio senza nemmeno salutare  clair chiusi forte la porta e mi buttai sul divano con lo sguardo perso nel vuoto.
Clair entrò senza bussare si avvicinò a me e senza dire nulla mi strisse in un abbraccio così sincero e fu lì che sentiti un nodo al cuore ma soprattutto fu in quel momento che sentii la mancanza strazziante della mia mamma!

UNA RAGAZZA IN CARRIERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora