Capitolo 10

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Mi diressi verso il mio ufficio ancora incredula di tutta la sua strafottenza, la sua indifferenza dio che nervi quella faccia l'avrei presa volentieri a schiaffi pensando a cosa mi aveva fatto tanti anni fà!
Mi chiusi la porta alle spalle il mio ufficio si trovava alla fine di un lungo corridoio distante dagli uffici dei miei capi o soci io li definirei anche "famiglia".
Avevo scelto quell ufficio cosi distante perché trovavo la pace nel silenzio e nella solitudine mi aiutava a concentrarmi sul mio lavoro.
Il mio ufficio era arredato in modo neutro e piatto rapresentava il mio stato d'animo non amavo i colori non amavo le stranezze infatti era tutto panna e beige solo la parete alla mia destra era marrone con dei brillantini sparsi e il divano in pelle beige risaltava il tutto, la scrivania di vetro era posizionata al centro della stanza e dietro sistemata la mia amata poltrona anch'essa in pelle peige.
Il mio ufficio era molto diverso da quello di jhons e steven il loro ufficio emanava richezze dai quadri intorno alle scrivanie di legno pregiato, i sigari cubani messi in bella vista e al profumo di dopobarba che si sentiva nell'aria.
Mi diressi verso la mia scrivania pensando al bello scherzo che il destino mi aveva posto d'avanti.
Presi la foto dei miei genitori e la guardai attentamente la sfiorai e una lacrima rigò il mio viso.
Non pensavo a quella notte da ormai sette anni quando avevo solo 22 anni ma tutto tornò nella mia mente per

colpa di Mark! Maledetto Mark!

Quella sera ero andata ad una festa con all'epoca la mia migliore amica kristal sapevo che i miei genitori sarebbero stati fuori per il week end quindi decisi di evadere dalla monotonia.
Andammo ad una festa preparata da uno tizio che nemmeno conoscevo. Passammo tutta la serata a bere e io ero completamente ubriaca e con me anche Kristal.
non so come ma mi trovai in una stanza della casa con Mark che aveva gli occhi pieni di desiderio e la mia bambolina bramava per avere di più da lui!
Mi spinse sul letto senza tanti ringraziamenti e mi sfilo il mio perizioma di pizzo come una pazzo si fiondò su di me e le sue dita mi sfioravano il clitoride facendomi avampare e facendomi bagnare, mi abbasso con la mano libera il top e mi baciava con ardore tra i seni.
Sentii il mio cellulare squillare ma non detti peso perché in quel momento ero troppo concentrata a godere tra le braccia di Mark Clain!
Quella notte fu tutto un fuoco una notte passata a fare del sesso selvaggio.
Il mattino seguente avevo un mal di testa allucinante Mark dormiva ancora e io sentii di nuovo il cellulare vibrare quando lo presi c'erano ben 30 chiamate tutte da uno strano numero quando provai a richiamare una voce fredda di donna mi rispose

"Lei è la signorina Cassandra Hoffman?"

"si lei chi è?"

"La chiamo dal grey's memorial hospital mi dispiace informarla che c'è stato un grosso incidente sulla statale 90 dove sono state coincolte diverse macchine e due tir ci sono state molte vittime tra cui i suoi genitori"

Il mio cuore si fermò non riuscivo più a respirare quella stanza d'un tratto era diventata piccola e io mi sentivo morire caddi a terra ancora incredula

"Signorina Hoffman e ancora in linea?"

La voce fredda di quella donna mi fece riprendere da quel breve stato di trans

"Si si arrivo subito"

Ancora sconvolta svegliai Mark per farmi portare in ospedale ma l'unica cosa che ottenni furono insuli perché lo avevo vegliato e uno schiaffo dritto in faccia!

UNA RAGAZZA IN CARRIERAWhere stories live. Discover now