Capitolo 13: Ti prego non farlo

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Non mi ero mai resa davvero conto della bellezza, che Mystic Falls ha da offrire. Sono seduta sulla nicchia della finestra della mia stanza, sulle mie gambe ho poggiato un album da disegno. Sto cercando in qualche modo, d'immortalare questo paesaggio così sublime e tranquillo. Traccio sul foglio delle linee delicate e chiare, giusto per raffigurare il chiarore dell'alba che sta sorgendo, che illumina pian piano gli alberi. Da quando sono qui, questa è la prima volta che impugno una matita per disegnare, oggi ne sentivo proprio il bisogno. Credo di aver ereditato questa passione e questo talento per l'arte da mio zio Klaus, ho visto molte volte la sua stanza a New Orleans, ed è tappezzata interamente dalle sue opere. E mentre la mia mano scorre sul foglio, mi rendo conto che non è il paesaggio davanti ai miei occhi che ho disegnato, ma il volto di Damon. Senza che me ne rendessi conto, ho disegnato un suo ritratto dettagliato. I suoi lineamenti delicati e perfetti, le sue labbra socchiuse che formano quel sorrisetto impertinente, e i suoi occhi malinconici forse pieni di lei. Sospiro, cambiando foglio cercando di disegnare altro. "Non sapevo disegnassi"; alzo il mio viso verso di lui, e cerco di nascondere il ritratto che gli stavo facendo, non vorrei far innalzare il suo ego. "Non sai tante cose di me Damon"; replico abbassando nuovamente lo sguardo verso il foglio; "mi basta sapere che sei aggressiva, fastidiosa, petulante.."; lo interrompo bruscamente, mentre lui continua il suo elenco con un ghigno stampato sul volto; "perchè sei qui?"; Si siede difronte a me con aria più seria; "ci sarà il consiglio oggi e vorrei che tu venissi"; poso nuovamente il mio sguardo su di lui; "credevo potessero partecipare le famiglie dei fondatori"; preciso; "si infatti è così, ma tu sei la strega più potete che ci sia in città, l'unica in grado di scoprire dove sono i gemelli, prima che devastino tutta Mystic Falls". Rimango un po' lusingata dalle sue parole, è la prima volta da quando sono qui che mi tratta come merito; "non sapete più dove sono?"; Domando accigliata; "no hanno fatto perdere le loro traccie". Lo guardo con preoccupazione, temo che quei gemelli possano già avere in loro possesso l'arma per addormentare Klaus; "dovremmo prima rintracciare la strega"; gli suggerisco alzandomi; "dove vai? E' ancora l'alba"; mi fa notare indicandomi il sole che sorge; "alla cripta, prima localizziamo la strega, prima sapremo dove sono quegli ibridi"; Damon mi sorride; " sei tenace ragazzina"; si alza in piedi e viene verso di me; "chiamo Enzo lui ci darà una mano con il consiglio"; roteo gli occhi e Damon nota la mia reazione; "non ti piace tanto?"; Domanda retorico; "mi ha rapito"; gli ricordo, visto che era il suo complice; "anche io ti ho rapita, però poi ci siamo anche baciati"; lo fulmino con lo sguardo e lui si mette a ridere; "tre volte"; specifica, facendomi uscire dalla stanza infuriata sotto la sua risatina. Ancora nessun abitate di questa città si è ancora svegliato, fatta ad eccezione per il ragazzo che porta i giornali, il fornaio e alcuni ragazzi che ritornano di nascosto a casa. Damon apre con forza il cancello del cimitero e mi fa cenno di entrare per prima; "milady"; scherza facendo l'inchino; "che galanteria"; commento con sarcasmo.  Avanzo decisa verso la cripta aprendola, per poi scendervi giù insieme a lui. Sistemo gli ingredienti e la mappa per il rito che mi aiuterà a rintracciare quella strega di nome Ebony. "svelatemi illis qui volunt videre"; la cenere di quercia sopra la mappa inizia a spostarsi verso la zona est di Mystic Falls; "ecco è qui quella strega"; indico a Damon che è dietro di me; "andiamo a svegliare quella strega"; esclama ghignando il vampiro. Chiudo la cripta e raggiungo Damon nella sua auto, indossa con spavalderia e sicurezza un paio di occhiali da sole, mentre tiene con una mano il volate e l'altra fuori dal finestrino. E' incredibile come con poche mosse possa riuscire a togliermi il fiato. Ci fermiamo davanti ad una piccola casetta situata vicino ai fitti boschi della città. La casa è tutta in legno, e non ci sono case vicine nei paraggi. "Bussiamo?"; Chiedo a Damon che non muove un muscolo;  "vai avanti tu, non credo di essere il benvenuto qui"; osservo con serietà il vampiro; "che succede?"; "c'è una barriera, creata per non far passare i vampiri"; sbuffo un po' seccata e proseguo da sola; "sta attenta ragazzina"; mi urla mentre cammino verso il portico di quella casetta. Un po' tentennante busso alla porta, aspettando pazientemente che qualcuno mi apra. "Tu chi sei?"; Una donna di mezz'età mi osserva con aria dura e astiosa; "Darcey"; mi limito a dire, non vorrei che questa strega sia in lotta con la mia famiglia, questo mi creerebbe problemi. "Che sei venuta a fare qui?"; Mi domanda sempre mantenendo un tono severo; "voglio solo un informazione"; questa donna mi mette un po' in soggezione, ha uno sguardo freddo e distaccato; "non ho tempo per queste cose"; dice chiudendomi la porta in faccia. Il suo gesto poco educato ed inospitale, mi fa perdere del tutto la pazienza; "et aperuerit ostium"; urlo facendo spalancare la porta, nessuna strega, che sia adulta o meno può trattarmi in quel modo. La donna si volta con aria turbata verso di me; "sei una strega"; la guardo con durezza, incrociando le braccia al petto; "mi aiuterai o mi costringerai ad usare le cattive maniere"; non mi lascio intimorire di certo da lei, non è una strega molto potente, il suo potere deriva perlopiù dagli oggetti magici presenti in casa; "chi sei davvero?"; Mi urla un po' impaurita; "sono  Darcey Mikaelson, e si dia il caso che tu abbia un arma che potrebbe far cadere in un sonno profondo uno dei miei familiari"; replico avanzando in casa, cercando con gli occhi l'ipotetica arma; "una Mikaelson?, Perchè non sono sorpresa?, Sei arrogante e vendicativa"; alzo un sopracciglio e la guardo sottecchi; "se vuoi posso mostrarti quanto io possa diventare vendicativa"; ribatto con durezza; "l'arma che cerchi non è più in mio possesso, quegli ibridi, Blake ed Ariana, sono venuti ieri notte a prendersela"; mi informa decisa e con rabbia; "perchè dovrei crederti?"; Chiedo guardandola dritta negli occhi; "puoi controllare se vuoi"; mi indica di salire al piano di sopra; "non ti conviene mentirmi"; la minaccio avanzando verso la porta; "spero che i gemelli siano arrivati a New Orleans, e che abbiano addormentato quell'ibrido bastardo per oltre un millennio"; replica la donna con ira e rabbia. Mi volto lentamente verso di lei; "quod afficit somno vobis annos"; urlo osservandola mentre cade per terra; "adesso dormirai per qualche anno. Hai ragione noi Mikealson siamo vendicativi"; le dico nonostante non mi possa sentire. Esco da quella casa e ritorno da Damon che mi aspetta pazientemente seduto sull'erba; "allora?"; Mi domanda rimettendosi in piedi; "l'hanno presa"; sospiro quasi arresa; "torniamo a casa e parliamone con Stafan"; annuisco e m'incammino verso la sua auto. A casa ad aspettarci con un po' di preoccupazione ci sono Stefan e Caroline. Stefan cammina nervosamente intorno al suo soggiorno mentre la sua ragazza cerca di calmarlo. "Dove siete stati?"; Ci domanda non appena varchiamo la porta di casa; "abbiamo fatto una visita a quella strega"; risponde il fratello con aria tranquilla, sedendosi sul divano; "gli ibridi hanno ucciso tre ragazzi questa notte"; ci informa accigliato e turbato Stefan. Damon corruga la sua fronte e serra la mascella; "fra poche ore ci sarà il consiglio. A quei bastardi non rimane molto da vivere"; replica Damon. "Damon non essere avventato, la mia premonizione era abbastanza chiara"; gli ricordo con un nodo alla gola. Lui si alza dal divano, per versarsi del sangue; "tu dopo il consiglio rimarrai a casa, così io non sarò costretto a salvarti e la tua visione non si avvererà"; strabuzzo i miei occhi e mi avvicino a lui abbastanza adirata; "non puoi tenermi fuori,  i miei poteri potrebbero servirvi"; gli faccio notare turbata, con un tono abbastanza elevato. Damon si volta verso di me, i suoi occhi sono infuocati e il suo viso è contratto; "non posso farti da babysitter, devo pensare solo ad eliminare quegli esseri"; ribatte quasi ringhiando; "so cavarmela da sola"; replico continuando a provocarlo. Intanto Stefan e Caroline ci osservano in silenzio, un po' spaventati delle nostre rispettive reazioni. "Nel tuo sogno stavi morendo"; urla ad un centimetro dal mio viso; "allora lascia che succeda"; grido a mia volta con una certa frustrazione. "Non posso"; questa volta non urla,  il suo tono diventa vulnerabile, e i suoi occhi perdono ogni traccia di rabbia. "Anche se io dovessi morire, il rito per resuscitare Elena si farà. Prima che Freya ritornasse a New Orleans, le ho fatto promettere che qualsiasi cosa accada, lei doveva continuare quello che io avevo lasciato in sospeso"; confesso al vampiro, cercando di rassicurarlo. Ma non sembra affatto più tranquillo, il suo volto è sempre contratto e serio; "non lo capisci vero?"; Chiede retorico sorridendo con amarezza. Scuoto debolmente il capo, perdendomi nei suoi occhi che mi guardano con fragilità; "non voglio perderti, ho bisogno di sapere che tu stia sempre al sicuro". La sua confessione mi toglie il fiato. Il mio corpo è inerme davanti a lui, per la prima volta da quando ci conosciamo, non so cosa dire o fare in sua presenza. "Damon dobbiamo andare immediatamente a riunire il consiglio, non c'è più tempo"; lo richiama il fratello interrompendo il contatto profondo dei nostri occhi.
Non avevo mai visto così tanta gente riunita in una sola sala. La gente parla fra di loro, sono tutti spaventati e terrorizzati, per via degli ibridi. Damon e di fianco ad Enzo, mentre Alaric cerca di spiegare la situazione ai cittadini. "Come faremo ad ucciderli?"; Urla una donna in mezzo alla folla. Alric le fa segno di sedersi; "abbiamo in mente un piano, l'importante è non farsi prendere dal panico"; cerca di spiegare Alaric. Mi avvino a Damon ed Enzo; "Credete che la gente si fiderà di una Mikaelson?"; Domando abbastanza tesa,  fra pochi minuti dovrò parlare all'assemblea, e l'agitazione mi sta divorando pian piano. "Guardami Darcey"; mi richiama Damon. Alzo il mio sguardo verso il suo viso; "il nome che porti non determina chi sei"; mi rassicura poggiando le sue mani sulle mie spalle. Annuisco poco convinta e prendo fiato. "Vai e conquista la folla"; mi sussurra divertito facendomi l'occhiolino. Alaric mi chiama per parlare davanti all'assemblea. Sono agitata e le mani iniziano a sudarmi. Davanti a me ci sono migliaia di persone ed io non so cosa dire. "Salve"; dico timidamente; "sono Darcey Mikaelson". Improvvisamente la folla inizia ad urlarmi contro, ed io inizio a temere il peggio. Damon nota il mio disagio ed interviene in mio soccorso; "lasciatela parlare, è una potente strega. Lei può risolvere la situazione, non avrei mai portato Darcey qui se non mi fidassi ciecamente di lei"; urla Damon alla folla, che si placa. "Posso localizzarla facilmente gli ibridi, però per ucciderli ho bisogno dell'aiuto di tutti gli voi"; ormai tutti mi ascoltano in silenzio; "e come?"; Chiede Bonnie che è di fianco a me; "dobbiamo organizzare una festa in città, loro saranno attratti dalla folla, e sarà lì che cadranno nella mia trappola. Ognuno di voi berrà della verbena e dello strozza lupo, loro saranno deboli, e non potranno fuggire, perché creerò una barriera intorno la città, non potranno scappare"; finisco il mio monologo e nessuno dei presenti, ribatte sul mio piano ben studiato. Il consiglio si scioglie e Stefan viene verso di me; "sei stata brava, ora devi pensare alla barriera"; annuisco decisa; "Darcey hai tutto quello che ti serve per l'incantesimo?"; Mi domanda Alaric mentre viene verso di noi; "si è un incantesimo semplice, lo usavo spesso a New Orleans, quando Klaus o Elijha  volevano punire dei vampiri"; spiego ad Alaric; "allora è meglio iniziare"; mi consiglia serio,  annuisco e lo seguo fino al confine della città.
Traccio sull'asfalto i simboli arcaici per l'incantesimo; "mortui sunt limen transire"; pronuncio con assoluta concentrazione. "l'incantesimo è esteso anche agli altri vampiri della città"; Alaric mi guarda perplesso; "non puoi modificarlo?"; Domanda pensando ai suoi amici vampiri; "no, dovrei avere il sangue dei gemelli per poterlo fare"; spiego abbastanza sicura; "non preoccuparti non appena i gemelli non saranno più un problema verrò qui ed eliminerò l'incantesimo"; Alaric annuisce convinto e mi sorride debolmente. Ritorno da Damon che è impegnato in una discussione accesa con Enzo. "Non vedo l'ora di strappargli il cuore dal petto"; dice con enfasi Enzo; "non hai il senso del dramma e della tortura amico, prima devono soffrire, e poi si uccidono crudelmente"; replica Damon con un ghigno inquietante sul volto. Alzo gli occhi al cielo e tossisco per farmi notare da loro. "Darcey meglio omicidio veloce o lento e doloroso?"; Mi domanda Enzo; "lento e doloroso"; rispondo dando man forte a Damon; "lei è una Mikaelson, ha un naso sopraffine per le torture"; gli fa notare divertito l'amico, mentre io roteo gli occhi sbuffando. "Ragazzina tu va' a casa con Caroline e Bonnie, questa sera quando qui sarà tutto pronto verrò a chiamarvi"; gli faccio cenno col di si con il capo, e mi allontano raggiungendo le altre ragazze, nell'auto di Bonnie. Le ragazze hanno deciso di fare una piccola festa propiziatoria, giusto per non pensare agli eventi che ci stanno un po' travolgendo negativamente. Mentre le ragazze prendono del vino dalla cantina dei Salvatore il mio telefono inizia a squillare; "Pronto?"; Rispondo con aria seria; "Darcey piccola mia"; è mio padre, dalla voce sembra che non sappia assolutamente nulla della minaccia che incombe sul fratello; "Elijha, tutto bene?"; "Si tutto bene, volevo sapere come stavi e se potevo ritornare a prenderti"; "sto bene, scusa ma non ho ancora finito l'incantesimo, se tutto va bene l'incantesimo riuscirò a completarlo domani"; lo informo con un tono un po' seccato; "va bene, c'è qualcuno qui che vuole parlarti"; dice con aria serena; "Dacy"; è la piccola Hope; "ciao piccola, mi manchi tanto, appena torno giochiamo insieme"; le dico con una vocina squillante ed infantile; "ha iniziato a parlare, ed Hayley le ha insegnato anche il tuo nome"; sorrido emozionata, non vedo l'ora di tornare a casa dalla mia famiglia, anche se questo comporterà lasciare Damon, ma in fondo lui non mi ama, sarebbe inutile rimanere; "adesso vado Elijha, le ragazze mi stanno chiamando, abbiamo organizzato una specie di party"; spiego cercando di non apparire turbata; "divertitevi e sopratutto non bere"; mi raccomanda serio; "si va bene, e tu salutami tutti"; "si certo ci sentiamo presto". Chiudo la chiamata e raggiungo le ragazze nella mia camera, sono sedute sul mio letto e già si sono versate del vino; "scusate era Elijha"; mi siedo di fianco a Caroline che mi porge un bicchiere pieno di buon vino rosso; "questo vino ha cento anni"; specifica mentre mi porge il contenuto; "è vecchio quasi quanto un Salvatore"; le mie amiche scoppiano a ridere; "questa era divertente"; dice Bonnie continuando a ridere; "allora dolce Darcey, in che rapporti sei con il tenebroso Damon?"; Mi chiede Bonnie, facendomi quasi andare di traverso il vino. Strabuzzo gli occhi e le guardo un po' con imbarazzo; "non so se parlare di questo proprio con voi sia normale"; "solo perché siamo le migliori amiche della ex ragazza di Damon?"; Domanda Caroline divertita; "si è una motivazione più che valida"; replico cercando di chiudere il discorso; "non preoccuparti, noi abbiamo accettato la sua morte, e vorremmo che anche Damon lo facesse"; mi confidano cercando di tranquillizzarmi. "Datemi dell'altro vino"; dico un po' tesa. Caroline mi versa da bere, ed io mando giù il vino tutto d'un sorso; "le cose fra me e lui sono abbastanza ambigue"; ammetto sospirando. Le due ragazze mi guardano con attenzione, e sembrano davvero interessate a me; "io sono innamorata di lui, ma lui non lo è di me. Però ci sono dei momenti in cui non sembra così". Aprirmi con qualcuno in qualche modo mi sta facendo sentire meglio, in pace con me stessa; "tipo come oggi quando vi urlavate?"; Chiede Caroline abbozzando un sorriso; "si esatto"; "tu e lui avete un rapporto abbastanza strano"; dice Bonnie; "già, molto strano"; borbotto io quasi divertita; "però insieme fate scintille. Oggi nei vostri occhi vedevo molta rabbia, ma allo stesso tempo l'uno cercava di proteggere l'altro"; gli occhi di Caroline sembrano sognare, vorrei tanto che fosse davvero così, ma fra me e Damon non ci sarà mai niente, finché lui sarà ancorato al ricordo di Elena. Il buio non tarda ad arrivare, fra una risata ed un bicchiere di vino, è giunto il momento della resa dei conti. Damon è appena tornato in casa, a quanto pare tutti i cittadini sono in piazza, e stanno fingendo di festeggiare. Tutto è pronto, quindi non rimane che prendere i due ibridi. Stiamo per uscire, ma non appena arrivo davanti la porta, Damon non mi lascia passare; "Damon"; lo richiamo guardandolo storto; "lasciami passare"; gli ordino in modo assolutamente categorico; "no, tu rimarrai qui, è deciso"; replica composto; "avete bisogno di me"; urlo con frustrazione, non può chiudermi in casa come una bambina; "hai già fatto il tuo dovere. Scusami Darcey, ma non posso permettere che ti accada qualcosa"; cerco di passare, ma lui mi afferra per un braccio e mi riporta dentro; "non puoi farlo"; lo intimo respirando affannosamente; "si che posso, lo sto già facendo". In meno di un attimo Damon corre via, chiudendo a chiave tutte le porte esterne della casa. "Accidenti"; impreco spingendo con i piedi, uno dei loro mobili. Dopo varie imprecazioni e tentativi di fuga, mi siedo rassegnata sul mio letto. Dovevo immaginarmelo che il vampiro mi avrebbe chiusa in casa, era il suo intento fin dall'inizio. Guardo il soffitto, e cerco di ammazzare il tempo in qualche modo, è passata già un'ora da quando tutti sono usciti, e inizio a preoccuparmi sempre di più. Mentre gioco con una ciocca dei miei capelli, all'improvviso sento un frastuono, provenire dal giardino esterno; "streghetta"; sento urlare. Guardo fuori dalla finestra e rimango paralizzata. Uno dei gemelli è qui, e non sembra affatto di buon umore; "Sai ho preso il tuo fidanzato, se lo rivuoi indietro vieni fuori". Per qualche secondo il mio cuore si ferma. Non riesco a pensare, non riesco a concentrarmi. Devo uscire?, O è solo una trappola?. Prendo fiato, e faccio quello che è più giusto, uscire. Se Damon fosse davvero lì, non potrei mai perdonarmelo. Apro con timore la porta, ed avanzo qualche di qualche passo. Mi guardo intorno e lui sembra essere sparito. Ma quando sto per rientrare, lui mi compare davanti; "ciao bambolina, io e il tuo ragazzo abbiamo uno scambio da fare"; mi ringhia ad un centimetro dal viso quell'essere; "lascialo stare"; lo scruto con rabbia, mentre lui mi ghigna compiaciuto; "ma lui non è con me, si dia il caso che abbiano preso la mia sorellina, quindi ora tu sarai merce di scambio"; lo spingo via con rabbia, e mi scosto da lui. "quae est corpus paralyticus"; questo incantesimo lo paralizzerà, ma non ho idea di quanto possa durare l'effetto. Scappo via, e l'unico posto dove al momento posso andare sono i boschi. Corro velocemente senza guardarmi intorno. E mentre corro verso l'ignoto, la nebbia inizia a scendere verso di me. Il nemico più grande dell'uomo, la paura, si fa strada in me. La mia visione piano piano sta prendendo una forma reale. Ed eccoli chiari e felpati, i passi della bestia che adesso mi sta seguendo. E come nel mio sogno le mie forze cedono, e sono costretta ad abbandonarmi, sperando però che Damon non mi salvi, o la sua morte sarà certa. L'ibrido è davanti a me, mi scruta con brama di sangue, non credo che mi risparmierà. Diversamente dal mio sogno lui mi afferra, e mi guarda dritto negli occhi; "adesso farò uno spuntino". Improvvisamente Blake viene spinto via, ed io cado a terra, ferendomi il labbro ed il ginocchio. "Damon, ti prego non farlo"; urlo con disperazione, non posso permettere che la mia visione diventi una realtà che non riuscirei a sopportare. 

Fear to love again {The vampire diaries}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora