Capitolo 20

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ALEC

Quando mi svegliai avevo uno stupido sorriso sulle labbra, ed a occhi chiusi mi spostai nel materasso caldo, consapevole di ciò che io e Paige avevamo fatto qualche ora prima. Aspettavo davvero quel momento da tempo, sapere che aveva capito ciò che provavo per lei mi faceva finalmente sentire in pace con me stesso, e mi ripromisi che una volta che si fosse svegliata, gliel'avrei detto apertamente. Non era una cosa molto romantica, lo riconosco, ma a lei il romanticismo non piaceva.

Mi stiracchiai e sentii le ossa scricchiolare facendomi sentire ancora meglio, aprii gli occhi e mi voltai per guardarla dormire, tuttavia mi sorpresi nel non trovarla a letto. Mi misi a sedere distrattamente e mi stropicciai gli occhi con le mani indolenzite ed ancora addormentate. Erano ormai le otto del mattino, e tra poco sarebbero cominciate le lezioni, probabilmente sarà andata a darsi una rinfrescata pensai subito... d'altronde, ciò che avevamo fatto ci aveva stremati entrambi ed una doccia è sempre l'ideale per rigenerarsi, anche se avrei preferito farla con lei, ovviamente.

Mi ributtai nel letto a peso morto, con il sorriso sempre più largo sulle labbra, forse sarei dovuto tornare a casa e cambiarmi alla svelta, non potevo permettermi di arrivare tardi ai corsi, in fondo l'avrei rivista a pranzo ed allora le avrei detto tutto chiaro e tondo, e non le avrei decisamente lasciato il tempo nemmeno di pensare di scappare.

Tornai a casa con quello stupido sorriso sulle labbra, aprii la porta e trovai Aiden intento a strappare dalla bocca di Regen la sua felpa, risi davanti a quella scena ed avrei continuato a guardarli volentieri, ma mi rintanai in camera mia per vestirmi meglio e prendere alcune cose che mi sarebbero servite all'Università: non c'era tempo da perdere.

«Muoviti Alec!» mi richiamò mio fratello dalla sala.

Lo raggiunsi canticchiando un motivetto inventato e lo salutai tranquillamente, passandogli davanti per uscire sul pianerottolo e scendere le scale a due a due. Aiden mi raggiunse velocemente, guardandomi stranito «Ti sei fatto di Crack o sostanze simili?»

«No scemo, sono soltanto di buon umore.» risposi, scuotendo la testa ridendo.

«Come mai sei di buon umore?» chiese investigativo, inarcando un sopracciglio e guardandomi mentre salivo con un balzo in auto. Lui si sistemò al mio fianco e si allacciò la cintura, accendendo il riscaldamento.

All'esterno, una lieve pioggerellina cominciò a picchiettare dolcemente sul vetro e sui finestrini.

Guardai Aiden con un sorrisetto intuitivo ed aspettai che ci arrivasse da solo, cosa che successe quasi subito.

Spalancò la bocca e si tirò indietro «Non ci credo... tu e Paige...?»

Annuii esaltato e mi voltai a guardare la strada, felice al solo pensiero.

«Santo cielo Alec, complimenti, era ora fratello!» gridò ridendo.

Già, era proprio ora... «Ora sbrighiamoci per favore, devo parlarle assolutamente e mettere le carte in tavola una volta per tutte.» dissi convinto.

Aiden non se lo fece ripetere due volte e partì alla volta dell'Università. Seguii i miei corsi, impaziente di vedere Paige di nuovo a pranzo e, proprio per quello, stetti poco attento a lezione. Quando scoccò l'ora, mi fiondai fuori dalla stanza e corsi fino ad arrivare all'Apocalypse dove mi stavano già aspettando tutti. Proprio quel giorno dovevo avere certi orari?

Spalancai la porta e salii le scale velocemente, sentendo già Mia bofonchiare come faceva sempre quando era in disapprovazione verso qualcosa. Non stetti ad ascoltare quei discorsi pleonastici e piuttosto cominciai a guardare i componenti della tavolata, uno ad uno.

SORRIDIMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora