Capitolo 7

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PAIGE

Quel giorno a Brighton riuscii a comprare diverse cose, come una nuova maglietta dei Blink-182 –band che amavo- ed il regalo di natale per Kayla, mamma, papà ed i gemellini. Ero fiera di me, perché solitamente mi riducevo all'ultimo per questo genere di cose, invece preferii approfittare della situazione per mandarmi avanti.

Una volta in camera, sistemai tutto nell'armadio e mi misi a sedere sul letto, abbastanza stanca. Avevo un sacco di cose a cui pensare, come cercarmi un lavoro per sostenere le spese del college e tutto il resto. All'una precisa chiamai Peter e Pacey per augurare loro la buonanotte; mi mancavano da morire anche se non lo dicevo spesso. Era strano stare senza di loro per così tanto tempo.

«Allora, emozionata per questa sera?» fu la domanda di Mia, quando insieme stavamo scendendo per andare a mangiare qualcosa.

«Dovrei esserlo? È soltanto un film.» risposi con una scrollata di spalle.

In realtà ero abbastanza nervosa, più che altro perché non mi piaceva l'idea di stare chiusa in una stanza piena di gente che conoscevo a malapena...

«Non sembri nemmeno minimamente entusiasta per questa cosa. Se in qualche modo dovesse darti fastidio stare con noi, puoi dircelo.»

La guardai crucciata, sorpresa per la sua riflessione.

«Non è per questo.» sentii il bisogno di raccontarle tutto, ma ancora una volta mi bloccai: rievocare certi ricordi mi metteva estremamente di malumore.

«Sicura? Con me puoi parlare.» mi sorrise in un modo che definirei rassicurante, ma distolsi subito lo sguardo prima che mi passasse per la testa di ricambiare.

Mi sentivo incredibilmente stupida: loro facevano di tutto per integrarmi, ed io facevo altrettanto per isolarmi.

Volevo essere loro amica, dico davvero, ma ancora una volta l'umiliazione causata da Tyson e la derisione sul volto di tutti i ragazzi di Perth mi frenarono.

Alla cena poi si unirono i ragazzi e, ancora una volta presa dai ricordi, ammutolii. Mentalmente continuavo a ripetermi "smettila di comportarti così con loro" anche se poi non combinavo nulla.

«Paige sei tra noi?»

Guardai Taylor sbattendo più volte le palpebre per concentrarmi. Di cosa stavano parlando?

«Uhm... sì.»

«Ne vuoi un po'?» ripeté la ragazza, avvicinandomi un piatto con una fetta di torta.

«Oh, no... grazie.» deglutii e distolsi lo sguardo, sicura di sentire il calore sulle guance.

Potevo considerarlo il mio tallone d'Achille: reagivo in quel modo quando qualcuno si mostrava gentile con me, peggio ancora quando mi si facevano complimenti.

«Perché? È buona sai?»

«Avanti, Mousse. Solo un morso.» insistette Alec.

Era seduto al mio fianco e per tutta la serata non aveva smesso di fissarmi. Odiavo profondamente quando qualcuno mi fissava: mi metteva estremamente a disagio.

«Lo farei... ma non posso.»

«Non dirmi che sei a dieta.» rise lui.

«No.» sbottai, voltandomi un secondo per guardarlo negli occhi color caffè «Semplicemente non posso.» ripetei.

«E perché? Non dirmi che non ti piacciono i dolci!» esclamò Mia scioccata.

«No affatto, mi piacciono... solo che... sì be', sono allergica alle arachidi, e quella torta non la posso mangiare.» dissi abbassando lo sguardo.

SORRIDIMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora