• Capitolo 55 •

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POV ALLYSON.

Appena la mia testa tocca il materasso d'istinto chiudo gli occhi, ditemi che è tutto un incubo, che mi sveglierò tutta sudata nel mio letto. E invece è uno schiaffo a riportarmi alla realtà, la mia pelle formicola e mi porto la mano alla faccia.
La persona che è a cavalcioni su di me è uno sconosciuto.
Quell'angelo di nome Ben è diventato un diavolo. I suoi occhi emanano odio. Ma perché? Perché mi odia così tanto?

"Dove volevi andare eh? Volevi scappare? No! È una vita che voglio vendicarmi, tuo padre ha rovinato la nostra vita! È tutta colpa sua!!" urla e mi strattona brutalmente.

"Cosa centra mio padre?" gli urlo contro dimenandomi. Le lacrime bruciano sulla pelle marchiata dal suo gesto.

"Centra bambolina. Pensi che lui sia tanto innocente? Era uno di noi!!" continua a sbattermi sul letto.

"Ma di cosa stai parlando?" dico ancora urlando.

Un altro ceffone, un altro ancora e ancora.

"Fa male vero? Anche lui ce ne ha fatto! Ci ha tradito!" dice continuando a bloccarmi col suo peso.

Ormai non sento più niente... Credo di star perdendo i sensi, la vista si offusca e la forza inizia a venir meno. Sento la linfa vitale abbandonarmi. L'ultima cosa che vedo prima del buio è il suo viso.
Un'altra lacrime abbandona i miei occhi e poi il buio. Il niente. Forse sono morta. Forse sto venendo da te papà...

POV SCOTT.

Saliamo le scale in fretta. Ho un brutto presentimento, corro e busso a ogni porta. Qualcuno mi da del maleducato e qualcun altro lancia addirittura qualcosa, ma a me non importa. Devo trovarla.

Improvvisamente sento delle urla. È lei.
Nessuna tortura per quel bastardo renderà giustizia a quelle urla, nemmeno la morte è abbastanza per punire quell'essere viscido.

Mi giro un secondo verso Kate e sembra essere sotto shock. Non fa nulla, terrorizzata. Non mi curo di lei e corro nella direzione delle urla.
Mi accerto che sia quella la stanza e non aspetto un secondo in più per sfondare quella maledetta porta che mi separa da lei.
Entro e la scena che trovo mi gela il sangue nelle vene. La vedo su quel letto, con il peso di quel maiale addosso, rossa in viso, si vede l'impronta di una mano. L'ha picchiata. Lui è di spalle ancora. Quanto voglio rompergli quella faccia di merda.
Lo afferro per le spalle e lo scaravento al suolo. Inizio a massacrarlo di botte e la rabbia mi acceca a tal punto da non riconoscere il bastardo, il suo viso è un ammasso di sangue quando lui con un filo di voce dice...

"Sbirro... Ce ne hai messo di tempo" con un ghigno macchiato di sangue.

Non ci credo! Come ho fatto a non accorgermi in foto che era lui. Avrei potuto evitare tutto ciò.

"Mike..." sussurro prendendolo per il colletto.

"Ci si rivede Scott..." tossisce sputando del sangue e mentre la rabbia rimonta in me inizio di nuovo a prenderlo a pugni.

"Bastardo cosa le hai fatto?? Ti ammazzo brutto stronzo!!" dico tra un cazzotto e l'altro.

Una mano mi ferma ed è Kate.

"Scott, smettila ormai è svenuto!! Pensiamo ad Allyson!!" urla

Già...la mia piccola Allyson.
Giace li su quel letto. Inerme, la pelle biancastra con qualche livido che si sta formando sulle sue goti.
Pezzo di merda.
Sputo sulla faccia del bastardo e mi affretto a prendere Allyson tra le braccia.

"Piccola mia... Mi dispiace..." dico accarezzandole il viso.

Mentre ci avviamo alla porta vedo dei poliziotti correre nel corridoio.

SOULMATES (In Pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora