• Capitolo 14 •

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Stamattina mi sono svegliata di buon umore.
Josh è venuto a prendermi per andare insieme a scuola, come d'accordo ieri sera, e mentre entriamo in quell'inferno, mi arriva un messaggio.

Da Kate: Tesoro,oggi non verrò a scuola, ho da fare... Ci vediamo nel pomeriggio?

A Kate: Va bene, cosa succede?
Dopo le 18.00 sono libera!

Ripongo il cellulare nella tasca anteriore dei jeans.

"Chi era?" mi chiede Josh prendendo un caffè dal distributore e porgendomelo.

"Oh, Kate. Grazie per il caffè!"

"Nulla, allora... Stasera ti va di uscire?"

"Mmh...dovrei studiare, oggi sono dagli Smith..."

Appena pronuncio quel cognome vedo la mascella di Josh irrigidirsi.

"Oh certo...va bene, io vado a lezione,  a dopo." e si allontana.

Ma cosa gli prende ora?

Entro in classe e per tutta la giornata scolastica non c'è ombra di Josh, quindi all'uscita deduco che non mi accompagni a casa e mi avvio verso la fermata dell'autobus.

Ad un tratto qualcuno mi da un colpetto sulla spalla e quando mi giro per vedere chi fosse perdo un battito.

"Scott? Cosa ci fai qui?" chiedo spaventata.

"Ero in giro, niente piú gesso alla gamba, devo recuperare!" e mi fa un occhiolino.

"Cosa devi recuperare?" non termino la frase che una vocina stridula colpisce violentemente i miei timpani.

"Scoooottt!!! Sei tornato!! Mi sei mancato molto!"

Realizzo solo ora che sono spettatrice di una scena poco casta tra Bea e Scott.

Scuoto la testa come per risvegliarmi dal trans e indignata proseguo per la fermata.

Qualche istante dopo sento Scott urlare il mio nome, e prego qualsiasi dio di salvarmi ora da lui.

Ad un tratto un'auto a me familiare mi si ferma davanti e mi accorgo che è Josh e mi fa segno di salire in auto.

Sia lodato l'altissimo!

Mentre mi affretto a salire vedo Scott correre e urlare ancora il mio nome.

"Cosa vuole quello?" chiede Josh non distogliendo lo sguardo duro dalla strada.

"Non saprei..." rispondo sincera.

Cosa voleva Scott da me?
Perché mi rincorreva?

Lo scoprirò tra meno di 1 ora.

Ore 14.00

Tornata a casa, mangio velocemente un panino e mi fiondo nella mia adorata vasca.

Credo di essermi trattenuta molto notando l'arricciatura alle punte delle dita.

Mi asciugo e lascio i miei capelli lunghissimi in morbide onde naturali.

Indosso una salopette di denim nera e un crop top bianco, le mie amate e ormai vissute converse bianche e via.

Esco di casa e in men che non si dica sono fuori la villa degli Smith.

Busso alla porta e il mio cuore salta di gioia alla vista di quel magnifico sorrisino.

Dylan.

"Ciao ometto!! Ti sono mancata?"

"Siiii!!" corre ad abbracciarmi.

Entriamo in casa e dopo aver salutato Patty ci dirigiamo in salotto per iniziare a giocare.

Continua a frullarmi nella mente la solita domanda: cosa voleva Scott da me?

Dopo due ore trascorse a giocare, colorare, mangiare, abbiamo ballato addirittura a Just Dance, di Scott nessuna traccia, forse non è in casa.

Aiuto il piccolo Dylan a mettere in ordine e mentre sto posando i giochi nell'apposita stanza sento delle voci al piano superiore, e armata di coraggio decido di affrontare Scott.

Resto per un po' fuori camera sua con il pugno a mezz'aria per bussare e quando sono decisa a farlo qualcuno apre la porta.

Non saprei descrivere l'imbarazzo che ho provato in quel momento.
Avrei voluto che il terreno mi inghiottisse, o emigrare in Giappone seduta stante!

"E tu che vuoi?" mi dice la Rossa rotolandosi una ciocca di capelli.

"I-io..ehm.. Si,insomma...volevo.."

"Ally, volevi me?" ci raggiunge Scott ponendosi dietro il suo giocattolino di nome Bea, appoggiandosi con le spalle allo stipite della porta.

"N-no... Devo andare!" dico piú in fretta che posso e scendo le scale con le guance che mi vanno a fuoco.

Che stupida che sono!!
Ma cosa mi aspettavo da Scott Smith?

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Salve lettori e lettrici.
So che non scrivevo da molto, e per questo che ho deciso di fare dei capitoli piú piccoli, ma aggiornerò piú frequentemente.
Lasciate un commento se vi piace la storia e una stellina! Grazie mille! Baci :*

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