Capitolo 15

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6 mesi dopo.

Aumento la temperatura del condizionatore a una più alta, trovando che questa sia una giornata fin troppo calda per starsene in giro.

"Temperature in aumento per le prossime ore, si consiglia a bambini ed anziani di rimanere nelle proprie case ed evitare di uscire nelle ore più calde."

Abbasso il volume della radio, dove uno speaker radiofonico non fa altro che raccomandare le cose dette all'inizio di ogni estate.

"Fa davvero caldo oggi, non trovi?" Osservo ad alta voce, ma le mie parole sembrano non essere arrivate alle sue orecchie, dato che, girandomi nella sua direzione, la trovo intenta a torturasi un'unghia con i denti, mentre distrattamente guarda la strada fuori dal finestrino scivolare via. Appoggio una mano sulla sua spalla continuando a guardare la strada davanti a me e la sento sussultare. "So che sei nervosa per ciò che stai per fare ed è normale, ma posso assicurarti che andrà tutto bene."

Sospira sonoramente, spostando il suo sguardo su di me.

"Ho solo paura di non trovare l'abito giusto.
Al nono mese di gravidanza è davvero difficile e mi vedo grassa praticamente con ogni cosa."

Sorrido davanti a questa rivelazione, tornando però subito seria, cercando di consolarla. "È il miglior negozio per abiti da sposa di tutta la città, vedrai che riusciremo a trovarlo."

"Lo spero." Borbotta, tornando a posare lo sguardo fuori dal finestrino.

Dopo altri cinque minuti abbondanti, entro nel parcheggio dove altre macchine sono parcheggiate e faccio la stessa cosa con la mia, avviandomi con la mia amica verso l'entrata dell' atelier.

Con non molta difficoltà, spingo in avanti la pesante porta di vetro, abbandonandomi alla sensazione di fresco causata dall'aria condizionata.

Una volta richiusa alle mie spalle ed entrata completamente mi guardo intorno: un lungo corridoio che termina in un ampia sala, ai quali lati file e file di abiti sono appoggiati alle mura.

Due divani bianchi di pelle, abbinati a tutto il resto, sono posizionati al centro, davanti a un piccolo piedistallo, su cui in alto uno sfavillante lampadario di Swarovski illumina il tutto.

Entrambe rimaniamo a bocca aperta davanti a tutto ciò, ma una voce alla nostra destra ci fa voltare.

"Buongiorno." Un elegante donna con indosso un completo nero si avvicina a noi.

"Salve." La saluto a mia volta.

"Io sono Charlotte, e sarò con voi per aiutarvi nella ricerca dell'abito." Si presenta a noi, porgendo una mano che entrambe afferriamo.

Da vicino riesco a osservarla meglio: gli occhi verdi sono delineati con una leggera riga di matita, le labbra sottili colorate di un rosso chiaro e i capelli, ordinatamente pettinati in un caschetto bianco le accarezzano le spalle.

Tra le dita rugose c'è qualche anello, e a giudicare dalle leggere pieghe che acquistano i suoi occhi in ogni sua espressione, capisco che non ha più di sessant'anni.

"Seguitemi, vi faccio strada." Con un cenno del capo indica il corridoio davanti a noi, dove la seguiamo in silenzio, con il suono dei suoi tacchi che riecheggia tra i muri.

"Questi sono alcuni degli abiti presenti in negozio." Li indica con con il capo, avvicinandosi a essi. "Ne abbiamo di svariati modelli, basterà dirmi il modello che preferisci e ne troverò uno." Aggiunge, questa volta riferendosi ad Giulia, che sembra più nervosa di quando siamo entrate.

You seth my heart on fire || Federico Rossi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora