Capitolo 5

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Varco la soglia di questa scuola con l'ansia che mi attanaglia lo stomaco chiudendolo in una morsa.

Con passo tremante avanzo lungo il corridoio, osservando qualche bambino correre con il suo piccolo zaino sulle spalle e il grembiule bianco o blu addosso, o piangere per il ritorno a scuola.

Continuo ad avanzare per il corridoio quando una scena cattura la mia attenzione: una bambina piccola, non più di sei anni, in lacrime davanti sua madre che cerca invano di consolarla.

Il grembiule è evidentemente troppo grande per lei, dato il modo in cui le sta largo sulle spalle e le arriva appena al di sotto del ginocchio.

Una ciocca dei suoi capelli color miele le è scivolata dalla treccia e ora ricade sul suo viso bagnato dalle numerose lacrime che scendono dai suoi occhi.

Osservo poi la madre: i capelli raccolti in uno chignon ordinato, il tailleur nero perfettamente stirato abbinato a un paio di scarpe di vernice nere con il tacco.

Guarda per l'ennesima volta l'orologio al suo polso con sguardo preoccupato per poi rivolgere una parola di conforto alla bambina davanti a sé, che però serve solo a farla piangere di più.

Fisso quella scena per un po', viaggiando con il pensiero a quando anche io ero una bambina, immaginandomi il primo giorno di scuola con uno zaino sulle spalle e una madre pronta a consolarmi e ad asciugare le mie lacrime.

Scuoto il capo come per eliminare la scena che si è appena creata nella mia mente, fino a quando, quasi senza essermene accorta, mi ritrovo davanti all'aula che ospiterà quella che sarà la mia classe per il prossimo anno.

Mi appoggio allo stipite della porta con lo sguardo basso, ripensando alla scena di poco prima.

"Ci siamo, sei pronta per iniziare?"

Quasi sussulto al suono della sua voce, assorta nei miei pensieri non l'ho sentita arrivare e quando alzo lo sguardo la trovo esattamente di fronte a me.

"Mmh?"

"Nervosa eh?"

"Molto." Sospiro sonoramente.

"Tranquilla, andrà tutto bene." Appoggia una mano sulla mia spalla. Apre la bocca come per dire qualcosa ma viene interrotta dal suono acuto della campanella.

Un gruppo numeroso di bambini con il loro grembiuli indosso si riversa nell'aula, prendendo posto nei loro banchi ancora troppi grandi per loro.

Un sorriso involontario si forma sul mio viso a quella visione e quando alzò gli occhi verso la mia amica, mi accorgo che sul suo viso c'è la stessa espressione.

"Sei pronta?"

"Sì." Prendo un profondo respiro come per calmarmi. "Sono pronta."

Annuisce con un sorriso ed entra nella classe.

La seguo in silenzio, chiudendo la porta alle mie spalle.

Come per magia, il brusio che si era creato cessa quasi immediatamente alla nostra comparsa.

"Buongiorno bambini. Io sono Giulia, e sarò la vostra maestra di Matematica. Insieme impareremo a contare, a dividere, moltiplicare, sottrarre e molte altre cose."

You seth my heart on fire || Federico Rossi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora