Capitolo 14

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Prendo un altro sorso di vino rosso iniziando a sentire la testa leggera e decido che per stasera può bastare, valutando anche che un eccesso di alcol potrebbe far male al bambino.

Immediatamente, ricordo il vero motivo per cui siamo qui stasera e l'ansia ricomincia a farsi sentire esattamente come poco prima.

La mano ferma e salda di Federico stringe la mia leggermente tremante sotto il tavolo, e quando incrocio il suo sguardo, capisco che è arrivato il momento.

"Sei pronta?" Mima con le labbra.

"Sì." Rispondo semplicemente, sentendomi l'esatto opposto.

"Stai tranquilla, ne saranno felici. Andrà tutto bene." Sussurra al mio orecchio dopo aver notato la mia insicurezza.

"Tesoro tutto bene?" Chiede Anna con sguardo interrogativo.

"Certo." Sorride brevemente. "Dobbiamo soltanto dirvi una cosa molto importante per noi due."  Continua.

"Avanti allora, non fateci preoccupare." Lo incita a parlare sua madre.

Tutti gli sguardi dei presenti sono puntati su di noi e stringo ancora di più la mano di Federico per trovare conforto.

"Non è una cosa semplice da dire ma ci provo lo stesso. Io e Francesca-"

"Aspettiamo un bambino." Continuo.

Sui loro volti si dipinge un espressione di iniziale stupore, per poi trasformarsi in gioia.

Butto fuori un respiro che non mi ero nemmeno accorta di trattenere e sorrido, girandomi verso Federico per incontrare il suo sguardo ma lo trovo stretto tra le braccia di Antonia.

Sorrido alla visione di questa scena e volto lo sguardo verso sinistra, dopo aver sentito una mano leggera venire a contatto con la mia spalla.

I miei occhi scuri incontrano quelli chiari e contornati da una leggera riga di eye-liner nero, notando uno strano luccichio, forse dovuto all'emozione del momento.

Con un sorriso sul volto, apre le braccia e allaccia le sue intorno alla mia, chiudendo il mio corpo in un abbraccio leggero.

"Sono molto contenta per voi, lo meritate davvero." Afferma dopo aver sciolto l'abbraccio, ma prima che possa rispondere in alcun modo, una voce squillante proveniente dalle mie spalle interrompe la nostra conversazione.

"Quanti mesi ha?" Chiede indicando la mia pancia su cui ora sono poggiate le sue mani.

Sono quasi tentata di scostarmi, infastidita da questo improvviso tocco estraneo sul mio corpo ma mi costringo a restare qui, ferma.

Dopotutto, è una cosa del tutto normale in una gravidanza e dovrò iniziare a farci l'abitudine, soprattutto quando con l'aumentare della pancia aumenterà anche il numero di mani su di essa.

"Tre mesi e mezzo." Riposando con un sorriso.

"Complimenti." Le sue mani si staccano dal mio corpo e una sensazione di sollievo mi invade. "Avete già deciso il nome?"

"In realtà ancora no, ci stiamo ancora pensando."

"Sarà un maschio o una femmina?" Apro la bocca per rispondere alla sua domanda ma la sua voce che ne dà vita a un'altra mi interrompe. "Avete preparato una camera appositamente per lei? È una femmina, vero? O è un maschio? Io spero che sia una femmina ma se è un maschio mi va bene lo stesso, voglio dire, siete voi i genitori-"

You seth my heart on fire || Federico Rossi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora