#21.

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Tutta quell'intera situazione era talmente eccezionale e surreale che Harry dovette obbligarsi di pizzicare il proprio braccio per accertarsi del fatto che non stava sognando. Quando il piccolo dolore che si era appena auto-indotto gli diede la certezza che quello che stava vivendo era tutto vero, sbatté i suoi grandi occhi verdi con meraviglia: mai prima d'ora era stato in un posto così incantevole, affollato e movimentato come lo era l'aeroporto di Manchester in quel momento.
Indipendentemente dal fatto che fossero le maledettissime due di notte - Harry avrebbe ucciso Louis per aver prenotato il volo ad un orario del genere - la grande struttura era gremita da una quantità innumerevole di persone.

Okay, ora questo potrà suonare un po' provinciale, ma Harry non era mai stato in un aeroporto: non ne aveva mai avuto l'esigenza, in effetti. Fino a quel momento, aveva viaggiato solamente per via terrena e l'idea che tra poco avrebbe, per la prima volta in ventidue anni, volato su uno di quei meravigliosi mezzi, suscitava in lui così tante emozioni da fargli sudare le mani. Ovviamente, era curioso ed eccitato per l'imminente partenza ma, nello stesso tempo, era spaventato.

Fortunatamente, avrebbe avuto Louis al suo fianco per tutto il tempo, pronto a stringergli le mano e baciarlo dolcemente per cacciare ogni sua paura. Quella semplice certezza fu in grado di farlo sentire al sicuro.
Louis lo faceva sentire al sicuro.

Sorrise leggermente controllando per l'ennesima volta il cellulare in attesa di un messaggio del suo ragazzo: ormai da qualche minuto, infatti, lo aveva contatto per chiedergli dove si trovasse, senza però ottenere ancora alcuna risposta.

Sbuffò passandosi una mano trai capelli e, mordendosi il labbro inferiore, si voltò a osservare con colpevolezza i suoi due esausti amici: Ed e Liam, dolci come solo loro erano in grado di essere, avevano accompagnato il ragazzo e, ora, stancamente seduti su delle scomode seggiole, rischiavano di addormentarsi uno sulla spalla dell'altro.

Da una parte, infatti, Ed sonnecchiava praticamente addossato al corpo di Liam mentre, dall'altra, quest'ultimo appariva stoico con le braccia rigidamente incociate sul petto, la schiena dritta e gli occhi sbarrati. Erano semplicemente tenerissimi e, per quanto ci provasse, il riccio non riuscì ad allontanare dalla propria mente l'immagine di un paffuto gatto rosso accoccolato ad un rigido cane da guardia.

Divertito, Harry li osservò per qualche istante dedicando ad entrambi un affettuoso sguardo per poi avvicinarsi ai due per passare una mano trai capelli mori del suo migliore amico.

Liam aprì un occhio sorridendo ad Harry e "Ehi, tutto bene?" sussurrò piano prima di avvolgere un braccio intorno ad Edward accertandosi che non prendesse freddo.

Il più piccolo annuì e "Se volete, potete andare. Non c'è motivo per il cui dovreste rimanere qui a privarvi di sonno." assicurò preoccupato.

Scuotendo la testa, "Scordatelo." negò Liam.

"Non ci muoviamo finché Louis non sarà qui." mormorò il chitarrista stringendosi maggiormente contro il caldo corpo di Liam.

La sua voce impastata fece ridacchiare Harry che, prendendo in giro il ragazzo, "Buona notte, Ed." augurò ottenendo in risposta un quasi incomprensibile "Sì, sì, stronzo.".

Il riccio aprì la bocca per rispondere per poi ammutolirsi nel momento in cui, sorpreso de dalle braccia che si allacciarono al suo bacino, realizzò che il suo Louis era alle sue spalle.

Alzandosi in punta di piedi per poter poggiare un bacio sul collo bianco di Harry, "Trovato." rise voltando il proprio ragazzo per potergli baciare anche le guance, la fronte e le labbra.

"Oddio, Boo! Oddio!" esclamò il minore abbracciandolo di rimando ripetendo una serie infinita di 'mi sei mancato'.

Louis sorrise sciogliendo, successivamente, l'abbraccio per poter guardare direttamente il proprio piccolo. "Aspetta, fammi vedere-" iniziò a dire prima che Harry lo anticipasse mostrandogli l'anello di fidanzamento che indossava sull'anulare della mano sinistra.

Il ragazzo, in verità, avendo la paura perenne di rovinarlo o perderlo in qualche modo, non era solito a portarlo con sé ma, per quella particolare occasione, Louis lo aveva praticamente implorato di indossarlo: voleva ad ogni costo che quel viaggio fosse una vera e propria luna di miele e, dal canto suo, Harry voleva rendere ognuno dei desideri del proprio amore reali.

In quel momento, vedendo nascere un genuino e luminoso sorrido sul volto di Louis, il riccio non poté fare a meno di sorridere a sua volta amando la sensazione di calore che aveva preso a scaldarlo quando, finalmente, si era ricongiunto con quel bellissimo e meraviglioso ragazzo che lo fronteggiava.

Incurante degli sguardi curiosi e sorpresi che, di tanto in tanto, gli venivano rivolti da alcuni passanti, la coppia si scambiò qualche tenero bacio sussurrandosi dei 'ti amo' soffici e dolci come marshmallow.

Improvvisamente, Harry inarcò le sopracciglia in confusione e "Oh! Ma dov'è Zayn?" domandò guardandosi intorno sorpreso di non vedere il pakistano che, come ricordava che gli avesse detto Louis, aveva promesso al ragazzo di accompagnarlo all'aeroporto.

A quel nome, Liam, che fino a quel momento se n'era stato tranquillo in disparte, scattò in piedi facendo precipitare dolorosamente la povera testa Ed, accomodata fino ad un attimo prima sulla spalla dell'amico, sulla seggiola accanto alla quale era seduta.

Ignorando bellamente i richiami poco carini del rosso, "Zayn?! Lui- cioè, lui è qui?" chiese Liam sistemando nervosamente i suoi capelli scompigliati mentre, con timida ansia, mordicchiava il suo sorriso speranzoso.

Louis scoppiò in una risata e, scuotendo il capo, "Appena gli ho detto che c'eri anche tu, è arrossito e se n'è scappato subito. Credo si sia imbarazzato all'idea di incontrarti." spiegò ammiccando incosciente dell'effetto che le sue parole avevano avuto sul cuore del moro che, incredulo, "Lui sa chi sono? Zayn Malik è ha conoscenza della mia esistenza?" domandò ancora.

Con fare ovvio, il maggiore scrollò le spalle e "Certo, sei il migliore amico del fidanzato del suo migliore amico." pronunciò facendo scaturire una serie di gridolini mal trattenuti da parte di Liam.

Osservandolo sconcertato, Louis fece un passo indietro e "Ma che gli prende? Sembra Niall: è fottutamente inquietante." disse rabbrividendo al pensiero del biondo.

"Sono confuso quanto te, credimi." sospirò Harry per poi poggiare una mano sulla spalla del suo delirante amico cercando di fargli capire che, essendo in un lungo pubblico, aveva decisamente bisogno di darsi un contegno.

Molto presto, Liam si tranquillizzò e, dopo aver conversato per qualche minuto tra di loro, il gruppo di ragazzi dovette salutarsi: era arrivato il momento per Harry e Louis di dirigersi verso il check-in e, nemmeno un bambino alle giostre, avrebbe potuto comparare l'eccitazione che il riccio stava provando mentre, mano nella mano, camminava con il suo Boo.

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Hii, babes. 💞
Chi come me si sta disperando perché manca poco, davvero troppo poco, all'inizio della scuola?
So di non essere la sola. 😢
Giulia xx.

𝒦iwi❷. 『 larry. 』Where stories live. Discover now