#13.

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Quando Louis fece il proprio ingresso nella sua camera da letto, rimase totalmente shoccato di fronte all'immagine che si palesò di fronte ai suoi occhi azzurri: infatti, mai, il liscio si sarebbe potuto immaginare di trovare Harry, il suo piccolo e fragile Harry, in lacrime. Il sorriso che, fino a quel momento, aveva impregnato le sue labbra morì improvvisamente e, istintivamente, si precipitò a stringere il ragazzo piangente in un caldo abbraccio.

In un primo momento, Harry respinse il fidanzato protestando con dei deboli 'no' e 'vai via' ma poi, semplicemente troppo stanco di lottare, si abbondò a lui lasciando riposare la sua testa dolorante sulla spalla dell'altro ragazzo.

Louis accarezzò i capelli e la schiena dell'amore della sua vita mentre, dolcemente e senza alcuna pretesa, lasciava rassicuranti baci su ogni lembo di pelle che la sua bocca potesse raggiungere.
"Amore, piccolo, sono qui." sussurrò piano al suo orecchio sentendosi come ferito da mille lame ogni qual volta che un singhiozzo scappava dalle labbra di Harry. Se è possibile, lo abbracciò ancora più stretto a sé, come a volerlo inglobare al proprio corpo rendendolo una parte integrante della sua persona, e "Sono con te." disse prendendo tra le mani le guance bagnate del minore per costringerlo a guardarlo direttamente in faccia.

Harry scosse velocemente il capo e, allontanandosi dalle mani di Louis, "No, ti prego! N-non guardare!" urlò chiudendo gli occhi in un gesto di puro e assoluto spavento che, di conseguenza, fece preoccupare maggiormente il più grande.

"Bimbo, non fare così: apri i tuoi bellissimi occhi." provò ad incitare asciugando le guance arrossate del suo piccolo. Non ottenendo alcuna risposta da parte dell'altro, Louis fece un mezzo sorriso e "Per favore? Voglio vedere il mio colore preferito." chiese con leggerezza non potendo permettere che la sua fragilità trasparisse in un momento come quello: doveva essere forte, per Harry.

Quest'ultimo, sentendo quelle parole gentili, cominciò a piangere maggiormente cercando, senza molto successo, di coprire il suo volto devastato dalle lacrime con le mani.

"Non guardarmi." ripeté una seconda volta prima di aggiungere un'altrettanto disperato "Non farlo, sono talmente orribile." al quale Louis rispose con un fermo e sicuro "Ti stai sbagliando: sei un incanto, piccolo mio.".

Il minore scattò dalla sua posizione iniziando a muoversi ovunque nella stanza e, senza riuscire a darsi pace, prese a giocare nervosamente con le proprie mani tremanti passandosele, di tanto in tanto, trai capelli con frustrazione. Ancora una volta, stava scuotendo la testa negando le affermazioni, a detta sua, completamente false del liscio. Lui sapeva che Louis non era un bugiardo, ma si rendeva conto che, in quel momento, il ragazzo stesse parlando guidato dalla pietà che provava nei suoi confronti. Era chiaro che, in realtà, lui fosse terribile alla vista, ora anche più del solito.

Arrabbiato con se stesso per aver permesso al suo fidanzato tanto bello di vederlo in quelle condizioni, "Non avresti dovuto vedere questo, è così sbagliato. Così brutto." soffiò rimproverandosi. Ormai, era sicuro che Louis lo avrebbe lasciato perché 'andiamo! Come può volermi ancora? Come è possibile che lui che è così perfetto voglia me, Harry Styles, la catastrofe umana?'.

Louis sospirò sentendo di stare perdendo sempre di più il controllo di quella difficile situazione. Decidendo che non poteva abbattersi per nulla al mondo, fece leva sulle braccia, si alzò dal letto e fermò il riccio da quel suo delirio. Poggiò le mani sulle spalle dell'altro e, guardando fisso nei suoi occhi spaventati, "È okay: tira fuori tutto, piangi, urla, fai tutto il cazzo che ti pare, ma smettila di allontanarmi da te." disse marcando ogni parola.

Le labbra di Harry fremettero e, per un po', lui semplicemente riprese fiato. Prendendo grosse boccate d'aria, rimise ordine trai suoi pensieri lasciando che Louis si prendesse cura del suo corpo con affettuosità talmente delicate da far sembrare le sue mani delle leggere piume.

"Meglio?" chiese il più grande sorridendo osservando come il suo bimbo fosse adorabile mentre arricciava il suo naso pizzicante.

"I- io non volevo allontanarti, non voglio per nulla al mondo che tu vada via e mi la- lasci solo." balbettò ignorando la domanda di Louis decidendo che era, decisamente, più importante confessargli questa verità.

Louis ampliò il proprio sorriso tornando a sedersi sul letto e, con un semplice gesto, invitò Harry a raggiungerlo. Un volta che il suo bimbo si sedette sulle sue gambe, "Non vado da nessuna parte senza di te." giurò baciando la fronte dell'altro abbracciandolo stretto contro il suo petto.

Poco dopo, Harry riprese a piangere bagnando la maglietta bianca del maggiore aggrappandosi ad essa in cerca di un sostegno e ripetendo il nome di Louis disperatamente, ancora ed ancora, come se fosse l'unica cosa che conoscesse e di cui fosse sicuro.

"Va bene. Andrà bene, promesso." confortò Louis continuando a baciare, carezzare e amare tutto Harry.

Quando, finalmente, il più piccolo sembrò essersi tranquillizzato, "Ora, per piacere, amore mio: spiegami cos'è che ti fa stare male." domandò il liscio e, guardando i suoi occhi tanto buoni, il suo fidanzato poté solo annuire.

In questo modo, Harry iniziò a parlare di insicurezze ed imperfezioni che Louis non riuscì a comprendere - lui proprio non poteva vederle, per quanto le cercasse. Nonostante tutto, il ragazzo più basso ascoltò ogni singola parola che uscì dalla bocca rossa e, capendo la loro importanza, memorizzò e conservò nella sua mente e nel suo cuore l'intera conversazione.

Il riccio terminò la sua confessione in pochi minuti e, vergognandosi della sua debolezza, abbassò lo sguardo scusandosi senza una vera motivazione apparente.

Anche se l'altro non lo stava guardando, Louis scosse la testa. Subito dopo, "Non hai fatto nulla di sbagliato, piccolo." disse palesando il suo disaccordo nei confronti dei risentimenti che stava provando Harry verso la propria persona. "Solo, questa dieta che stai seguendo non mi piace, ne troveremo una migliore insieme, va bene? E, questa volta, niente anti-fame o pillole di alcun genere." aggiunse inoltre facendo annuire il minore con titubanza.

"N- non sei arrabbiato?" chiese alzando lo sguardo per incontrare il sincero sorriso di Louis che, sorridendo, posò una quantità infinita di baci sulle labbra del suo amato mentre 'ti amo, ti amo, ti amo' ripeteva tra un bacio e l'altro con un voce buffa e divertente.

"Sei completamente pazzo, Tomlinson." ridacchiò Harry.

Louis rise e, facendo sdraiare il fidanzato tra il materasso e la sua figura, "Lo sai: sono pazzo di te." commentò riferendosi ad un messaggio che aveva inviato a quel bellissimo ragazzo conosciuto casualmente su un social network con il quale, ora, stava per fare l'amore e con cui avrebbe condiviso il resto della vita.




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Orari normalissimi per aggiornare (giusto perché domani devo svegliarmi presto, eh.).
Scrivendo questo capitolo, ho ascoltato una quantità interminabile di canzoni tristi e non so perché, jshsjsk a caso. 🙃
Votate e commentate, babes! Me lo dovete visto che il capitolo, finalmente, non è solo una serie infinita di cose incasinate e tristi.
A presto, Giulia xx.

𝒦iwi❷. 『 larry. 』Where stories live. Discover now