16. Perseguitata dal passato.

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[ Ciao ragazze. Lo so, lo so, lo so. Sono in ritardassimo ma spero che questo capitolo vi piaccia. Giuro che mi faccio perdonare.

Però intanto......
BUON COMPLEANNO PICCOLO ORSETTO COCCOLOSO. Mi viene da piangere. LIAM PAYNE HA GIÀ 23 ANNI.
Quanti auguri per lui?]

Un mese dopo.

"Ehi, Sum, guarda qui c'è una panchina." Harry intrecciò la mano a quella della ragazza, che stava mangiando il suo gelato al pistacchio e al cioccolato.

Si misero seduti sulla panchina, che era situata nel bel mezzo di Green Park.

Erano più di due settimane che avevano iniziato ad uscire insieme.

Harry un giorno le chiese di uscire e lei accettò.

Ebbero una serata piacevole e da li in poi avevano iniziato ad uscire insieme sempre più spesso e a vedersi quando avevano qualche ora libera dal lavoro.

Harry ormai si era confidato, aveva rivelato tutti i suoi segreti, si era fatto conoscere e a Summer piaceva e anche molto ma lei, lei sembrava non volersi confidare.

Ogni volta che il riccio cercava di parlare di lei, della sua famiglia, cominciava a diventare nervosa e a cambiare argomento.

Lui cercava di capire quale era il problema, ma non riusciva a trovare delle risposte alle sue continue domande.

"Mi piace passare del tempo con te, Haz. Sei sempre così dolce." Aveva le labbra sporche di gelato e lo guardava con un sorriso dolce.

Quanto poteva essere bella? Questi erano i pensieri del ragazzo che la guardava incantato.

"Ti meriti tutta la dolcezza del mondo, tu mi piaci Summer e questo dovresti averlo capito."

Lei si limitò a sorridere, abbassando lo sguardo arrossendo. Le faceva uno strano effetto sentirsi dire quelle parole.

"Ma tu devi confidarti con me, io...non so niente di te, del tuo passato." Concluse il ragazzo che ormai aveva finito il suo gelato, come Sum del resto.

"Ho avuto un passato difficile, Harry, fa ancora male, la ferita è ancora aperta." Ammise lei, torturandosi il labbro con i denti.

Solo a Niall aveva rivelato il suo passato, la sua vecchia vita, gli aveva parlato dei suoi vecchi amici e della sua famiglia e già li fu difficile.

"Voglio solo aiutarti, piccola. Confidati." La sua voce, così dolce e comprensiva, che la esortava, la faceva sciogliere ogni volta.

Lei annuì, non molto decisa e prima che iniziasse a parlare prese una mano del riccio e la intrecciò alla sua.

"Ho sempre abitato qui a Londra, con la mia famiglia. Avevo una vita felice e la mia famiglia era perfetta. Mia madre e mio padre erano dei genitori presenti e mia sorella maggiore era sempre dolce con me e protettiva. Hanno sempre fatto in modo che non mi mancasse niente." Iniziò a ricordare quella vita, quella famiglia che adesso non le apparteneva più.

"L'anno scorso io, mi sono incontrata con un ragazzo, era uno dei ragazzi più belli che io avevo mai visto, alto, moro, occhi verdi, tatuaggi...il ragazzo perfetto. Io, me ne sono innamorata, lo amavo, lo amavo davvero tanto." Sussurrò le ultime parole e un nodo in gola le si formò.

Era difficile parlare di ciò con chiunque, ma doveva farlo. Doveva raccontare ad Harry ciò che le era successo se voleva iniziare un qualcosa di serio con lui.

Sentì la mano di Harry stringere la sua, confortandola. Lei girò lo sguardo verso di lui e gli sorrise debolmente.

"Se non te la senti..."

Infinity Love. ||Niall Horan|| (da revisionare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora