XIV - Il desiderio

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Severus Piton manteneva lo sguardo fisso sui due ragazzi, tenendoli entrambi sotto tiro con la bacchetta.

Hermione era sempre stata restia a credere che l'insegnante potesse essere realmente cattivo, come invece sosteneva Harry, ma in quel momento ebbe la netta impressione di essersi sbagliata.

Draco, dal canto suo, non sembrò sorpreso di ritrovarselo davanti, come se avesse capito l'identità del loro inseguitore ancor prima di chiudersi nel magazzino delle scope.

Il professor Piton strinse gli occhi, raggelandoli sul posto con la sola forza dello sguardo, prima di fissare Draco con astio e ira al tempo stesso.

"Sapevo che saresti giunto a questo punto, che non saresti stato abbastanza forte", esordì quindi, chiudendosi la porta alle spalle con violenza. "Però non posso permetterti di mandare in fumo i piani del Signore Oscuro".

Hermione cercò di avvicinare la mano alla tasca del mantello per prendere la sua bacchetta, ma Piton se ne accorse e le puntò immediatamente contro la propria.

"Non azzardarti a muoverti, Granger", le intimò subito dopo, mentre un sorriso di scherno si dipingeva fra le sue labbra sottili. "Voi siete qui solo perché sono stato io a volerlo. Io ho convinto Lumacorno ad accettare all'ultimo minuto anche studenti che non avessero preso Eccezionale l'anno scorso, io ho messo il libro Pozioni di seconda mano nell'armadio delle scorte, io ho convinto Draco a scegliere te, essendo amica di Potter e Weasley e avendo quindi potuto aver accesso al mio libro".

Tutte quelle rivelazioni ebbero il potere di scombussolare Hermione, mentre faceva mente locale per capire cosa le stesse dicendo.

"Lei è il Principe Mezzosangue", concluse infine, stringendo d'istinto la mano di Draco.

Piton non rispose: si avvicinò alle loro spalle e, continuando a tenerli sotto tiro con la bacchetta, disse: "Uscite da questa stanza".

I ragazzi obbedirono, seppur controvoglia, e dovettero fermarsi solo quando arrivarono di fronte ad una parete del corridoio priva di quadri.

Attesero qualche secondo, prima che una porta apparisse davanti ai loro occhi e desse a tutti e tre la possibilità di accedere alla Stanza delle Necessità.

Piton li fece entrare prima di lui e li indusse a camminare velocemente, fino a giungere davanti a quello che sembrava un armadio a tutti gli effetti; aprì l'anta con una mossa distratta della bacchetta e li fece salire entrambi, per poi seguirli e chiudere di nuovo l'armadio dietro di sé.

Continuarono a camminare per qualche secondo nel buio più totale, mentre Hermione stringeva la mano di Draco per assicurarsi di non stare semplicemente sognando.

Ma la pelle del ragazzo era concreta, reale, motivo per cui si sarebbe soltanto illusa se avesse pensato che si trattasse di un incubo come un altro.

Dopo un tempo apparentemente infinito, il professore aprì l'anta che si parò davanti ai loro occhi, impedendogli di proseguire il cammino.

Quando Hermione uscì dall'armadio, si ritrovò in un luogo scarsamente illuminato e colmo di oggetti macabri di cui non voleva nemmeno conoscere lo scopo.

"Siamo da Magie Sinister", le spiegò Draco, notando la sua confusione. "Questo Armadio Svanitore è collegato a quello di Hogwarts".

"E tu lo sapevi?", gli domandò, nonostante sapesse già la risposta.

Infatti, Draco annuì e abbassò lo sguardo.

Prima che potessero rendersi conto di quel che sarebbe successo di lì a poco, Piton strinse la manica del mantello di Draco e trascinò entrambi con sé in un vortice improvviso e velocissimo, fino a Materializzarsi davanti al cancello di una grande villa recintata da alte siepi.

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