I - Sull'Espresso di Hogwarts

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Il 1º settembre di ogni anno, la stazione di King's Cross si popolava come non mai: giovani maghi e giovani streghe si affrettavano a raggiungere il binario nove e tre quarti prima dello scoccare delle undici, cercando di non farsi scoprire dai Babbani che - ignari di tutto - erano troppo indaffarati anche solo per notare la loro eccitazione.

Hermione Granger spingeva il suo carrello guardandosi intorno, alla continua ricerca di Harry Potter e Ron Weasley; quando infine intravide i capelli rossi del suo migliore amico, corse nella sua direzione con il sorriso fra le labbra.

Ron aveva un'espressione annoiata e spazientita nel sentire le minacce della signora Weasley, mentre Ginny rideva sotto i baffi in disparte.

Harry assisteva alla scena con un certo tatto, spostando gli occhi di tanto in tanto sul treno alle sue spalle, per poi incrociare lo sguardo di Hermione.

Ricambiò il suo sorriso e le venne incontro, abbandonando il carrello nel suo stesso momento per poterla stringere in un abbraccio.

Ron gettò una rapida occhiata nella loro direzione e per un attimo il suo sguardo si illuminò, finché la signora Weasley non ricominciò con le sue raccomandazioni.

Molly Weasley, seguendo il suo sguardo, si girò a sua volta verso Hermione e le si avvicinò sorridendo con le braccia aperte.

"Con te continuo tra poco", si rivolse a Ron, stringendo Hermione a sé.

"Salve, signora Weasley", la salutò lei, cercando di non ridere dell'espressione esasperata di Ron.

"Sei sempre più alta", le rispose Molly, allontanandosi quel tanto che bastava per guardarla in faccia. "E sempre più bella".

Ron tirò a sé Hermione talmente in fretta da impedirle di rispondere a sua madre, e la strinse in un abbraccio forte e possessivo.

"Sei il solito maleducato", mormorò Ginny, alzando gli occhi al cielo. "Stava parlando con la mamma".

Hermione si voltò a fatica verso la signora Weasley anche solo per ringraziarla, ma - nel vederla intraprendere una conversazione con Harry - decise di non intromettersi e di lasciar perdere.

"Pronti per un nuovo anno?", chiese ai due fratelli, mentre Ron la liberava dal suo abbraccio.

"È finita la pacchia", sospirò lui, scuotendo la testa. "Non vedo l'ora che arrivi giugno".

"Non nominare giugno", lo ammonì Ginny con un'occhiataccia. "Quest'anno dovrò prepararmi per i G.U.F.O.".

"Non preoccuparti", la rassicurò Hermione con un sorriso. "Non sono difficili".

"Parla per te", brontolò Ron, infilandosi le mani in tasca.

"C'è Malfoy", mormorò Harry, tornando da loro e indicando dritto davanti a sé con un cenno del mento.

Hermione sentì lo stomaco contorcersi dal disgusto quando si voltò in direzione di Draco Malfoy, assistendo al saluto freddo e distaccato tra lui e i suoi genitori.

In cuor suo si chiese se l'inizio della scuola, per Draco, non fosse una benedizione: la sua situazione familiare non sembrava poi così facile, e forse settembre era visto come il primo di tanti mesi felici in loro assenza.

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