Capitolo 27

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Mercoledì...

Oggi finalmente mi laureo, dopo tre anni e tanti sforzi. Però mi son portata avanti, lunedì ho fatto vari colloqui per varie case editrici a Seattle, ma quella che mi interessava di più era la SIP. Speriamo che sia andata bene, se no devo accontentarmi e riprovarci tra qualche anno. Dovrei avere i risultati venerdì mattina.
«Ana, sei pronta?» chiede Kate affacciandosi dalla porta della mia camera mentre mi stavo provando uno dei vestiti che mi ha prestato, con borsa e scarpe abbinate ovviamente.
«Uhm... Si» dico lisciandomi il vestito. Mi piace molto, è lungo fin sopra il ginocchio, di colore grigio chiaro, senza bretelle ed una scollatura a cuore.
«Ti sta molto bene, come quell'altro. Christian ne sarà contento.» annuisce ed io gli lancio un'occhiataccia divertita, probabilmente ha ragione; lo farò andare fuori di testa.
«Allora, andiamo?» chiedo cercando di evitare altri commenti su come mi sta il vestito.
«Si, certo. Ceretta fatta?»
«Si» sospiro.
«Ovunque?»
«Si»
«Capelli acconciati e smalto messo?»
«Si, Kate, ho fatto tutto quello che mi hai chiesto.» rispondo esasperata. Kate vuole tutto perfetto per la cerimonia di laurea, persino io devo esserlo ma ne approfitto perché è anche la mia cerimonia e non vorrei sembrare una di quelle che escono in pigiama per portare il cane fuori, non so se mi son spiegata bene.
«Perfetto» Prende la sua toga e la mia e me la passa. «Andiamo» Indossiamo le toghe e prendiamo la mia auto per andare all'università. «Ogni volta che salgo in questa macchina, sempre se si possa chiamare così, ho paura che esploda.» Commenta Kate entrando in macchina.
«Beh, José la fa controllare regolarmente e comunque c'è questa o l'autobus sporco e puzzolente con gente che non si lava da giorni e che starnutisce senza mano davanti lasciando così innumerevoli germi. Scegli tu.» Lei mi lancia un'occhiataccia e poi sospira abbassando lo sguardo.
«Metti in moto, dai» dice rassegnata.
Io ridacchio e partiamo. «Sapevo che non avresti scelto i mezzi pubblici. Wanda ce la farà, stai tranquilla.»
«Hai già detto a Christian che ci trasferiamo a Seattle nel weekend?» chiede cambiando discorso.
«No, gliel'ho accennato il giorno dell'intervista ma non so se ricorda. Vorrei che fosse una sorpresa, mi faccio trovare nel suo appartamento, ho già parlato con Taylor.»
Annuisce. «Hey, ma Christian non ha un fratello? Chissà quanti anni ha.»
«Sempre tre anni più grande di lui, Kate.» ridacchio.
«Si, beh, voglio dire...»
«Vuoi che ti organizzi un appuntamento al buio con lui?»
«Magari! Al buio non in un ristorante, però.»
«Kate!» la rimprovero divertita.
«Che c'è?»
Scuoto la testa. «Fai in modo che non sia sul divano.»
Fa una smorfia ed io parcheggio vicino l'università.

Comincia il lungo processo della consegna dei diplomi. Ce ne sono oltre quattrocento da distribuire, e passa più di un'ora prima che io senta chiamare il mio nome. Mi dirigo verso il palco e Christian mi guarda, affettuoso ma con aria professionale.
«Congratulazioni, Miss Steele» dice, mentre mi stringe la mano, appena più forte del solito. Sento la scossa della sua pelle sulla mia.
«Grazie, Mr Grey. A cosa devo tutta questa formalità se poi mi baci e mi abbracci davanti a tutti?» chiedo in modo altezzoso. Lui apre la bocca per replicare, ma appena vede che sto bloccando la fila mi lascia andare riluttante. Io lo guardo con fare altezzoso e con un sorriso affettuoso mentre vado via e lui continua a guardarmi facendomi mezzo sorriso.

Ci vuole ancora un'ora perché la cerimonia giunga alla conclusione. È interminabile. Alla fine il rettore scorta gli insegnanti giù dal palco, accompagnato da un applauso ancora più fragoroso e preceduto da Christian e Kate. Entrambi vengono verso di me, ma Kate mi raggiunge prima e mi abbraccia urlando e saltellando. Quando ha finito di saltellare, noto che Christian ci sta guardando con aria divertita. Gli sorrido e Kate va via,
lasciandoci soli. Christian mi guarda per un attimo e corre verso di me prendendomi in braccio e facendomi volteggiare, io non faccio altro che urlare e ridere. Poi mi mette giù e mi bacia. Mi guardo intorno e quasi tutti ci fissano a bocca aperta, ma Christian sembra non curarsene.
«Complimenti, Miss Steele.»
«A quanto pare, sei contento di vedermi.» Teniamo le nostre mani incrociate tra di loro.
«Sempre» sussurra. «Mi sei mancata.»
«Anche tu, tanto.» Inclino la testa.
«Potevi venire da me, alloggio all'Heathman.»
Non posso dirgli che ero impegnata a mettere cose negli scatoloni perché mi trasferisco a Seattle, è una sorpresa.
«Lo so, ma sono stata impegnata con i preparativi per la laurea, la tesi e tutto, mi dispiace.»
Lui scuote la testa. «Non devi dispiacerti, hai ragione. Adesso avremo più tempo per star assieme.»
Sorrido. «Si, hai ragione.»
«Andiamo?» Annuisco, lui mi mette una mano sulle spalle a mo di abbraccio accompagnandomi all'uscita ed io lo abbraccio sui fianchi.

Greedy.Where stories live. Discover now