Capitolo 5

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ANASTASIA'S POV.

Entro in casa tutta bagnata, ancora stordita riguardo all'atmosfera che si era creata in macchina e al comportamento di Christian. Mia madre appena mi vede mi copre con un asciugamano.
«Anastasia, tesoro, che è successo? Perché sei tutta bagnata?» chiede preoccupata. Oh, certe volte è peggio dei Kavanagh. Se invece di Adams, si chiamasse Carla Kavanagh sarebbe perfetta.
«Niente, mamma. Appena abbiamo finito dai Kavanagh, sono uscita e ha iniziato a piovere. Fortunatamente Christian mi ha dato un passaggio.»
Mia madre, dopo aver sentito il nome di Christian, si è accigliata.
«Christian?»
«Si.»
«Christian Grey?»
«Si.»
«Quel Christian Grey che ti ha fatto piangere per 3 anni consecutivi, se non oltre?»
Sospiro. «Si, mamma. Proprio lui.»
«Oh e come mai questo passaggio improvviso? Gli è tornata la ragione? Ti ha chiesto scusa?»
Alzo le spalle. «Non lo so e non mi interessa. L'importante è che sono a casa sana e salva. Adesso, scusami, ma le domande le riservi a dopo perché vorrei andarmi a fare una doccia.»
«Oh si, tesoro vai. Cosa vuoi per cena?»
«Non ho molta fame, credo che andrò subito a dormire.»
«Ma... Come? Stai male?»
Alzo gli occhi al cielo. Sono stufa di queste domande. «No, mamma. Non lo so. Non ho fame.» sbotto e corro in camera mia a lavarmi. Come mai sono di così mal umore? Sarà per ciò che è successo in macchina? Oh, e menomale che ero stufa delle domande e me le sto addirittura facendo da sola.

Il suono della sveglia mi fa sobbalzare. Stavo facendo un bellissimo sogno e me lo interrompe così? Mi passo le mani sul viso, sfregandomi gli occhi. Perché sono così stanca? Eppure non ho fatto niente. Mi alzo, mi faccio una doccia veloce con acqua fredda per svegliarmi per bene, poi mi vesto velocemente e scendo sotto a fare colazione.
«Buongiorno tesoro, come stai?»
«Mh?» mormoro distratta. «Oh mamma, sei tu. Bene, sto bene.»
«Perché? Chi pensavi che fossi?»
Christian, mormora la mia vocina in testa. Se avesse un viso, le darei due ceffoni.
«Nessuno. Ero solamente distratta. Ehm... Potrei avere un the?»
«Twinings English Breakfast?»
«Esatto.» le sorrido.
«Arriva subito.» Annuisco e vado di sopra a preparare lo zaino. Quando scendo sotto, bevo velocemente il mio the, mi lavo i denti e vado a prendere Kate, come al solito. Oggi il tempo è soleggiato.
«Hey!» mi saluta Kate sorridente e felice come al solito.
«Hey.» mormoro. «Perché tutto questo entusiasmo? Qualcuno fa il compleanno? Hanno bruciato la scuola? C'è una festa e saltiamo le ore di lezione?»
Scuote la testa sorridendo. «Beh, una festa c'è, ma non a scuola. Stanno organizzando una festa a casa di Nate, sta sera alle 21:30. Ci andiamo? Ci andiamo? Ci andiamo? Ci andiamo?» mi chiede saltellando.
«Hei, frena! A casa di Nate? Nate Montgomery?»
«Esatto. Ci andiamo?» piagnucola.
«Ehm... Non lo so, devo parlarne con mia madre, poi ti faccio sapere.»
«Fammi sapere presto, però.»
Sospiro. «Si.»
«Hei, perché questo malumore?»
Scuoto la testa. «Sono soltanto stanca, tutto qui. Ieri sera non ho mangiato.»
«Non è che hai la febbre per tutta l'acqua che hai preso?»
Alzo le spalle. «Spero di si.» borbotto.
Sistemiamo i nostri libri nell'armadietto e già lo sento, prima che arrivasse. Chiudo di colpo l'armadietto.
«Grey.» lo saluto.
«Steele.» mi saluta educatamente.
«Hai bisogno di qualcosa?»
Scuote la testa. «Niente.» mi sorride.
«Bene, allora credo che tu possa andare.» Prendo il mio zaino e mi dirigo in classe e lui puntualmente mi segue.
«Sei scorbutica come sempre, Steele, ed io che volevo esserti amico.» dice con finto tono triste. Gli do uno spintone.
«Oh, ma smettila! Dov'è Ethan?»
«Si è sentito male dopo aver mangiato il dolce del padre.» fa una smorfia.
Lo imito. «Menomale sono andata via.»
«Già.» sospira.
Mi dirigo al mio banco e inizio a sistemarmi per la prossima ora... e lui mi segue.
«Christian, davvero, cosa vuoi?»
«Qualcuno è di malumore oggi?»
«Non sono in vena di scherzare.»
«Va bene, ehm... Allora vado al dunque. Ci vai alla festa di Nate?»
Perché me lo sta chiedendo? Che cazzo gli interessa? «Si.» ripeto piano. «Si, ci vado. E... E tu?» dico con tono altezzoso. Lui incrocia le braccia.
«Non sei cambiata per niente, il tono altezzoso non ti si addice per niente, Ana.»
«Ana?! Aspetta, mi chiamavi "Ana" quando eravamo amici. Non ti ho dato il permesso di chiamarmi così e di essermi amico.»
«Non siamo amici, dopo ieri?»
«No! Vieni qui dopo anni che mi hai trattata male e secondo te, dopo un cazzo di passaggio di 5 minuti, siamo di nuovo amici? Fammi il favore di andartene a fanculo, Christian. Come minimo, per essermi amico, dovresti chiedermi scusa.» sbotto.
Lui alza gli occhi al cielo. «Le ragazze mi si butterebbero ai piedi e tu pretendi delle scuse?»
«Si, le pretendo, perché non sono come le altre ragazze. Non sono come quelle puttane delle cheerleader che te la darebbero ad occhi chiusi. Adesso fammi il piacere di uscire dall'aula.»
«No.» insiste, sedendosi sul banco. Puntualmente suona la campanella ed entra la professoressa.
«Grey! Che ci fai in questa classe?! Torna immediatamente in classe tua.» dice indicando la porta e poi prosegue. «Le cose romantiche tra te e Miss Steele fuori da scuola, per favore.»
Tutti ridono, specialmente Christian che mi rivolge un sorriso malizioso. Io divento paonazza e resto a bocca aperta davanti le parole della professoressa, mentre Christian esce dall'aula soddisfatto.

Greedy.Where stories live. Discover now