Capitolo 2

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CHRISTIAN'S POV.

Mi sveglio, faccio una doccia velocemente, mi vesto e mi metto il profumo. Oggi è il mio primo giorno di scuola e ci saranno nuove ragazzine del primo anno e cadranno tutte ai miei piedi, me lo sento.
«Giorno, Gail. Che c'è di buono per colazione?»
«Il solito, signorino.»
Ah, i pancake di Mrs Jones. Ce ne saranno di più buoni? Nah, io non credo. Mangio velocemente, mi lavo i denti e vado con Taylor a prendere Ethan. Ultimamente abbiamo molto legato, è un ragazzo in gamba che deve imparare ancora molte cose. E per di più, sua sorella è molto carina, ma non è un tipo che mi farei. È troppo scorbutica.
«Suona il clacson, Taylor.»
«Si, signorino.» obbedisce ed Ethan esce di casa a velocità.
«Hey, amico.» mi saluta.
«Hey, Kavanagh. Pronto per il primo giorno di scuola? Adesso siamo del quinto anno!»
«Eh, no. Non sono pronto. Quest'anno avremo anche gli esami!»
«Eh ma che t'importa degli esami, goditi la vita al meglio.»
«Grey, stai bene?»
«Mai stato meglio. Su, Taylor, andiamo.»
Il mio nome è Christian Grey, ho compiuto 18 anni il 18 Giugno e da poco ho preso la patente, anche se mia madre insiste purché io vada con Taylor, il nostro autista e guardia del corpo.
Mia madre si chiama Grace Trevelyan-Grey e non è la mia vera madre. Sono stato adottato, così come i miei fratelli Elliot e Mia, all'età di 4 anni. La mia madre biologica era una puttana drogata, come mi ha detto Carrick.
Carrick Grey è il mio padre adottivo e se non fosse stato per loro due a quest'ora starei in mezzo ad una strada.
Arrivati a scuola, noto il gruppo delle Cheerleader e le saluto, ci sono nuovi membri ed io non vedo l'ora di conoscerle tutte.
«Oh, c'è mia sorella.» mi risveglia Ethan. Ci dirigiamo verso sua sorella, Kate, e noto che non è da sola. Con lei c'è una ragazza molto sexy, ma riconoscerei quel culo tra mille.
«Steele, che piacere vederti.» le sorrido maliziosamente. Lei si gira, quasi sbattendomi le tette in faccia, e mi guarda con quei suoi occhioni azzurri arroganti.
«Grey. Per me non è un piacere. Ciao Ethan, come stai?» sbatte il suo armadietto, prende il suo zaino e a passo veloce cammina fino alla sua classe con Kate. Ethan resta a bocca aperta.
«Vi conoscete?» mi chiede.
«Mh, si. Vecchie conoscenze, ma non preoccuparti. È pazza di me.»
Scoppiamo entrambi a ridere. «Amico, non te la prendere, ma a me non è sembrato. Anzi, è l'unica ragazza a cui stai antipatico. Che le hai fatto per farti odiare così tanto?» dice.
Alzo le spalle, facendo finta di non sapere il perché, ma in realtà lo so e non me ne pento affatto. Forse un po' si, ma solo una piccola parte. Sono stato un po' troppo cattivo con lei, ma ho altre ragazze attorno a me e di lei proprio non me ne frega un cazzo.
«Pranzi da me, dopo?» chiede Ethan mentre ci dirigiamo in classe.
«Ehm... Si, va bene, ma prima fammi avvisare mia madre e Gail.»
«Chi è Gail?»
«La mia governante.» dico distrattamente mentre compongo il numero di Grace.
«Pronto?»
«Mamma, ciao, sono io.»
«Christian, dimmi. È successo qualcosa?» dice con tono preoccupato.
«Nono, mamma, non essere sempre così preoccupata. Ascolta, volevo avvisarti che oggi non torno a pranzo, mangio da Ethan.»
«Oh, va bene, perfetto. Avviserò Gail.»
«Okay, mamma, grazie. Ciao.» riattacco. «Tutto apposto!» batto il cinque ad Ethan e rientriamo in classe.

A fine scuola, Taylor ci riaccompagna a casa Kavanagh. È più veloce che andare a piedi, ovviamente.
«Grazie, Taylor. Ci vediamo più tardi.»
Taylor mi fa un cenno in risposta e noi entriamo in casa.
«Salve, signora Kavanagh.»
«Oh, ciao Christian. Che piacere averti qui.»
«Anche per me, signora.»
«Vieni, andiamo in salotto.» mi spinge Ethan. Qualche minuto più tardi, sentiamo delle voci fuori dalla porta e qualcuno la apre. Riconoscerei quella voce squillante e insopportabile tra mille.
«Non è possibile, Kate! Non lo sopporto più, è arrogante, presuntuoso e...» si blocca appena mi vede. Alzo un sopracciglio e lei alza gli occhi al cielo facendo un sospiro rumoroso e trascinando Kate verso una stanza, forse in camera di Kate.
«Non mi hai detto che c'era anche Anastasia a pranzo.» mormoro.
«Non lo sapevo.»
Oh, questa sarà divertente.

Greedy.Where stories live. Discover now