14. Una scenata di gelosia.

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Finito di pranzare accompagniamo Kellin e Vic a casa loro. Durante il tragitto Kellin si avvicina a me, mentre il cuore mi batte a mille.
Per rompere il ghiaccio cerco qualcosa di non troppo stupido da dire, risultando però solo ripetitiva e noiosa: «Kellin, sembrerò banale, ma volevo ringraziarti per la musica che produci. Mi siete stati un sacco d'aiuto durante il mio periodo oscuro, quando andavo da un processo all'altro. Non sono mai stata abituata ad ascoltare troppa musica e non lo faccio tutt'ora, però quando mi sentivo particolarmente sola la tua voce mi ha sorretta.» sulle ultime parole mi si incrina la voce, per questo sposto lo sguardo dai suoi occhi verdi-azzurri all'asfalto.
«Mi fa molto piacere sentirtelo dire, Calamity.» Kellin mi sorride, facendomi sentire un po' meno idiota. «Quando abbiamo composto la band il nostro obbiettivo principale era quello di fare stare meglio le persone attraverso i nostri brani e vedere che è stato così nei tuoi confronti mi rende felice.»
«Spero che anche noi abbiamo dato una mano...» interviene Jamie inserendosi fra me e Kellin.
Lo guardo, ammaliata dalla sua bellezza. «Certo, anche voi siete stati importanti.» lo rassicuro.
«Si va beh, adesso non tiratevela eh...» Zack, che cammina davanti a noi, si volta verso Jamie e lo guarda con aria di sfida.
«Sento odore di gelosia da queste parti...» commenta Vic al suo fianco, accennando prima al mio fidanzato e poi ad Alex, impegnato a lanciare occhiatacce furtive a Gabe e Stella che stanno camminando decisamente troppo vicini. Il ragazzo dai capelli azzurri sbuffa quando Stella ride ad una battuta di Gabe.
Jack gli mette una mano sulla spalla: «Si può sapere che hai amico?»
«Nulla, ma non mi piace che Gabe faccia il cascamorto con Stella.» risponde Alex.
«Ohhh qualcuno qui ha una cotta?» interviene Rian scompigliandogli i capelli.
Alex arrossisce imbarazzato, mentre Stella si volta a chiedere: «Chi ha una cotta per chi?»
«Nessuno ha una cotta per nessuno. A meno che tu non ne stia prendendo una per Gabe...» ribatte Alex scorbutico.
«Ma che diavolo ti prende Alex?!» chiede Stella voltandosi per guardarlo.
Osservo tutta la scena da dietro, rimpiangendo di non avere un sacchetto di pop corn da sgranocchiare per mandare via la tensione che mi si sta accumulando dentro. Non voglio che Alex e Stella litighino il giorno del suo compleanno, ma desidero che Stella capisca che conoscere meglio Alex le farà solo bene. Litigare serve anche a questo.
«Che diavolo mi prende?! Beh, non lo so nemmeno io che diavolo mi prende, d'accordo? So solo che non riesco a toglierti gli occhi di dosso dal primo momento che ti ho vista, ma tu non ti preoccupare, continua pure a stare con il tuo Gabe che Alex Gaskarth è solo patetico oggi.» fa una pausa, rendendosi conto di quello che ha appena detto. «Oh, fanculo.» esclama prima di aumentare il passo e andare via.
«Alex! Dove vai?» chiede Stella preoccupata.
«Devo pensare. Me ne vado a fare un giro.» risponde il cantante dai capelli azzurri senza neanche voltarsi.
«Signori e signore ecco a voi Alex Gaskarth nei panni dell'iperprotettivo ragazzo innamorato.» commenta Rian emettendo poi un lungo sospiro. «Perdonalo, Stella. Alex non sta con una ragazza dai tempi del liceo e temo sia ancora un po' arrugginito.» tenta di scusarsi il batterista della band, ma senza successo: Stella mi sta osservando e dalla sua espressione io capisco che dentro di lei combatte la rabbia per quello che è appena successo e la tristezza per la fuga di Alex.
«Vado a parlarci.» decido, incamminandomi nella direzione che ha preso Alex.
«Calamity, non se ne parla. Hai bisogno di protezione, non ti lascio girare per New York da sola.» interviene Zack.
«Zack non ti ci mettere anche tu ora eh!» esclamo irritata. «Quando sono fuggita da te, Alex mi ha dato una mano a riflettere e a stare meglio. Ora voglio ricambiare il favore.»
Lo guardo negli occhi per un interminabile secondo, poi lui mi abbraccia, sussurrandomi all'orecchio: «Ti amo.»
Lo dice così, nonostante stiamo insieme da pochissimo, nonostante sia un momento di grande tensione. Sono perfettamente consapevole l'enormità delle parole che ha detto, ma preferisco evitare di rispondere, così lo bacio. Poi saluto tutti e ringrazio ancora una volta Vic e Kellin. Poco prima di lasciarmi correre dietro ad Alex, Kellin mi osserva e mi dice un'unica frase, che però riesce a mettermi i brividi: «Calamity... Per la tua sicurezza: non aprire mai la porta di casa tua agli estranei.»
Ok, questa cosa è inquietante.
Dopo qualche secondo in cui mi chiedo se la mia vita in realtà non sia un film horror con me come protagonista sul punto di morire, mi riprendo e mi metto a correre nella direzione che ha preso il mio amico, che sembra sparito dietro ad una curva.
Non ho pensato a Stella, ho pensato solo a lui, il che mi fa un pochino sentire in colpa, ma lui mi ha aiutata e mi contagia sempre con il suo sorriso, è la cosa più simile ad un migliore amico che ho, non posso lasciarlo solo.
Continuo a camminare, rimuginando sul fatto che avrebbe potuto seguirlo Stella o qualcuno della band, invece hanno lasciato fare a me. Forse sanno che in questo momento ho bisogno di sentirmi parte di qualcosa e avere qualcuno a fianco (oltre a Zack, mio padre e Stella ovviamente) e la cosa non può che rendermi sicura sul fatto che ormai ho qualcuno, i tempi in cui ero sola sono finiti.
Intravedo una chioma azzurrina entrare in un parco giochi deserto.
Va bene, sembra sempre di più un film horror questa giornata...
Alex si siede su un'altalena. Mi avvicino.
«Seriamente hanno mandato te?! Wow, devo essere caduto in basso con la mia scenata se nessuno degli All Time Low è stato disposto a venire fin qui...»
Sorrido: «In realtà mi sono proposta io di venire... Zack non voleva che stessi da sola, ma gli ho detto di stare tranquillo, perché tanto c'eri tu a proteggermi.» Alex alza lo sguardo e i suoi occhi scuri mi scrutano scettici: sta cercando di capire se dico o no la verità.
«Sono un coglione.» afferma poi abbassando di nuovo lo sguardo.
Mi siedo sull'altalena accanto alla sua, cercando il suo sguardo: «Alex, no. Non dirlo neanche. Hai fatto una cosa sbagliata, ma questo non significa che sei tutto da buttare via. Ho visto come Stella ha reagito alle tue parole... Era indecisa se seguirti o prenderti a pugni. Ti posso assicurare che è un grande passo avanti. Di solito con chi si comporta così Stella chiude subito i rapporti, ma so che non sarà il tuo caso.»
«Dovevo trattenermi, ma ti giuro che non capisco cosa mi sia preso. La vedevo che stava tutto il tempo con Gabe quando io volevo solo avercela accanto e conoscerla meglio. Non staremo qui molti giorni ancora, anzi, dopo la festa di questa sera torneremo a casa, e mi sono incazzato da morire perché stavamo sprecando il nostro tempo. Calamity, io non credo all'amore a prima vista, ma Stella mi ha proprio colpito come mai nessuno aveva fatto prima.» si guarda le mani, come se avessero commesso un crimine indicibile.
«Alex, adesso ti calmi, la smetti di pensare a quello che hai fatto e andiamo a prenderci un gelato, d'accordo? Poi, appena ti sentirai pronto, torneremo a casa di Stella, dove ti scuserai con lei e poi ci prepareremo per la festa. Ci sono persone che fanno scenate di gelosia tutti i giorni e scommetto che sono ben peggiori delle tue.» affermo alzandomi dall'altalena e porgendogli la mia mano.
Lui la stringe: «Hai ragione, ma non avevo il diritto di fare una cosa del genere, la conosco a malapena.»
«E chi te lo dice che la conosci a malapena? Magari in una vita precedente eravate sposati o magari eravate fratello e sorella...»
Il mio amico ridacchia: «Complimenti, sei riuscita a tirarmi su di morale...» confessa, poi si alza e insieme usciamo da quel posto che assieme ad Alex aveva smesso del tutto di farmi paura.

«Come sta andando con Zack?» mi chiede ad un certo punto.
Alzo lo sguardo dal mio cono, in fondo non dovrei essere troppo stupita da questa domanda, dopotutto è lui che mi ha spronata a risolvere il malinteso con Zack e in un certo senso è grazie a lui se ci siamo messi insieme...
«Va alla grande. Non credevo fosse un così bravo ascoltatore... Con lui riesco a parlare di tutto.»
«Sembra molto preso da te, sai? Sono contento che vi siate trovati. Lui... Non è abituato a lasciare spazio ai sentimenti...»
Annuisco: «Mi ricordo come era quando ci siamo conosciuti... E... Spero che possa cambiare perché credo abbia una sensibilità in grado di far muovere qualcosa dentro alle persone...» mi blocco, assalita dall'incredibile voglia di tornare da Zack.
Alex mi sorride, dando un ultimo morso al suo gelato, che ha già finito. «Ora ti riporto da lui, tranquilla.»
«Ehi, Alex, no. Lo farai solo quando te la sentirai di rivedere Stella.»
Sospira: «Temo che prima o poi dovremo tornare comunque, no? Dopotutto è già metà pomeriggio e alle otto di questa sera inizia la festa... I ragazzi volevano fare le prove generali...» fa una pausa. «Calamity...» lo guardo. «Giuro che mi scuserò con Stella alla festa. Ho solo bisogno di tempo in più.»
Annuisco: «Penso che lei lo capirà benissimo, non ti preoccupare.»
Mi sorride e mi cinge le spalle con un braccio: «Sei la migliore amica che tutti vorrebbero avere, sai?»
Quelle parole mi colpiscono: migliore amica. Davvero sono questo per lui?
Ridacchio: «Beh, tu sei il migliore amico che nessuno vorrebbe avere... Ma forse è meglio che tu torni dagli altri... Chissà che pazzie sta facendo Jack in tua assenza...»
Ride: «Quel ragazzo è ubriaco trentasei ore su ventiquattro, non penso possa fare più danni di quanti già non ne faccia regolarmente...»
Alzo gli occhi al cielo: «Sei incredibile, Gaskarth.»
«Anche tu lo sei, Smoke.»

Il resto del pomeriggio prosegue molto velocemente. Io e Stella ci prepariamo per la festa, stando ben attente ad evitare l'argomento "Alex". I ragazzi sono nel box della mia migliore amica a provare le ultime canzoni. Non so come faremo per evitare che ci vedano, ma abbiamo deciso di mantenere "l'effetto a sorpresa" su tutta la band riguardo al nostro out fit di questa sera.
«Sarebbe meglio che ci chiudessimo in camera, non trovi?» mi chiede Stella con un sorriso. A guardare lei sembra che la litigata con Alex non sia mai avvenuta...
«Sono d'accordo, ma prima di cambiarmi lasciami prendere del cibo, ho fame!» rido prima di uscire, indossando ancora la tuta che ho messo arrivata a casa.
Stella alza gli occhi al cielo: «Sempre a mangiare eh...»
La ignoro e mi dirigo in cucina, dove mi procuro un pacchetto di patatine. Sto per tornare in camera, quando mi ritrovo di fronte a Zack.
«Ehi.» lo saluto sorridente.
Lui mi guarda inebetito. Preoccupata mi avvicino. «Zack, tutto a posto?» cerco di guardarlo negli occhi, ma lui sposta lo sguardo.
«Cal... Io... Volevo ringraziarti per oggi...»
Strabuzzo gli occhi: «...che...?»
«Per l'aiuto che hai dato ad Alex... Sarei dovuto andare io, non tu...»
Scuoto la testa e gli metto una mano sulla guancia intenerita: «Io invece sono felice che voi tutti mi abbiate dato la possibilità di farlo ragionare. Tengo molto ad Alex, nonostante lo conosca da poco tempo. È strano da dire, ma penso di volere già bene agli All Time Low, in particolare sono legata al bassista... Sai, è davvero sexy...» sorrido e lo bacio.
«Diabete!» ci interrompe bruscamente Jack.
Gli faccio una smorfia: «Ma non dovevate provare voi?» chiedo esasperata. «Va beh, sarà meglio per la sanità del gruppo che voi non entriate nella camera di Stella per la prossima ora. Ci dobbiamo preparare.»
Zack sorride sereno, mentre Jack fa per seguirmi. Mi volto irritata: «Prova ad aprire quella porta e dovrai trovare un modo per suonare la chitarra senza una mano.» lo minaccio.
Lui mi si allontana spaventato, mentre io soffoco una risata. Entro nella stanza, dove io e Stella ci affrettiamo a cambiarci e a truccarci.

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