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Dopo una mattinata stremante, Becky uscì dall'ultima lezione della giornata, e una volta in strada, trovò Chloe, seduta su una panchina, che fumava. Sorpresa, le andò incontro, e quando la chiamo, quasi saltò dallo spavento.

"Hey, Chloe. Non sapevo avessi ripreso a fumare." disse, sedendosi accanto a lei.

"Già. Quando sono nervosa non riesco a resistere." alzò le spalle, spegnendo il filtro con la scarpa.

"E perché sei nervosa?" domandò, preoccupata, appoggiandosi a lei.

"C'è una cosa che devo dirti. Ma non qui."

"Possiamo andare nella mia stanza. Lì non ci disturberà nessuno." la prese per mano.

Chloe annuì e la seguì fino al dormitorio. Non aveva detto più una parola; era troppo impegnata a pensare a cosa doveva dirle. Non voleva più nasconderle la verità, e aveva una paura enorme. Ma doveva farlo da sola, nonostante Luke avesse insistito per accompagnarla.

"Allora," disse Becky, spezzando il silenzio, mentre chiudeva la porta "cosa c'è che devi dirmi?"

"Il motivo per cui questi anni sono scomparsa."

Per un momento Becky smise di respirare. Certo voleva saperlo, ma non aveva mai avuto il coraggio di chiederglielo; un po' perché aveva paura che se ne sarebbe andata di nuovo, e un po' perché forse aveva paura di sapere la verità. Ma ora stava per saperla ed era pronta.

"Tu ricordi Ricky, vero?" continuò Chloe.

"Si, certo." Becky annuì, sentendo una stretta allo stomaco. Non era mai bello parlare di lui.

"Bene. Lui aveva un sacco di debiti e un sacco di giri di droga e dio solo sa cos'altro. Dodici anni fa io lo aiutai a procurarsi dei soldi. Era tornato e volevo solo che andasse via..."

"L'incidente." disse la ragazza, senza nemmeno rendersene conto, e si toccò la cicatrice.

"Si. Il giorno dell'incidente è stato il giorno in cui se ne sarebbe dovuto andare. Ma i soldi li aveva già. Un po' di tempo dopo, qualche uomo ancora incazzato con lui era venuto a cercare i suoi soldi, visto che i suoi debiti erano molto più grandi del previsto. Ma lui era già morto, così trovarono me."

Becky cominciò a tremare e aveva gli occhi lucidi. Ma non si mosse, rimase seduta di fronte alla sorella, non voleva che si fermasse.

"Avrei dovuto risarcirli, oppure se la sarebbero presa con te e con la mamma. Il giorno della festa, io sapevo che sarebbe stata la mia ultima sera a casa. Così, a mezzanotte, ho preso e sono andata via con loro. Ho preso il telefono di Colton perché speravo che qualcuno riuscisse comunque a rintracciarmi, e qualcuno l'ha fatto."

"Cosa? Chi?" domandò Becky, subito curiosa.

"Allora Becky, voglio che tu sappia che è stata una mia scelta. In tutto e per tutto, okay? Sono stata io a chiedere a loro di mantenere la bocca chiusa, perché sarei dovuta essere io a raccontarti tutto." fece una pausa, per far sì che avesse capito, così continuò "Qualche sera più tardi, questi uomini mi avevano lasciata a casa da sola. E ad un certo punto arriva Luke, convinto di potermi semplicemente salvare e portare via." sorrise al ricordo, a quanto era stata felice in quel momento "Ma purtroppo non siamo in una favola. Ti risparmio i dettagli, ma va a finire che dopo averli stesi quasi tutti, ce n'era uno più forte e super incazzato, con me, ovviamente, ma anche con Luke. E l'unica cosa che potevo fare era una." prese un respiro profondo "Luke aveva portato con sé una pistola, ma non potevo permettergli di uccidere qualcuno. Così gli ho fatto promettere di prendersi cura di te e mamma a qualunque costo. Poi ho dovuto dargli un pugno, perché non ne voleva sapere di lascarmi fare, è una volta a terra, gli rubai la pistola dalle mani e uccisi quell'uomo."

Becky la guardava con occhi spalancati, con le lacrime che scorrevano sulle sue guance. Non riusciva a dire niente. Non poteva credere che sua sorella fosse un'assassina.

"Becky, ascolta. Non l'ho ucciso perché mi divertiva. Quell'uomo mi aveva rapita, stuprata, violentata, picchiata." cercò di prenderle le mani, ma la ragazza si allontanò "Volevo solo il meglio per te. E lo voglio tuttora. Prenditi del tempo, pensaci. Se non vuoi più vedermi io ti capisco." si alzò e si avvicinò verso la porta "Ti voglio bene, Becky. Fino alla luna, ricordatelo."

Nel momento in cui la porta si chiuse dietro di lei, la ragazza cominciò di nuovo a respirare. Non riusciva ad elaborare ciò che Chloe le aveva appena detto.

Senza nemmeno badare al suo aspetto, prese la borsa e la giacca e corse fuori. Solo una persona poteva farla stare un po' meglio, adesso. Fermò il taxi e si diresse subito verso casa di Will.

Suonò varie volte al campanello, e dopo l'ennesimo tentativo, finalmente venne ad aprire la porta. Non la salutò nemmeno, ma Becky non ci fece molto caso.

Stava ancora piangendo, e si buttò al suo collo, voleva solo stare tra le sue braccia, ma furono proprio quest'ultime a spingerla via. Si asciugò le lacrime e lo guardò scioccata.

"Will..."

"Vattene." disse lui, per poi provare a chiudere la porta, prima che lei lo fermasse.

"Will, che ti prende?"

"Hai baciato Calum. Di nuovo. Ci sono vostre foto su internet. Un consiglio, la prossima volta che vuoi farti qualcuno di famoso, chiudi le tende." le lanciò un foglio strappato da un giornale di lei e Calum che si baciavano nel suo appartamento e finalmente rientrò dentro casa, lasciando la ragazza fuori, al freddo.

Becky stringeva il pezzo di carta tra le mani. Non poteva credere che nel giro di un'ora aveva perso tutto ciò che aveva. Piangendo ancora a dirotto, si sedette sugli scalini di casa del suo ex, e nascose il viso tra le braccia.

Aveva bisogno di sua sorella, ma al momento non si fidava più di lei.

Aveva bisogno di Will, ma l'aveva appena lasciata.

Aveva bisogno di Luke, ma dopo tutte le bugie che le aveva detto, non si fidava nemmeno di lui.

Calum, neanche a pensarci.

Baily era a Boston.

Era sola. Completamente sola.

a/n

Scusate tanto se non ho aggiornato per parecchio (e già vi dico che non so quando metterò il prossimo capitolo, ma lo farò il prima possibile, spero) ma sto avendo un periodo parecchio bruttino e quindi niente, spero passi subito, perché ho voglia di continuare a scrivere come una volta.
Grazie mille, vi adoro, CIAO !

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