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"Papi! Mamma!"

La piccola Chloe uscì dalla sua stanza per correre in quella dei propri genitori, e saltò sul letto, finendo in mezzo a loro.

"Chloe, sono le sette." sbuffò la madre, per poi alzarsi e mettersi a sedere.

"Perché papà non si sveglia?" la piccola si mise sopra Luke e poi gli strinse le guance e urlare "Papino svegliati!"

L'uomo si alzò di colpo, facendo ridere sia la figlia, che la sua quasi ex moglie.

"Auguri Chloe." disse la madre per poi stringerla in un abbraccio.

"Auguri piccola mia." anche Luke le fece gli auguri.

"Dov'è il mio regalo?" la bimba saltò sul letto, facendo ridere i suoi genitori.

"Abbiamo detto alla festa di oggi. Non insistere."

"Uffa!" saltò giù e mise il broncio. Nessuno dei due sapeva resistere e lo aveva imparato già bene.

"Okay, ti daremo il primo regalo, per ora."

La bambina corse felice in camera, seguita da Amanda. Le diede una scatola con un grande fiocco rosa, e aspettò che arrivasse anche Luke per aprirla.

Era un vestito azzurro chiaro, con un fiocco blu alla vita, che le sarebbe arrivato fino alla caviglia. E un paio di ballerine color panna.

"Voglio metterlo subito!" esclamò la piccola.

"Lo metterai dopo pranzo. Ora riordina la camera che tra poco usciamo."

La bimba annuì e dopo aver lasciato un grande bacio ai suoi genitori, si girò e fece ciò che le era stato detto.

Luke e Amanda si allontanarono dalla sua stanza e tornarono nella loro. Luke si sedette sul letto, per cacciare dell'intimo pulito dal comodino, mentre lei cercava quale vestito indossare, nella sua cabina armadio.

"Tra poco porterò Chloe dai miei genitori. E oggi pomeriggio andremo a casa dei tuoi per la festa." disse lei.

"Va bene. Portala per le tre, se non ti dispiace."

"Alle tre va bene. Ci vediamo dopo, Luke."

Lei andò a farsi la doccia nel loro bagno, mentre Luke usufruì dell'altro. Non si sarebbero rivisti più fino al pomeriggio, anche se abitavano nella stessa casa. E a loro così andava benissimo.

Erano finalmente le tre del pomeriggio, quando l'ascensore di casa Hemmings si aprì rivelando una bambina di cinque anni appena compiuti, con un vestito da principessa.

"Auguri Becky!" venne accolta dagli auguri di tutta la famiglia paterna e un sacco di pacchi regalo.

La bimba scoppiò a ridere e corse da suo padre, saltandogli in braccio. Lo abbracciò forte e poi scese per salutare tutti e aprire i suoi regali.

"Amanda non viene?" Becky si avvicinò a Luke, che se ne stava appoggiato contro il tavolo, guardando sua figlia.

"No. È stata con lei questa mattina." sforzò un sorriso.

La ragazza annuì e gli lasciò un bacio sulla guancia, prima di andare dalla piccola per darle il suo regalo.

Poco dopo l'ascensore si aprì di nuovo, rivelando Calum Hood. Finalmente una buona notizia per Luke. Andò subito a salutarlo, e poi fece lo stesso con tutti.

"Zio Cal!" la bambina corse da lui, che la prese subito in braccio.

Non lo aveva visto molte volte, ma sicuro era che ogni volta che lui tornava a New York, e passava del tempo con lei, la viziava come non mai.

Dopo averla lasciata andare, vide subito Becky che corse a salutarlo.

"Ciao Cal!" lo abbracciò forte e lui le lasciò due baci sulla guancia.

"Ciao, piccola."

"Dillo, sei tornato per me, vero?" domandò lei, mantenendo uno sguardo serio, facendo ridere lui.

"Certo. Lo sai, ci siamo promessi di sposarci un giorno." continuò Calum, serio.

"Gesù Cristo, vi prego basta." Luke scosse la testa, scandalizzato, facendo ridere i due.

Poco dopo arrivò anche Will, e ora c'erano tutti. Proprio in quel momento arrivò anche la torta, fatta con la pasta di zucchero. Chloe corse subito a farsi le foto con tutti e in men che non si dica, la festa era già finita.

Ora, Luke, Becky, Will, Baily e Calum se ne stavano in sala, mentre Chloe dormiva e gli altri parlavano tra di loro.

"Ora che sei in città, Cal, dobbiamo uscire insieme. Prima che tu scompaia di nuovo." disse Becky.

"Assolutamente."

"Il prossimo sabato Chloe starà da Amanda, visto che è il compleanno di sua sorella. Io ci sono." aggiunse Luke.

"Va bene per tutti?" chiese il moro, e tutti annuirono "E sabato sia."

ManhattanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora