Capitolo 43

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"Dai ti prego dimmi dove stiamo andando." Gli chiesi per l'ennesima volta ad Aiden.

Lui alzò gli occhi al cielo sorridendo divertito.

Eravamo su un jet privato, che Aiden aveva preso in prestito dalla divisione occulta del Langley.

Non so se questo era legale o violava qualche legge federale, ma poco mi importava, mi fidavo di lui e in questo momento volevo sapere dove fossimo diretti.

"Porta pazienza tra un'ora lo saprai.. Comunque visto che abbiamo del tempo avevo bisogno di parlare un po' con te." Mi disse lui guardandomi attentamente.

Inizialmente mi preoccupai ma subito dopo capì che non ne avevo motivo per farlo, le cose stavano andando bene..

"Dimmi, ti ascolto." Lo rassicurai tranquillamente, mentre l'osservavo.

"Non voglio rovinare tutto sappilo.. Ma è da ieri che mi assillo con lo stesso pensiero.
Finite le nostre vacanze, dovrai ricominciare la scuola e io ritornerò a lavorare.
Io voglio stare con te senza nessun se o ma, la mia paura è che tu non possa accettare la mia costante assenza e il non poter programmare nulla a causa della vita che faccio, e sono sicuro che tu non possa accettare ciò e..." Prima che potesse continuare, ne avevo già abbastanza di questa conversazione.

Appoggiai il mio indice sulle sue labbra per zittirlo.

"Smettila. Non dovresti neanche pensare a queste cose, prima ancora di poterci passare. Tu non sai se mi stancherò o stronzate varie. Io voglio stare con te e basta, so che vita hai e se non avessi voluto starti a fianco fin dall'inizio, avrei potuto allontanarti da me prima.
Ma ora siamo qui e stiamo per iniziare una vacanza insieme, stiamo insieme da poco ma sappiamo entrambi cosa proviamo l'uno per l'altra. Quindi non pensarci e cambiamo discorso. Io voglio stare dove ci sei tu. E so che parlare di ciò che provi o che ti frulla in testa, non è facile per te perché non lo hai mai fatto. Quindi volevo dirti che lo apprezzo veramente davvero. " gli dissi prendendogli una mano e stringendola tra le mie più piccole.

Lui sorrise di traverso e rispose " che fine ha fatto la Sam, immatura, stronza ed irresponsabile?"
Chiese lui sorpreso e pensieroso.

Un po mi deluse la sua domanda,  ma sorridendo amaramente, risposi sinceramente "si è innamorata di uno stronzo, inesperto di relazioni."

Lui sghignazzò e si avvicinò per baciarmi sulle labbra, dolcemente.

Continuammo per tutto il viaggio così, a stuzzicarci e a scherzare.

Trovando lui ero riuscita a ritrovare me stessa e non lasciarla più andare via.

****
Uscimmo dal jet, ed io ero elettrizzata.
Finalmente avrei scoperto dove eravamo.

Scendemmo la scaletta e quando appoggiamo le valigie per terra sull'asfalto, mi girai verso di lui felice.

"Okey te lo dico.." Disse Aiden alzando le mani in segno di resa.

Io lanciai un gridolino soddisfatta e ascoltai attentamente.

"Rumbo di tamburi..."scherzò facendo smorfie e facendo finta di suonare dei tamburi.

Io risi e dandogli una pacca leggera sulla spalla, lui si ricompose.

"Benvenuta in Florida, precisamente a MIAMI." Disse lui sorridendo contento e guardandomi attentamente. Forse per capire la mia espressione.

Io ero sorpresa ed elettrizzata. Non ci ero mai stata qui a Miami e sapevo che le spiagge erano fantastiche..

Saltai felice e gli saltai in braccio, lo riempì di tanti baci in faccia, provocandogli delle risate.

"Ehi mocciosetta, mi consumi tutto così." Disse lui quando scesi al suolo e lo guardai con un sorriso enorme.

Lui prese le valigie e ci incamminammo fuori dall'aeroporto.

***
"Che caldo.. Disse Aiden alzando l'aria condizionata.

Io misi una canzone dal mio iPod, allo stereo.

Alzai il volume mentre la canzone di tyga i Smile, i cry si disperdeva nell'abitacolo.

Aiden aveva fatto bene ad affittare una macchina. Sopratutto questa macchina.
Una Maserati granturismo.
Era uno spettacolo.

Io guardai Miami fuori dal finestrino, mentre Aiden guidava entusiasmato.

Sapevo che lui adorava questa macchina, ma sapevo bene che era anche un capitale..

"In queste due settimane staremo in una casa che ho affittato.
È bellissima e sono sicuro che ti piacerà.. Ha la vista sul mare." Disse lui guardandomi felice e spensierato mentre guidava e appoggiava una sua mano sulla mia coscia.

Io gli sorrisi e lo guardai affascinata mentre guidava.

Il suo viso di profilo, mostrava un naso dritto e perfetto, i lineamenti erano perfetti anche quelli ai miei occhi. Quanto avrei voluto baciargli quella mascella..

****
Arrivammo alla casa e anche quella fu spettacolare..
Nulla in questa giornata vi era di sbagliato. Era tutto perfetto e organizzato tutto in modo impeccabile.

Aiden era fantastico.

Disfai le mie e le valigie di Aiden, sistemando tutto in bagno e in camera nostra.

Lui si era offerto di andare a fare la spesa e preparare la cena.

Ero rimasta basita da quelle sue decisioni.
In quel breve tempo di convivenza insieme, cucinavo sempre io.

Una smorfia divertita mi comparse sul volto, quando ricordai mia mamma che cucinava e mio padre che non si poteva avvicinare alla cucina. Perché?
Lui era pessimo a cucinare una delle pochissime cose che non riusciva a fare, forse l'unica..

Mi mancavano molto i miei genitori, ma ogni giorno era sempre più facile e stavo sempre meglio, se c'era Aiden a riempirmi le giornate..

Mentre prendevo gli ultimi vestiti di Aiden da riporre nell'armadio, notai una cartellina sul fondo della valigia.

Corrugai la fronte incuriosita.

So che era sbagliato, ma infondo cosa poteva essere di così segreto e ben peggiore, di quello che avevo e avevamo passato?

Afferrai la cartellina e l'apri.

Vi erano un mucchio di fogli e documenti.

Mentre ne sfogliavo alcuni un nome particolare rubò la mia attenzione.

Il nome di mio padre.
Subito dopo guardai attentamente e trovai quello di mia madre.

Quando iniziai a leggere ed esaminare i fogli, rimasi scioccata.

Misi una mano davanti alla bocca scioccata.
Non potevo crederci che entrambi i mie genitori, anche mia madre, fosse un'agente segreto.

Mio padre lo sapevo, ma perfino mia madre?

Quando sentì lo scattare della serratura, presi tutti i fogli e li rimisi nella cartellina.
La lasciai nella valigia e andai in soggiorno da Aiden.

Perché non mi aveva detto di mia madre?
Scoraggiata per l'ennesima bugia scoperta e nascosta da Aiden, sospirai arresa ed iniziai a capire che tutto quello che mi avrebbe scosso, lui non me l'avrebbe detto sia per il lavoro che fa e sia per tenermi al sicuro. Anche se faceva male e mi sentivo ferita, cercai di non pensarci e appena vidi Aiden con la spesa gli sorrisi.

Lui mi guardò attentamente e mi chiese " tutto bene piccola?"

"Certo." Risposi tranquillamente sorridendo e aiutandolo con la spesa.

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