Capitolo 2

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Speravo che tutto ciò fosse solo uno stupido scherzo, che questo sconosciuto non mi avesse davvero preso le chiavi della mia macchina, per portarmi a casa.

"Sono in grado di guidare.. Non so chi diavolo tu sia.. Ma devi uscire immediatamente dalla mia cazzo di macchina." Gridai io appena entrai in macchina, sbattendo la portiera.

Prima che lui potesse rispondere, mi misi una mano davanti alla bocca e aprendo la portiera me ne uscì fuori, camminando velocemente verso il pattume pubblico.

Piegandosi sopra ad esso rigettai tutti i liquidi di quella sera..

Dopo qualche secondo, i miei capelli furono tenuti in su, mentre una mano mi accarezzava la schiena.

Riprendendomi velocemente mi ricomposi e accettando un fazzoletto di carta, dal ragazzo di prima, mi fermai qualche secondo, per esaminare la situazione.

"Senti.. Non so perché tu ti stia comportando così tanto per me, ma sopratutto non so chi tu sia e che cosa tu voglia da me. Ti posso semplicemente dire che posso arrangiarmi da sola." Dissi io chiarendo la situazione è guardandolo con tutta la serietà e la mia lucidità.

Lui mi guardò con serietà ed annuì.
"Ho visto che quel tipo si approfittava di te e anche se non ti conosco, mi è sembrato opportuno aiutarti." Spiegò sempre lui, porgendoli le chiavi.

" come facevi a sapere che quella, era la mia macchina?" Chiesi io dubbiosa e con una punta di paura. E se era uno stalker?

"Semplice me l'hai blaterato tu mentre ti tenevo in braccio.. Hai bevuto un po troppo.. "
Rispose lui semplicemente con indifferenza.

Io annuì e stringendo in mano le chiavi dissi "grazie comunque.. " dissi a disagio, non sapendo il suo nome.

"Aiden.." Rispose lui tranquillamente.
"Samantha.. Io ora vado ciao.." Dissi io facendogli un cenno con la mano, andando verso la mia macchina con qualche giramento di testa.

Sospirai e cercando di concentrarmi, me ne tornai a casa ad una velocità di venti allora.. Per non rischiare..

****
"SAMANTHA LIA COLLINS. HAI IDEA DI QUANTE CHIAMATE TI ABBIA FATTO E DELLA PAURA CHE MI HAI INFLITTO? HAI BEVUTO? " urlò Ryan quando entrai in casa.

Io alzai gli occhi al cielo e questa volta ero fottuta.
Mi ero già presentata a casa, che puzzavo di alcool o ero sballata..
Ero sicura che questa volta non l'avrei passata liscia.

Annuì mostrando un sorriso impertinente.
" FILA IN CAMERA TUA.. DOMANI NE RIPARLEREMO MEGLIO." Dichiarò lui, mantenendo sempre il tono di voce alto e tirandosi indietro i capelli.

Sbuffai stanca, e incespicando sulle scale riuscì ad arrivare in camera.

Senza neanche liberarmi dei vestiti, mi buttai sul letto e crollai in un sonno profondo.

****
"Allora come è andato il tuo primo giorno con la mocciosa?" Chiese Tod, il mio migliore amico, nonché coinquilino.

Io sbuffai seccato e lo guardai seriamente.
Il mio viso doveva trasmettere frustrazione da tutti i pori.

"Quella mocciosa non ha limiti.. Per tutta la giornata lo seguita mentre lei correva come una matta in un Audi r8... Tra droga e alcool per poco non gli sarebbe successo qualcosa, sta notte in discoteca..
Dopo che è ritornata a casa con la sua macchina e mi sono accertato vi arrivasse sana e salva.
Questa non è una cazzo di missione.. E sopratutto odio fare il baby sitter, di mocciosi straricchi e senza limiti.." Sputai io mentre mi aprivo una birra.

Tod mi guardò con aria moralista e scoppiando in una grossa risata, rispose subito dopo" spero tu stia scherzando? Stai parlando della nipote, del tuo ex partner e per lo più prima che tu facessi parte di questo mondo eri anche tu così fino a prova contraria." Disse lui sorridendo divertito.

Io lo guardai trucemente e prima che potessi rispondere continuò dicendo " non ti senti un po uno stronzo per quello che dici? Alla fine dei conti lei ha perso i suoi genitori e per lo più lei è la nipote, del tuo ex partner. So che tra voi i rapporti lavorativi e affettivi non si sono chiusi nei più belli dei modi, però alla fine glielo devi a Ryan. E te mi dovresti ascoltare, visto che non sei tu quello con la gamba ingessata e due costole incrinate." Dichiarò Tod indicandosi, facendo una smorfia.

Annuì e malgrado avesse ragione, sospirai buttandomi di fianco a lui sul divano.

"Hai guardato il suo fascicolo, coglione?" Mi chiese Tod mentre con il telecomando cambiava canale.

" non ancora.." Dichiarai io bevendo un sorso di birra.

"Dalle foto la ragazzina è davvero carina.." Confesso Tod facendo un'espressione pervertita.

"Ha diciassette anni, ha appena smesso di perdere i dentini.." Dissi io ridendo e facendo ridere anche Tod.

Svogliatamente mi alzai dal divano e prendendo il fascicolo dissi " vado a dormire, notte stronzo"

"Si sì.. Anche a te coglione" rispose Tod sdraiandosi delicatamente.

Risi e andando verso la mia camera, sorseggiai un'altra po la birra, prima di posarla sulla scrivania.
Chiusi la porta e accendendo la lampadina della bajour, decisi di sfogliare quel fascicolo.

Quando arrivai alla fine di quel foglio rimasi incredulo..
Nella sua pedina penale, aveva un sacco di multe per eccesso di velocità.. Tutte già pagate.
È stata schedata dalla polizia locale del Connecticut per oltraggio ad un pubblico ufficiale e per una rissa.

Era davvero così aggressiva e piena di rabbia questa ragazza?

Chiusi ormai stanco il fascicolo e massaggiandomi le tempie spensi la luce.

Mi buttai sul letto e fissando nel buio, il soffitto, pensai a quei occhi così azzurri e cristallini.

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