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NON HO NESSUNA GIUSTIFICAZIONE, MERITO UNA PUNIZIONE ESEMPLARE.

Avete dannatamente ragione, lo so. Ma ho appena finito la traduzione di un altro libro e questo me lo ero quasi dimenticato. Quasi. Adoro questa storia, potrei rileggere l'originale mille volte e non stancarmene, ma tradurre un capitolo è davvero un parto perchè, oltre ad accurate descrizioni che riguardano il calcio (di cui non capisco una ceppa), i capitoli sono molto lunghi e per fare una traduzione decente impiego molti giorni, e se sono occupata anche mesi.

Vi chiedo però un'ultima cosa: siete liberi di commentare ciò che volete o di insultarmi a più non posso, ma per favore non scrivete ad ogni capitolo "aggiorna presto ti prego" perchè a me, così come a qualsiasi altra scrittrice o traduttrice, mette addosso più ansia e frustrazione di quello che vorremmo e ci fa sentire ancora più in colpa se tardiamo negli aggiornamenti. Non è assolutamente un rimprovero, non mi permetterai mai, ma solo una mia piccola opinione.

MA ADESSO NON VI TRATTENGO OLTRE, VI LASCIO AL CAPITOLO MENTRE IO VADO A NASCONDERMI IN UN ANGOLINO A DISPERARMI, RIDO PER NON PIANGERE.

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Era già giovedì e Louis non riusciva a togliersi di dosso la sensazione che quella settimana fosse letteralmente volata. Domani c'era una delle più importanti partite della stagione e lui era appena ritornato a giocare, reduce da un infortuno. Non proprio un buon modo per iniziare. Oggi era l'ultimo allenamento prima del grande giorno quindi non aveva molto tempo per far ritornare il suo tocco magico. Sempre se ancora ce n'era rimasto.

Il suo ginocchio era instabile al momento, se doveva essere sincero. A volte mentre solo camminava, gli si contorceva in una strana angolazione e quasi cadeva per terra come un sacco di patate. Ma a parte quello, stava bene. Mercoledì dopo la lezione aveva provato a correre, solo per controllare, e fino ad ora il dolore si era attenuato e le due settimane di stampelle si erano dimostrati un gran successo. E forse anche la costante insistenza di Liam di mettere molto ghiaccio avevano aiutato un pò, anche se era stato maledettamente irritante.

Louis sopravvisse, fortunatamente, a quella giornata scolastica senza compiti da fare. Un altro extra. Non era ancora stato picchiato o sballottato in giro quella settimana. E ciò era una cosa positiva, pensò. Forse era immune ad essere pestato al sangue, dato che era stato recentemente reso zoppo (tocchiamo ferro). Ryan occasionalmente gli dava delle 'involontarie' spallate nel corridoio ma quello era di certo migliore di quello che gli aveva fatto in passato. Quindi, ehi, non si poteva lamentare.

Dopo scuola, lui e Isaiah si diressero insieme allo spogliatoio dato che Liam doveva fare un compito e avrebbe fatto tardi agli allenamenti. Louis si cambiò, come sempre, dando le spalle ai suoi compagni, così da non disturbare gli eterosessuali all'interno della stanza. Si coprì con la felpa del Manchester United, un cappello e dei guanti, portandosi poi l'estremità dei pantaloni dentro le calzette. Quando entrò in campo, il vento e la neve gli punsero senza sosta le guance, e Louis maledì la natura. Quest'anno Gennaio aveva finalmente deciso di essere una spina nel fianco e, letteralmente, una fredda stronza. Cosa che rendeva più gradevole giocare all'aperto! Sì, certo.

I suoi occhi si posarono immediatamente sull'uomo con le muscolose spalle seduto in panchina, un'abitudine che spesso si ritrovava a ripetere inconsciamente. Lo definiva come il suo 'paraocchi puntato su Harry'. Non aveva nemmeno idea del perchè esisteva, e non voleva nemmeno saperlo. Era strano e sbagliato. Ma adesso si era reso conto che inconsapevolmente si stava dirigendo verso la panchina e si stava sedendo su di essa, poco distante dalla figura di Harry. Cosa diavolo stava pensando? Poteva essere più imbarazzante di così?

Cercò di perdere del tempo chinandosi per allacciarsi le scarpe, afferrando i lacci così forte che le sue nocche sbiancarono. Dei piccoli brividi di nervosismo gli percorsero il corpo per la vicinanza tra lui e Harry e pensò quanto fosse fortunato che il freddo camuffasse tutto. Nessuno dei due disse niente mentre lui si allacciava le scarpe, l'unico rumore tra di loro era lo sporadico tirare su con il naso di Harry e il rumore della sua giacca invernale che si spostava mentre si metteva un paio di guanti. Louis aveva quasi finito di allacciarsi le scarpe, ma prima doveva lanciargli un'occhiata. Vide Harry seduto silenziosamente mentre guardava il gruppo di giocatori che si erano radunati in campo, rabbrividendo anche sotto la sua morbida giacca, il cappello e i guanti. I suoi ricci uscivano dal cappellino e gli accarezzavano le rosee guance; le labbra rosse come le ciliegie erano inumidite dalla saliva; gli occhi verdi che risaltavano contro l'azzurro del cielo. E quello era troppo per Louis perchè, davvero, cosa avrebbe potuto fare, adesso che aveva trovato un altro centinaia di cose di Harry che non avrebbe potuto togliersi dalla testa ? Adesso che aveva realizzato che non avrebbe mai potuto iniziare a provare qualcosa per il suo allenatore ? Ancora non riusciva a capire come una persona potesse passare dall'essere rigido e inflessibile a calmo e dolce; come degli occhi verdi e una graziosa bocca potessero passare dall'essere perfettamente intimidatorie ad assolutamente meravigliose, bellezza nella sua forma pura. Non riusciva a pensare cosa sarebbe potuto succedere se avesse scoperto cosa si provava ad avere le sue labbra pressate contro le sue, scoprire quanto morbida fosse la sua pelle sotto le sue dita. Non riusciva a fermarsi, e questo sicuramente lo avrebbe portato all'auto-distruzione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 06, 2016 ⏰

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