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Oggi Louis vedrà se è riuscito ad ottenere un posto all'interno della squadra, per il terzo anno di fila. A dispetto dei provini degli anni precedenti, Louis questa volta non era sicuro se sarebbe entrato in squadra o no. Certo, le sue capacità da calciatore erano notevolmente migliori della norma, ma con Harry come nuovo allenatore Louis non aveva un posto garantito nella squadra. Il primo e secondo anno come calciatore erano stati fantastici. Il coach lo amava, facendogli sempre guidare gli allenamenti e non lasciandolo mai in panchina. Ma quest'anno era diverso e non era sicuro di riuscire ad ottenere un posto a causa del suo complicato, piuttosto imbarazzante, rapporto con Coach Styles.

Louis percorse il corridoio, tenendo fra le braccia i libri e sorridendo occasionalmente a quei rari studenti che non lo odiavano. La situazione di Louis era differente, per quanto riguardava il fatto che a metà scuola non importava nulla di lui e l'altra metà avrebbe riso al suo funerale. Lo odiavano solo per la sua omosessualitá, cosa molto difficile perché Louis non poteva di certo cambiarla. Gli piacevano gli uomini, grande affare. Non era come se aveva intenzione di provarci con uno di loro o qualcosa del genere. E comunque nessuno di loro era attraente. La maggior parte delle persone che erano sdegnati di questo, erano nella sua squadra di calcio degli anni precedenti. Facevano i prepotenti con lui nello spogliatoio, gli davano dei nomignoli, e tutto il resto. Però ultimamente non l'avevano fatto così spesso.

Dopo aver osservato con insistenza il quadrante dell'orologio, Louis mise tutti i libri di testo dentro l'infinito abisso di fogli di carta e giacche dimenticate che lui comunemente chiamava armadietto, prendendo poi il borsone da calcio. Dovette dare più di un calcio all'armadietto per far si che questo si chiudesse, per poi far scivolare la borsa nella spalla e dirigersi giù per il corridoio, diretto allo spogliatoio. I corridoi erano abbastanza silenziosi mentre Louis li attraversava, la maggior parte degli studenti erano già usciti dalla scuola. Il silenzio non era una cosa buona, perché permetteva alla mente di Louis di pensare liberamente, toccando argomenti che non accoglieva nel suo immaginario. L'immagine del suo allenatore, il giorno prima, gli affiorò nella mente: i suoi grandi ricci modellati artisticamente intorno al viso, le labbra irresistibili, gli occhi insopportabilmente intensi e la bocca distante appena qualche pollice da quella di Louis. Il ragazzo ricordava tutte quelle cose molto bene, specialmente la straziante sensazione di rifiuto quando Harry lo congedò duramente proprio nel momento in cui le speranze di Louis si stavano accendendo, come un bambino a cui erano state promesse delle caramelle. Scuotendo la testa, Louis pulì la mente da quei pensieri e continuò a camminare. Non poteva avere dei generi di pensieri così improduttivi in un giorno importante come questo.

Trovò Liam fuori dallo spogliatoio e Louis lo salutò calorosamente con una pacca sulla spalla mentre entravano nella stanza insieme, verso i loro armadietti. Louis si cambiò velocemente, evitando le facce disgustate dei suoi compagni di squadra. È come se pensassero che a lui piaceva svestirsi di fronte a loro solo perché era gay. Che non era assolutamente il caso, visto che nessuno di loro rispecchiava il tipo di Louis. Tirando su i calzettoni e parastinchi e allacciandosi le scarpe con un solo minuto disponibile, Louis era molto nervoso. Scattò fuori dallo spogliatoio e si diresse verso il campo. Sorrise tra sè quando sentì la pioggia fredda incominciare a bagnare la sua pelle. Giocare con la pioggia era quello che più preferiva.

La squadra era formata, di nuovo, in una stretta fila con il Coach Styles di fronte a loro e, come un direttore d'orchestra, i giocatori aspettavano i suoi ordini come se aspettavano per la loro battuta d'entrata. Louis sapeva che si sarebbe fatto notare mentre si intrufolava alla fine della linea, proprio vicino a Ryan, il quale occhiataccia sembrava perforargli la testa da una parte all'altra. Louis si dimostrò dispiaciuto, mentre teneva la testa bassa, cercando di evitare l'inevitabile rimprovero del Coach Styles. L'intera fila, incluso Harry, era silenziosa e Louis sapeva che lo stavano aspettando. Si preparò al peggio quando sentì l'allenatore chiamare il suo nome, mandandogli brividi lungo il corpo, come la pioggia che scivolava lungo la sua spina dorsale.

17 Black (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora