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Di solito, Louis non era così nervoso prima di una partita. Negli ultimi trenta minuti, mentre la squadra si riscaldava, lui si ritrovò ad essere completamente distratto. Non sapeva però da cosa fosse distratto. Al momento non riusciva a concentrarsi su nulla, ed era arrivato al punto dove si stava incominciando a preoccupare che questo potesse influisse sulla partita. Forse era tutta la pressione che circolava dentro di lui. Adesso si sentiva come se si aspettasse di giocare bene, non solo da se stesso, ma anche dalla squadra e da Harry. Sapeva che oggi doveva giocare bene, quindi doveva semplicemente trovare il modo di ricomporsi prima che suonasse il fischio d'inizio.

"Ehi, Tommo, sei ancora vivo?" chiese Isaiah, dandogli una brusca pacca sulla spalla.

Louis sobbalzò e istintivamente la sua mano volò sul petto. Sbattè le palpebre un paio di volte e si guardò intorno notando che la squadra si stava dirigendo verso la panchina per sentire la formazione iniziale. Scuotendo la testa, come se con questo gesto potesse schiarirsi le idee, corse verso la linea laterale per raggiungere gli altri, con Isaiah a seguito.

"Si, solo un pò frastornato" gli rispose sinceramente, prendendo posto in fondo alla folla che si era riunita di fronte ad Harry.

Anche se pensava che non avrebbe aiutato la sua mente a rimanere concentrato e sulla buona strada, Louis doveva lanciare un'occhiata furtiva ad Harry per la centesima volta in quel giorno. Ovviamente era straordinariamente sexy, come sempre, nella sua felpa grigia e i suoi aderenti pantaloni neri. I suoi occhi verdi erano vivi e concentrati, le sue labbra rosse si muovevano lentamente mentre parlava, il suo corpo era piegato verso la lavagna bianca mentre scarabocchiava degli esempi sulla sua superficie, spiegando attentamente ogni dettaglio. Louis poteva dire che il suo coach era appassionato in quello che faceva, anche se non si atteggiava come se lo fosse. Aveva la sensazione che ad Harry non piacesse mostrare che aveva un qualche sentimento per qualcosa. Suscitava il suo interesse per qualcosa solo un pochino.

Louis ritornò alla realtà quando sentì Harry includere il suo nome nella lista dei primi undici che aprivano la partita.

"...Tomlinson come attaccante centrale e Isaiah come centravanti" finì, cancellando la lavagna con la manica e raddrizzandosi, il suo sguardo poi si spostò sul gruppo.

"Questa squadra è la più forte con cui voi avete mai giocato contro" disse con la sua voce profonda.

"Se solo uno di voi non dà il suo massimo, la squadra perderà. Non deludete me, e non deludete la vostra squadra"

Lo sguardo di Harry cadde su Louis sull'ultima parola. Il suo sguardo era vuoto ed era difficile decifrare il sentimento che c'era dietro quell'espressione, ma nonostante ciò, il suo corpo sembrava tremare. Leccandosi le labbra, Harry distolse lo sguardo da Louis e agitò una mano verso squadra, ordinandogli non verbalmente di posizionarsi in campo. Louis incominciò a seguire il resto dei suoi compagni, ma una grande mano gli afferrò il polso prima che potesse percorrere un metro. Alzò lo sguardo per vedere degli intensi occhi verdi guardarlo dentro i suoi, e delle bellissime labbra a cuore a soli pochi centimetri dalle sue.

"Conto su di te" disse con la sua voce profonda, parlandogli così vicino all'orecchio da fargli venire un infarto.

Poi lasciò la presa sul suo polso e gli diede una piccola spinta sulla spalla, mandandolo disorientato e senza fiato sul campo. Louis osservò con gli occhi spalancati l'aspetto intimidatorio della squadra nell'altra metà del campo, e desiderò aver avuto più tempo per prepararsi o semplicemente di scomparire. Era già fuori gioco, anche prima che Harry aggiungesse ulteriore stress e fosse così distrattamente meraviglioso e seducente. Il secondo dopo, il fischio d'inizio suonò e Louis era completamente distratto, e già sapeva che le cose da quel momento sarebbero peggiorate.

17 Black (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora