17 Black (Italian Translation)

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Era lunedì pomeriggio e Louis era seduto nella classe dell'ultima ora, i suoi piedi battevano impazientemente contro il pavimento mentre annoiato guardava le lancette dell'orologio. La sua professoressa di storia stava blaterando su quanto avevano "due preziosi minuti" per fare i compiti prima che la campanella suonasse, ma Louis e tutti gli altri che erano in classe sapevano che era una completa stronzata e che nessuno avrebbe fatto i compiti in ogni caso. Aveva aspettato tutto il giorno ed era stanco della scuola, voleva solo andarsene da lì. Non sapeva perché era così desideroso che finisse l'ora, ma lo era. Okay, forse sapeva il perché. Ma ovviamente non aveva niente a che fare con il suo essere un pò eccitato perché oggi c'era l'allenamento e poteva vedere il suo coach.

La campanella suonò e Louis afferrò la sua pila di libri e corse fuori dalla classe. Camminando verso il suo armadietto non si prese molto tempo, come avrebbe fatto di solito, perché per una volta, fortunatamente, Ryan non era presente e anche perché i piccoli piedi di Louis si muovevano più velocemente di come avrebbero fatto normalmente mentre correva lungo il corridoio, perché era eccitato, anche se non sapeva il perché, e non poteva fermarsi. Abbandonò i libri con cura dentro il il disordinato armadietto e in qualche modo cercò di pescare dal fondo il suo borsone, chiudendolo poi con un colpo e saltellando praticamente dritto verso gli spogliatoi. Quando vide Liam aspettarlo fuori dalla porta, gli sorrise brillantemente.

"Ehi, Li" salutò il ragazzo dagli occhi castani, che gli lanciò un'occhiata ma ciò nonostante ricambiò il sorriso.

"Ehi, Tommo, come mai di così buon umore?" chiese con un sorriso "Voglio dire, buon per te, ma che è successo?"

Louis fece spallucce mentre apriva la porta.

"Come potrei non essere felice di rivederti?" disse sarcasticamente Louis, roteando gli occhi.

Liam alzò le mani al cielo, come ad arrendersi, con un sorriso ancora presente sul viso. Louis ricambiò il sorriso per poi andare nel suo piccolo angolo dello spogliatoio e incominciarsi a svestirsi, moderatamente, ovviamente. Sapeva che ancora c'erano parecchi omofobi nella sua squadra che potevano essere presenti nello spogliatoio mentre Louis si cambiava, come il resto di loro. Quando si mise l'uniforma, pensò a quanto fosse triste il fatto di essere cresciuto con l'abitudine di nascondere se stesso per tutto il tempo, solo perchè gli piacevano i ragazzi. Non era come se qualche teste di cazzo dei suoi compagni anti-gay di quella scuola erano così abbastanza belli da impressionarlo. Quindi potevano succhiargli il cazzo. Metaforicamente, naturalmente.

Liam gli lanciò un'occhiata di avvertimento prima di correre fuori dallo spogliatoio e Louis sapeva che forse avrebbe ritardato di nuovo, con suo grande disappunto, e paura. Quindi andò super veloce mentre si allacciava le scarpe, e senza mezzi termini corse verso la porta e fuori dallo spogliatoio, sorpreso che non fosse l'ultimo giocatore in panico nella stanza.

Quando Louis arrivò sul campo, individuò immediatamente Harry. Sembrava particolarmente alto mentre era in piedi in un angolo, con gli occhi socchiusi verso il suo telefono e con il viso praticamente pressato su quest'ultimo. Il fatto che Harry appariva leggermente ricurvo, in qualche modo lo rendeva più tenero di quanto Louis pensasse. Ma in tutta onestà, Harry sembrava così bello. Lui era sempre bellissimo, ma oggi era particolarmente sexy. I suoi capelli sembravano soffici, come se se li toccasse potrebbe sentire l'essenza di una nuvola, le sue labbra a cuore erano piene e perfette da baciare (o per altri scopi per niente innocenti), e il verde dei suoi occhi erano particolarmente vivaci e in qualche modo anche dolci.

Louis sapeva che probabilmente era così ovvio che stava guardando Harry perciò, per quanto gli dispiacesse, distolse lo sguardo e in fretta si diresse verso Liam e Isaiah che stavano chiacchierando con disinvoltura vicino le panchine. I due sorrisero quando Louis si avvicinò.