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{Dopo il giorno dei provini #2}

Sono finiti i provini e Louis non poteva dire di non essere nervoso di rimanere solo con il Coach Styles. Per quanto gli sarebbe piaciuto pensare di non essere minimamente intimidito dal suo allenatore, diventava nervoso quando lui era nei paraggi. Forse era la sua altezza torreggiante che lo spaventava o i suoi occhi verdi che controllavano sempre tutto. In entrambi casi, quando Harry lo chiamò con un cenno del capo, Louis era già nervoso. Si diresse verso il centro del campo, dove c'era Harry, e fece del suo meglio per cercare di trasudare sicurezza nel momento in cui arrivò di fronte al suo coach, con una mano sul fianco. Anche se, quando Louis dovette allungare il collo per guardare Harry, si ricordò di quanto fosse basso e il suo cipiglio si fece più evidente. Harry torreggiava su di lui da un'altezza che doveva essere intimidatoria, ma Louis aveva dalla sua parte il suo carattere. Con una persistente occhiata su di lui, un luccichio malizioso attraversò i suoi occhi e una voce roca parlò.

"Louis Tomlinson," disse attentamente, come se fosse un nome pericoloso "adesso ti devi far perdonare"

Le parole stesse e la sicurezza con cui rotolarono dalla bocca di Harry trovarono un certo nervo in Louis e quest'ultimo represse un brivido, obbligandosi a non pensare l'immagine di Harry che gliela faceva pagare in diversi modi. L'allenatore sembrò avvertire il suo disagio e i gli angoli della sua bocca si curvarono in un sorriso. Louis deglutì, rifiutandosi però di rompere il contatto visivo, come se l'abilità di reggere lo sguardo ardente di Harry fosse già una conquista.

"Cosa devo fare?" chiese Louis con un pizzico di amarezza.

Non poteva farne a meno, stare solo con il suo irresistibile affascinante, già frustrante, intimidatorio allenatore era l'ultima cosa che voleva fare. E per di più doveva subirsi le conseguenze- chissà quanto sarebbero state severe- di essere arrivato in ritardo. Harry si chinò leggermente, così vicino che quando il vento soffiò, i suoi ricci quasi sfiorarono la guancia di Louis. Il fatto che erano così vicini quasi al punto di toccarsi, elettrizzava Louis. Era strano essere così vicino ad Harry perché, anche se se lo dimenticava spesso, lui era davvero il suo allenatore e tecnicamente stavano superando i confini fra allenatore/calciatore. Ma ancora più strano, Louis bramava essergli più vicino. Gli occhi di Harry guardarono giù verso la figura del moro, sempre osservandolo. Louis tremò un pò.

"Ti lascerò scegliere come farlo." disse Harry, il suo respiro caldo contro la guancia del moro "Ti piacerebbe sentire le opzioni?"

Louis esitò per poi sospirare un "Si"

Gli angoli delle labbra di Harry si alzarono un pò e adesso erano così vicini che Louis voleva solo sollevare una mano e toccarle, per vedere se erano così morbide e delicate come sembravano. Lo guardò in soggezione, e notò che le sue labbra a cuore si arricciarono leggermente mentre pronunciava la sua s's, e che le sue vocali erano un pò esagerate.

"La prima è che corri intorno al campo" affermò Harry.

"E la seconda?"

"Fare tutto quello che ti ordino per la prossima ora e mezza"

La lingua di Harry, per un secondo; sfrecciò ad inumidire le labbra, i suoi occhi verdi scintillavano e per un momento ci fu solo silenzio fra i due. Louis tratteneva il respiro. Era ovvio che l'intera situazione non stava portando a niente di buono, ma non potè fare a meno di essere curioso, e forse anche un pò eccitato. Una parte di lui era sorpresa del fatto che Harry gliel'avesse proposto, ma comunque lui aveva la possibilità di dire di no. Pensandoci bene, non voleva davvero fare più corse di quelle che aveva già fatto durante l'allenamento. Non poteva credere a quello che stava per dirgli.

"Okay"

Il sorriso di Harry crebbe in un ghigno diabolico e oscillò sui suoi talloni, le mani nelle tasche del suo cappotto. Louis improvvisamente si sentì come un suo prigioniero, bloccato dal suo sguardo, completamente sotto il suo comando per un'ora e mezza. Le sue mani erano strette ai lati del suo corpo, per non farle tremare notevolmente. Sinceramente era spaventato di quello che Harry gli avrebbe fatto fare.

17 Black (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora