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Erano gli ultimi dieci minuti del secondo tempo. Louis si sentì più frustato di quanto non lo fosse stato in tutta la sua vita mentre guardava la squadra avversaria muovere la palla senza sforzo sia verso la linea del centrocampo che in quella di difesa, ottenendo facilmente il loro secondo goal. Era anche dispiaciuto per Liam perchè stava cercando davvero di salvare la squadra, ma loro non sapevano come giocare insieme. Se Louis fosse stato con loro, avrebbe potuto fare molto di più per la sua squadra. E quando Louis guardò Harry, che era accovacciato vicino il bordo campo, con le labbra strette in una ferrea linea e le sopracciglia aggrottate in un'espressione di rabbia e contemplazione, capì che anche lui lo sapeva. Quindi, facendo la testarda e insistente persona qual era, Louis si sollevò dalla panchina e si avvicinò al suo coach con passi sicuri.

"Coach Styles, mi piacerebbe davvero giocare, adesso" disse, in finto tono cortese.

Avvertendo la sua presenza, Harry alzò lo sguardo su di lui con quei penetranti occhi verdi, alzandosi e diventando subito da trenta centimetri più basso a trenta centimetri più alto. Qualcosa riguardo questo cambiamento e il modo in cui il suo coach lo sta studiando, fece vacillare la sicurezza di Louis. Quando parlò, la sua voce era bassa e piena di dubbio.

"Se sei così insistente, allora perchè dovrei farti entrare?"

Louis non si prese più di un secondo per riguadagnare il controllo di se stesso "Perchè posso segnare" replicò semplicemente, strafottente.

Dal modo in cui Harry socchiuse gli occhi e le sue labbra a cuore si arricciarono mentre si masticava l'interno della guancia, Louis poteva dire che almeno stava contemplando l'idea.

"Quante volte hai segnato nell'ultima stagione?" chiese finalmente Harry, con voce incerta.

"Dodici in otto partite" rispose Louis, cercando di nascondere il suo orgoglio.

Harry esitò, i suoi occhi bloccati in quelli di Louis con incertezza per così tanto tempo che Louis quasi pensò che aveva intenzione di rimandare il suo culo a sedersi in panchina.

"Entra a posto di Isaiah" ordinò velocemente, come se fosse spaventato che se ne sarebbe pentito più tardi "Se mi deludi, sei in debito con me"

Cercando duramente di mantenere una faccia neutrale, a dispetto della gioia e del sollievo, Louis fece una corsetta verso la metà campo e aspettò con impazienza che l'assistente dell'arbitro lo chiamasse per entrare. Poteva sentire l'adrenalina pompargli nelle vene ancora prima che mettesse piede dentro il campo, e qualcosa gli diceva che avrebbe giocato bene. E aveva ragione.

Dopo solo due minuti di gioco, Louis fece un goal. Un bellissimo goal. Nella fascia centrale fece una netta triangolazione con Stan, vicino l'ultimo difensore, e guidò la palla dritta fino la rete per segnare il loro primo goal negli ultimi otto minuti di gioco. Non c'era neanche bisogno di girarsi verso Harry per vedere la sua reazione perchè già sapeva che era esattamente come avrebbe voluto che fosse.

Solo un minuto dopo, un difensore della squadra opposta avanzò con la palla a pochi metri dalla loro porta, così Louis accelerò e gliela fregò da sotto i piedi, trovando facilmente l'angolo sinistro della loro rete e facendo centro con un colpo preciso.

E--anche se lui stesso pensava di non segnare-- dopo soli tre minuti alla fine della partita, Louis eseguì intorno a tre difensori una serie di manovre e elaborate tecniche con i piedi, così facilmente che sembrava l'aveva fatto mentre dormiva, per poi fare un perfetto misurato tiro, superando l'attaccante che aveva perso la possibilità di prendergli la palla. Stava quasi scoppiare di orgoglio per se stesso quando sentì il suono del fischietto che annunciava la fine della partita. Entrambe le squadre fecero una piccola corsa verso la metà campo formando due linee, mentre loro passavano davanti la squadra avversaria e gli stringevano la mano prima di ritornare alle loro rispettive panchine. Mentre Louis seguiva la sua squadra che si stava affollando intorno a Harry alla fine della partita, ricevette un paio di pacche sulla spalla da alcuni suoi compagni che erano ancora delle brave persone e non inorriditi dalla sua omo/bisessualità. Questa volta, quando Harry parlò alla squadra, Louis si prese la briga di ascoltarlo.

17 Black (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora