Capitolo 18

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Scena erotica


Iniziò a massaggiarmi i pantaloni "s-stefano" dissi balbettando "shhh" disse zittendomi, poi si alzò e mi offrì un bicchiere, lo guardai per qualche secondo "tranquillo, è acqua" disse, ma alla fine dentro aveva dell'alcool e io dopo un bicchiere ero già andato praticamente...me lo fece bere tutto e poi tornò a massaggiarmi, sapevo quel che stava succedendo, ma il mio corpo faceva l'opposto di quel che volevo fare...
Qualche gemito mi uscì involontariamente dalla bocca e stefano quando lo feci mi morse il lobo dell'orecchio, stavo letteralmente impazzendo ma non mi importava.
Mi tolse la maglietta e iniziò a baciarmi e succhiarmi il collo, lasciando delle macchie violacee, passò la lingua sui miei capezzoli e sulla mia pancia, durante questo tragitto alzò lo sguardo verso di me e oramai ero andato, mi tolse velocemente i pantaloni poi mi fissò per poi togliermi lentamente i boxer, il mio membro era già eretto e distolsi lo sguardo imbarazzato, lo vidi sorridere e in un gesto velocissimo se lo mise in bocca, gemetti più forte stavolta e lui iniziò a pompare, dopo un paio di volte misi le mani tra i suoi capelli incitandolo a continuare, dopo un po smise e passò la sua lingua dalla punta alla fine, prima a destra poi a sinistra, in movimenti così lenti da farmi impazzire, alzò lo sguardo e mi sentivo sempre più vicino al mio limite, continuò a pompare "s-stefano io-" dissi ma mi trattenevo per non dirlo, a quel punto mi guardò intensamente negli occhi e fu il momento in cui venni dentro la sua bocca, lui di tutta risposta lo ingogliò e ritornò a guardarmi, io feci ribaltare le posizioni e iniziai a mordergli il collo, nella mia testa non volevo farlo, ma prevaleva il mio corpo..
Succhiai tremendamente il collo, lasciandogli un segno inequivocabile, gli tirai su la maglietta e lasciai una serie di baci fino a toglierla per ripercorrere il tragitto dapprima fatto, gli toccai i pettorali e iniziai a leccargli i capezzoli, lui gemette e lo feci con più voglia, poi feci passare la lingua dal petto all'ombelico, gli tolsi insieme ai pantaloni i boxer e vidi il suo pene già eretto (tossisce lunghezze tossisce) iniziai a pompare con la mano e lui fece un mormorio d'approvazione, in modo molto veloce lo presi tutto in gola e non feci come lui, che andava lentamente fino a quasi la fine, no. Io andavo veloce, anche troppo forse. Lui gemeva sempre di più per questa velocità e infatti si trovò stupito, mentre pompavo la mia lingua fece dei piccoli cerchi sulla sua punta, iniziai a pompare ancora più velocemente e alla fine pompai con la mano e venne sul suo stomaco, dopo qualche secondo lo rimisi in bocca e con altre due spinte mi spostai sul suo stomaco per ripulire con la lingua.
Mi guardò:"cazzo sei..." Non lo feci finire che lo baciai e feci combaciare del tutto per la prima volta i nostri corpi, lui gemette molto più rumorosamente di prima "s-sascha" disse in una specie di implorazione, presi un preservativo dal cassetto e lo guardai, lui cercò di ribaltare le posizioni per essere lui a farmi suo, ma no.
Gli lubrificai l'entrata e poi lentamente entrai in lui, in un grido strozzato lo feci abituare e poi iniziai a spingere sempre più veloce, non ero molto delicato, ma a me piaceva così...
Ero un po' rude, infondo ero ancora incazzato con lui seppure "ubriaco"
Gli presi il suo membro in mano e iniziò a urlare più forte quando iniziai a pompare, dopo un bel paio di spinte ero quasi al culmine "s-sascha" "lo so" dissi semplicemente, stava venendo, alla fine venni dentro e lui sul suo stomaco, mi rivestii velocemente e in quel momento lo guardai e poi portai una mano alla bocca, per poi andare a vomitare il poco alcool che avevo ingerito.
Stefano dopo un po venne vicino a me e  quando mi alzai mi porse uno spazzolino, si era vestito pure lui, lo spintonai lontano da me "ma-" "non parlare stefano." Lo interruppi e mi lavai i denti, lui continuò a fissarmi "qui dovrei avercela io con te" sussurrò stefano dopo un po lo guardai accigliato "e per quale motivo?" "Ah non so forse perché hai cambiato continente per non vedermi." Lo fissai e non dissi niente, erano tipo le 12, potevo andare a pugilato tranquillamente, anche perché alle 15 avrei avuto un incontro, era meglio se mi riscaldassi, presi la borsa e ci ficcai dentro tutto, stefano come al solito mi seguì "smettila di seguirmi" dissi ad alta voce "il mondo non gira attorno a te, sascha" lo guardai "come hai detto?!" Dissi esasperato sperando di aver capito male, fino a prima di ubriacarmi era lui il bipolare che cazzo voleva?
"Quello che hai sentito" "ah sai cosa stefano?" "Cosa? avanti." Disse a braccia conserte guardandomi in tono di sfida, le lacrime iniziarono a premere ai lati dei miei occhi:"IERI SERA MIO PADRE È MORTO, OKAY?!" lui mi guardò stupito e vidi il senso di colpa nei suoi occhi, i miei di tutto canto stavano versando troppe lacrime persino..
"ma siccome sono il centro del mondo, allora non torno. Perché tanto per te non fa differenza, il centro del mondo ti credi di essere tu, stefano. Mi hai pure obbligato a fare sesso con te." Dissi disgustato "non è esatto io-" lo bloccai con la mano "ah no? Mi hai ubriacato e sai quanto io reggo l'alcool.-Lui guardò il pavimento-ora, sono io il centro del mondo vero? Dovresti provare a farti vedere sai. No perché sei più bipolare tu di chiunque.-Lui mi guardò frustato- avanti, dimmi qualcosa di cui ti pentirai, perché la prossima volta ti avviso stefano: non tornerò da quella porta. Non mi rivedrai e stavolta non mi troverai, perché non scriverò un altro quaderno con l'indirizzo in cui andrò a vivere, sai?" Dissi tutto ad un fiato, lui dice cose che non pensa, io queste le penso tutte e non mi pento di averle dette, mi mancava solo il coraggio di dirlo.
Presi la borsa che ora era a terra e continuai a fissarlo aprendo la porta "allora, hai qualcosa da dirmi per farmene andare o farmi restare?" "Io.." Non mi guardava nemmeno, gli alzai con un dito il mento, aveva gli occhi lucidi.
"Io ti amo." "Oh, che strano ieri hai detto il contrario, dimmi qualcosa che non so." Non disse niente per un bel po quindi dissi:"bene" e stavo per chiudere la porta, ma lui mi afferrò la canottiera quasi strappandomela, iniziò a baciarmi e per poi dire senza fiato:"non voglio perderti, non posso...sei tutto per me, ti prego non..." Non terminò di dire quel che voleva dire, perché scoppiò a piangere abbracciandomi, con la mano libera gli misi un braccio dietro la schiena e affondai la testa nel suo collo, quello volevo sentire, anche se non era un granché, era qualcosa. "Sono un deficiente..." Disse tra i singhiozzi, gli diedi un bacio sulla guancia e sorrisi, dopo un po anche le mie lacrime si fecero sentire e abbandonai per terra la mia borsa e lo feci scontrare contro il muro del corridoio, lui mi strinse i capelli con una mano mentre entrambi piangevamo "mi dispiace." Disse ancora tra i singhiozzi, io di risposta lo strinsi di più a me "anche a me." Risposi con la voce che mi tremava un sacco.
Poi mi staccai da lui asciugandomi le lacrime e ripresi il borsone "devo andare adesso" lui si passò un braccio sugli occhi per asciugarsi le lacrime e si rimise gli occhiali, aveva la faccia rossa per il pianto, gli cinsi il collo con le braccia e nel farlo gli tirai il borsone sul polpaccio e sia io che lui scoppiammo a ridere poi lo baciai "mi vieni a vedere alle 15? Ho il mio primo incontro sul ring" lui annuì e mi diede un bacio sulla guancia, rimasi paralizzato e lui mi spinse dolcemente verso le scale e lo guardai sorridendo, scesi le scale di corsa euforico, ero felice.
Ero felice sul serio.

I'm giving up on you...||saschefano||Kde žijí příběhy. Začni objevovat